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PODCAST N.16 LA SPIA ROSSA

PODCAST N.16 LA SPIA ROSSA

Evaristo TisciEvaristo Tisci

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Quali sono i segnali che ci giungono, le spie rosse che si accendono quando si sta arrivando al limite?

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Transcription

The speaker recently underwent a minor surgical procedure, which was not too serious and allowed them to go home the same day. They felt annoyed about not having a choice in the matter and having to limit their daily routine. They compare the body to a car that needs maintenance to function properly. They believe that taking care of the body also improves mental well-being. They discuss the importance of finding activities or hobbies to release stress and maintain balance. The speaker plans to reflect on their own outlets and believes in being their own best friend rather than their worst enemy. They end by mentioning their podcast called "Perché, ma forse lo cambio" (Why, but maybe I'll change it). In questi giorni ho dovuto subire un piccolo intervento chirurgico, nulla di particolarmente grave, tant'è che si è svolto in regime di ricovero diurno e in poche ore ero già di ritorno a casa, ma il verbo subire è nel mio caso proprio azzeccato, non perché un'operazione mi provocasse particolari ansie o paure, ma perché il fatto di non aver scelta fra farne a meno con evidenti problemi collaterali o fermarmi ai box per qualche giorno, beh questo mi infastidiva parecchio. Fortunatamente non ho mai avuto problemi particolari di salute e disporre di qualche giorno di convalescenza, utile a ritemprare anche le energie mentali, sinceramente non mi dispiace. D'altro canto non sono il tipo da riposo forzato e doverlo fare obbligatoriamente, sebbene fosse indispensabile, mi dà quasi la sensazione di essere arginato, imprigionato nel dover limitare la mia quotidianità, ma questo intervento risultava ormai indispensabile. Ho sviluppato nel corso del tempo il paragone che il nostro corpo sia come un'automobile, una macchina che ci consente di lavorare, di realizzare i nostri obiettivi, di essere utili o addirittura indispensabili alle persone che amiamo e spesso dipendono da noi, è quindi fondamentale averne cura. Se la macchina si dovesse fermare non potremmo più lavorare e produrre e le conseguenze sarebbero ovviamente molto gravi, deve perciò essere mantenuta scrupolosamente, in quanto è la sua perfetta efficienza che ci dà da vivere. Inutile dire che quando il nostro corpo riceve le giuste attenzioni e manutenzioni anche la mente avrà modo di funzionare meglio, ma quali sono i segnali che ci giungono, le spie rosse che si accendono quando si sta arrivando al limite? Cosa fare quando il nostro corpo e ancor più la nostra mente ci mandano dei segnali d'allarme? Non mi riferisco certo agli aspetti puramente medici, ma ai momenti nei quali l'attività del nostro fisico e la concentrazione mentale raggiungono livelli di guardia, oltre i quali le conseguenze potrebbero portare a disturbi o patologie anche gravi. Il riposo notturno, quelle ore di sonno che servono per rigenerare dalle fatiche del giorno, non è sufficiente a disintossicarci dagli accumuli di scorie che i ritmi e la vita che conduciamo spesso ci impongono. Serve qualcos'altro, serve un'attività, una passione, un hobby, tanto per usare un termine inglese ormai fatto nostro da tempo. Io preferisco dire una valvola di sfogo, un po' come la pentola a pressione che, raggiunto il punto di spinta massima, ha bisogno di far uscire il vapore e riportare i giusti valori di temperatura e di pressione, per l'appunto, all'interno della pentola. E così ognuno di noi si ritaglia quell'interesse che serve proprio a far uscire fuori dal nostro organismo tutto il vapore in eccesso. Quali sono le mie valvole di sfogo preferite? Devo pensarci su, perché sono più di una, e raccontarle anzitutto a se stessi, devo dire, è un esercizio che trovo molto utile e che farò prossimamente. Chiudo per ora ripetendo a me stesso che io posso essere il mio miglior amico, ma anche il mio peggior nemico, e preferisco senza dubbio la prima ipotesi. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama Perché, ma forse lo cambio.

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