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Alla fine siamo un po’ tutti dei Dr. Jekyll...
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I saw a funny video with two aggressive dogs barking at each other through a gate. When a man opened the gate, the dogs suddenly became friendly. The closed gate allowed their aggression to come out without physical confrontation. This behavior is similar to humans feeling safe in their cars and becoming aggressive while driving. The internet also provides a platform for anonymous haters to attack others. They release their worst side without reasoning or debating. While extreme cases can be harmful, there is a funny aspect when these haters are exposed and face consequences in real life. We all have frustrations that need an outlet, but we should control our negative side like Dr. Jekyll and Mr. Hyde. This is Evaristo Tisci's podcast called "Perché, ma forse lo cambia." Ho visto un video che ho trovato molto divertente. I protagonisti erano due cani, uno di fronte all'altro. I due cani erano molto aggressivi, si ringhiavano e si abbaiavano contro. Erano però separati da un cancello e quindi non potevano azzannarsi, anche se il loro modo di fare faceva pensare che senza quella barriera lì a dividerli se ne sarebbero date di santa ragione. Nel frattempo un uomo si avvicina, apre il cancello e, come d'incanto, i cani smettono di abbaiare e si annusano amichevolmente. L'uomo richiude il cancello e voilà, i cani ricominciano ad abbaiarsi contro in misura sempre più vehemente. Mi sono ovviamente chiesto quale fosse il motivo che scatenava questo strano e repentino cambiamento del comportamento dei due cani. Beh, sicuramente il cancello chiuso, che li separava e che faceva uscire la loro parte più aggressiva e potenzialmente violenta, ma che al tempo stesso offriva loro la sicurezza di non dover avere uno scontro fisico. Una volta aperto il cancello e venendo a mancare questo senso di protezione, il loro atteggiamento tornava ad essere tranquillo e pacifico. Non c'era una ragione così importante da giustificare una lotta tra i due animali, forse anche per un innato spirito di sopravvivenza. Ecco, la combattività che si manifesta quando ci si sente al sicuro è in fondo quello che succede anche agli esseri umani, per esempio quando sono alla guida, chiusi all'interno delle loro automobili. La rabbia e tutta l'aggressività repressa sono libere di uscire fuori in tutte le loro sfumature. Tanto si sta chiusi all'interno della propria corazza, sicuri e praticamente invincibili, e così possiamo vedere come tanta gente in odor di santità quando cammina per strada, ovviamente come pedoni, diventare dei potenziali serial killer, dalla giugolare pronunciata, con i canini squainati e con gli occhi iniettati di sangue quando stringono un volante in mano. Ma c'è anche una nuova frontiera che apre le porte su questo aspetto non lusinghiero del genere umano, un territorio così vasto e apparentemente sicuro per gli odiatori seriali, i famosi haters, ed è rappresentata dal vario pinto e sconfinato mondo dei social. Costoro, attraverso nickname che al loro abiso li rende anonimi e protetti, danno libero sfogo alla loro parte peggiore, aggredendo persone mai viste e conosciute, insultandone il loro pensiero o il loro aspetto fisico. Il loro obiettivo non è quello di controbattere ad un pensiero o atteggiamento diverso dal loro, ragionando e discutendo sulle diverse opinioni, c'è solo la voglia o forse la necessità di dar contro alla prima persona che gli capita di fronte allo schermo, un capro espiatorio sul quale riversare tutto il pattume mentale accumulato. Evito di trattare o commentare gli aspetti più estremi di tali comportamenti, in grado di distruggere fisicamente e psicologicamente le persone più indifese e sensibili, mi limito a dire che c'è anche una parte divertente degli odiatori da tastiera, mi riferisco evidentemente ai casi che non hanno lasciato conseguenze gravi se non le figure di melma fatte da questi personaggi, e cioè quando essi vengono denunciati dalla vittima, rintracciati ed indagati dalle autorità competenti. Ebbene, spesso si viene a scoprire che nella cosiddetta vita reale queste sono persone docili e mansuete, padri e madri di famiglia, lavoratori integerrimi, stimati da tutta la comunità e via dicendo. Come dei novelli dottor Jekyll, vivono una vita irreprensibile, fatta però anche di tante piccole frustrazioni che si accumulano e che necessitano di fuoriuscire. Ma anziché dissolverle in modi diversi e senza dubbio meno invasivi nella vita altrui, ecco che i social, al pari di un interruttore o del famoso cancello di prima, attivano la modalità Mr Hyde, il demonio infido e incontrollabile. E poiché alla fine siamo un po' tutti dei dottor Jekyll, teniamo a bada il nostro dito accusatore e il nostro Mr Hyde. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama Perché, ma forse lo cambia.