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Beppe. CSE Sp

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00:00-02:33

PODCAST del 23 novembre 2022 Avvio del CSE

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In 1984, the speaker began working at the CSE in Spirano with a small team. They were part of a movement to recognize and regulate centers for people with disabilities, promoting integration and support for families. The speaker's motivation was high, and they worked on setting up the center and accompanying the individuals. The political support was strong, with social workers, a psychologist, and a psychiatrist involved in planning. Objection of conscience played a role in providing transportation. The speaker plans to dedicate a special podcast episode to Lucia. Ho iniziato il lavoro dal CSE di Spirano nel 1984. Eravamo in quattro. Io, Maurelia, Lelia e Angelo, più Elisa, la coordinatrice. Praticamente lo abbiamo aperto noi. Era il tempo in cui i vari laboratori per persone con disabilità, nati spontaneamente tramite cooperative, associazioni, eccetera, venivano riconosciuti come servizi pubblici e quindi normati e regolamentati come tali. Si chiamavano centri socioeducativi, proprio per sottolineare la loro componente di socialità e di educazione. Il 1981 era stato l'anno internazionale dell'handicappato e con esso si diffondeva la cultura dell'integrazione delle persone con disabilità nella società. Venivano gettate le basi per un sostegno diurno alle famiglie, alternativo all'istituzionalizzazione, e al contempo veniva offerto un lavoro di abilitazione delle persone con disabilità per un sostegno alla socialità e alla convivenza. Animato da tale consapevolezza, iniziavo il mio primo impegno lavorativo, dopo aver svolto il servizio civile a rivolta d'Arda, all'interno dell'istituto Santo Spinelli, che ospitava circa 200 persone con disabilità. La motivazione per me era quindi molto alta e di buon grado iniziammo ad impostare il lavoro con i primi ospiti che arrivavano. L'investimento politico istituzionale di allora era molto forte, infatti gli assistenti sociali dei comuni, uno psicologo dedicato, Gianfranco, e un nero psichiatra, partecipavano costantemente alle riunioni di equip per la comprensione e la progettazione dei percorsi dei ragazzi. Abbiamo cominciato anche arredando gli ambienti e partecipando all'accompagnamento dei ragazzi a casa con il pulmino giallo delle scuole, quando gli obiettori di coscienza non bastavano per questo servizio. Roby fu uno dei primi obiettori di coscienza, che poi si affiancò a noi come educatore. A seguire arrivarono Claudia e Lucia. Ricordo il giorno che vennero a vedere il CSE insieme, passare il piccolo ponticello prima di arrivare all'ingresso. Ma di Lucia voglio tornare a raccontare, dedicandole un podcast particolare.

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