Artemisia Gentileschi, a renowned artist in 17th century Europe, faced restrictions as a woman but excelled under the guidance of her father. She depicted heroic women in her paintings and became the first female member of the Accademia di Arte e del Disegno in Florence. Artemisia spent time at the court of King Charles I in London, but her reluctance to go may have been due to her strained relationship with her father. She contributed to the decoration of the Banqueting House, and her artwork is now held in the Royal Collection and the National Gallery in London. Leaving London before the civil war, Artemisia avoided the tumultuous events that followed.
Buongiorno a tutti e benvenuti al Dio Volca. Mi chiamo Nathalie, sono un'insegnante e vivo a Londra da oltre 20 anni. Sono appassionata di arte, di cultura, ma anche della famiglia reale. Oggi vorrei parlarvi di Artemisia, Artemisia Gentileschi e della sua parentesi a Londra. Artemisia Gentileschi è stata l'apitrice più nota in Europa nel XVII secolo. A causa delle restrizioni imposte alla donna, non poteva entrare nel sistema di formazione artistica tradizionale, come apprendista oppure assistente di uno studio affermato.
Invece, si formò con suo padre Orazio, che si vantava del talento di sua figlia che superava di gran lunga quello dei suoi fratelli. Nei suoi dipinti, Artemisia ha spesso raffigurato storie di donne eroiche, di narrazioni bibliche, mitologiche e storiche. La stessa Gentileschi è stata la prima donna a diventare membro dell'Accademia di Arte e del Disegno di Firenze e la prima artista donna conosciuta a sviluppare il mecenatismo di una clientela internazionale. Il tempo di Artemisia Gentileschi alla corte di Re Carlo I a Londra è molto interessante, ma anche misterioso.
Illustra la portata della sua fama internazionale e quanto fosse richiesta tra i lustri mecenati. Carlo I d'Inghilterra fu un grande mecenate delle arti e non solo, accumulò anche una superba collezione di arte europea, ma incoraggiò anche artisti acclamati a lavorare alla sua corte. Nell'estate del 1638 Carlo si era già assicurato i servigi del padre di Artemisia, il noto pittore Orazio Gentileschi. Orazio risiedeva a Londra già dal 1626 insieme ai due fratelli di Artemisia che assistevano il padre.
Il re era ansioso che Artemisia lavorasse alla corte inglese al fianco di suo padre e sembra che le avesse rivolto numerosi inviti, persino inviando uno dei suoi fratelli a Napoli, dove viveva all'epoca, per accompagnarla a Londra. Ma Artemisia sembra essere stata riluttante ad andare, non vedeva suo padre da molti anni e forse non si erano lasciati nei migliori termini. Orazio era noto per controllare ed avere un certo caratterino, potrebbe anche essersi risentito per il successo di sua figlia.
Nonostante la sua riluttanza Artemisia sembra essere arrivata a Londra alla fine del 1638. Arrivata ad Altamigia avrebbe scoperto una fiorente città per il commercio. Tuttavia il palazzo reale di Whitehall era piuttosto vasto e per lo più costruito dai Tudor. Solo lo scintillante edificio di pietra bianca della Banqueting House, progettato da Inigo Jones, possedeva l'aspetto di una moderna residenza reale europea. Henrietta Maria, moglie di Carlo I, decise di creare una Casa delle Delizie lungo Altamigi, a Greenwich.
L'edificio, sempre progettato da Inigo Jones, doveva essere riempito di arte. Le pareti erano tapezzate di quadri, tra cui opere di Artemisia ed Orazio. Ma il fulcro della Sala Grande, la sala più grande e pubblica della casa, doveva essere un magnifico soffitto dipinto. Questo soffitto è associato ad Artemisia ed è una elaborata decorazione del soffitto, che un tempo si trovava nella Sala Grande della Regina. Sebbene la partecipazione di Artemisia al soffitto non sia effettivamente documentata, la maggior parte degli studiosi ritiene che abbia avuto una mano.
Il soffitto mostra, infatti, un'allegoria della pace che regna sulle archi, circondata da dodici personificazioni femminili e da muse. In questo progetto, essenzialmente femminile, nella sua Casa di Delizia, è probabilmente possibile che la regina abbia voluto una influente pittrice, piuttosto che un pittore. Una figura sul soffitto che fa davvero sembrare che potrebbe essere di Artemisia è la musa Polemnia, una sorta di presenza fisica molto forte, con un'illuminazione piuttosto potente, di chiaro oscuro. Dopo la morte di Orazio, avvenuta nel febbraio del 1639, pare che Artemisia si fosse trattenuta ancora alcuni mesi a Londra.
Nel dicembre dello stesso anno, pare che avesse scritto al Duca di Modena, dicendo che era al servizio della regina, mia signora, moglie di Carlo I, e che avesse dipinto un certo numero di quadri per la regina Aretta Maria, perché questi sono anche elencati nel Royal Inventory di raccolta, e molti di questi non sono purtroppo rintracciabili. La partecipazione al soffitto potrebbe essere stata, non c'è dubbio, di Artemisia, e quindi è, diciamo, una squisita collaborazione finita a Londra.
Un altro importante quadro di Artemisia è il suo autoritratto, sempre dipinto a Londra, che è una meravigliosa testimonianza del suo soggiorno londinese, dove era celebrata per le sue capacità di artista. Nel 1640 era tornata a casa a Napoli, dove rimase per il resto della sua vita. Artemisia potrebbe aver fatto bene a lasciare l'Inghilterra nel 1640. Anche se la magnificenza della corte di Carlo I continuò per alcuni anni dopo la sua partenza, gli eventi della guerra civile tra realisti e repubblicani iniziarono l'anno successivo e portarono alla fine della forza di Carlo I e anche della sua esecuzione davanti alla Banqueting House.
Insomma, lasciò Londra nel periodo migliore. Il soffitto della Casa delle Delizie della regina Henrietta Maria si trova ora alla Marlborough House, a largo di Pall Mall, e i dipinti di Artemisia sono conservati alla Royal Collection, ma anche alla National Gallery di Londra. Spero che il workshop di oggi vi sia piaciuto. A molto presto, ciao a tutti!