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Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, quarto giorno, dal Vangelo secondo Giovanni. Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro, «In verità, in verità io vi dico, un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose siete beati se le mettete in pratica. In verità, in verità io vi dico, chi accoglie colui che io manderò accoglie me, chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato». Il formulario, cioè la preghiera iniziale che il sacerdote pronuncia all'inizio della Messa, questa mattina è diversa dal solito, e il titolo di questa preghiera ci dice tutto, per qualunque necessità. Quindi stiamo pregando per le necessità che ognuno di noi ha. Nel nostro cuore, sede di tutti i sentimenti, alberga di tutto, gioia, rabbia, dolore, rancore, indifferenza, emozioni e sentimenti verso qualcosa o verso qualcuno. Questa mattina vogliamo ascoltare tutto ciò che attraversa il nostro cuore e deporlo ai piedi di questo altare, affinché il Signore possa trasformarlo come Lui vuole e come a Lui piace. A tal proposito, sono due le cose che evidenziamo questa mattina alla luce del Vangelo che abbiamo appena letto. La prima, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse, questo è un chiaro richiamo alla sera del giovedì santo, quando Gesù sceglie di lavare i piedi ai Suoi discepoli. Conosciamo bene questo passo del Vangelo. Quindi, la prima necessità che questa mattina chiediamo, e che solitamente non abbiamo nel nostro cuore e che dovremmo chiedere più spesso al Signore, è la carità. Quindi, prima necessità, la carità. Certo, manchiamo di carità e dimentichiamo il più delle volte di chiedere, Signore, fammi essere un uomo di carità, fammi essere prossimo in tutto ai bisogni degli altri. Certo, è difficile. Quanto è difficile accorgersi che l'altro ha un problema, magari quelli che solitamente di fronte ci sorridono, è difficile. Questa è la prima necessità che avvertiamo, chiedere la carità. La seconda cosa che Gesù ci ricorda questa mattina è la seguente. Io conosco quelli che ho scelto, ci ha scelti Lui, ed essendo battezzati siamo chiamati alla Santità. Quindi, carità, vogliamo chiedere il dono dell'abbandono, dell'affidarsi, dell'avere fiducia in Lui. Altra cosa molto difficile per noi umani. Lui ci viene incontro quando, come e dove vuole. Lo abbiamo ricordato nei giorni precedenti. Non ha bisogno di intermediari. Solitamente gli intermediari li usa per raggiungere i Suoi santi scopi. Lui sa di cosa abbiamo bisogno e ce lo dona quando vuole, come vuole e attraverso i mezzi che vuole, non come vogliamo noi. Per questo è fondamentale abbandonarsi a Lui per poter fare sempre la Sua volontà. Certo, ci sono momenti di scoraggiamento, di seria difficoltà, ma avere fede significa fidarsi e fidarsi significa non conoscere i tempi dell'altro. Io mi fido, ho fiducia, mi abbandono quando tu vuoi, come vuoi. Ci viene incontro in questa testimonianza dell'abbandono la Vergine Maria. Ella si è fidata di Dio, ha saputo attendere nel suo cuore e aspettando ha veduto la gloria. Anche lei, sotto la croce, ha veduto e toccato con mano quel suo figlio morente, quel figlio che Dio le aveva promesso sarebbe diventato il più grande di tutti i tempi, il re dei re, il Messia. Maria ha avuto la capacità di stare sotto la croce, ferma, fidandosi, abbandonandosi. Ha aspettato i tempi di Dio con coraggio e fiducia nella Sua parola. Ed ora noi la contempliamo come madre e regina. Ecco, portiamo questa mattina l'immagine plastica di essere come queste candele poste su questo altare, pronte sempre ad ardere, pronte sempre ad illuminare, pronte sempre a consumarsi per gli altri nel nome di Dio. Portiamola, facciamola nostra questa immagine. Anche noi allora impariamo da Maria ad aspettare i tempi di Dio per noi. E a lei ci rivolgiamo in questa preghiera. O Vergine Santissima, fammi diventare attento ai bisogni degli altri nella carità, nel totale abbandono nelle mani di Dio. Amen. Coroncina per il mese di maggio, o aurora bellissima del mese di maggio, meravigliosa opera di Dio, innanzi a cui si arrestano gli incanti e le bellezze tutte della primavera. Il Fè in noi veneriamo, onuncia delle pure delizie del paradiso, misericordiosa dispensatrice di grazie, Maria. Adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. O sole raggiante di divina luce, che al vivo fuoco del tuo santo amore feconde gli sterili e vitrosi moti dell'anima nostra, stella che esili negli oscuri notti dell'umanità, attenti i venti in noi solleviamo la voce. O gloria dei figli di Eva, trionfatrice Maria. Adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. Giardino di virtù, donna celeste, su cui si posò lo Spirito del Signore, e pure e santa su di tutte le creature apparisse, prediletta di Dio. Adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. Maggio, che fai scordare le prime del tempestuoso inverno. Aura soave, che accarezzi le pianticelle incinate dalle bufere. Te preghiamo, o Madre, che i nostri falli fai scordare all'eterno la nostra povertà compatire. Sì, noi ti preghiamo. Adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. Ruggiada, celeste, che i langhi distegli dalle infocate vampe del sole d'infranchio, l'anima nostra, avvilita dalle terrene miseree, solleva il testo alla virtù robusta dell'Evangelo. O clementissima Maria, adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. Primavera feconda di ogni bontà, che le privazioni sostenute dai poverelli dei vigili inverno, ora consoli con la lietezza dei campi onteggianti di sfide granose. Ascibita la mensa degli sognosi, moltiplica lo scatto dello pane. O benedica Maria, adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. Rosa bellissima dei campi di inganni, che in tua modeste innamorarsi il tuo fattore, sicché non dubitò di farsi tua fattura, l'anima nostra, povera e fiorita diristù, da te sia decorata, o regina del paradiso. Adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. Giglio e libato il candido, innanzi a cui si arresta l'alito delle terreni passioni, immacolato germogli nell'orto dell'eternità. L'anima nostra, che più non si gloria della sua innocenza, montata nell'avatro della penitenza, custodisci, eppure il nostro cuore è innamorato di te sola, conserva, o immacolata Vergine Maria. Adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. O violetta gentil, fragrante e timida, che nell'umile cella di Nazareth ogni tuo affetto consacrasti a Dio. Dall'altezza dei Cieli, ove ti ha collocato il Figlio, educaci all'unità, ispirati prudente il Consiglio. O dolce Madre Maria, adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. Cedro Maestoso, che stiedi sublime dalle rette dell'Ibano, la verdeciante chioma. A te in noi misere e grame pianticelle, leviamo la fronte umile e zile, e ti imploriamo, o potente Maria. Adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. Olivo specioso, che nei campi finaldi maestoso è bello, sotto il potente tuo patrocinio, noi ci ripariamo ed aspettiamo le popiose grazie tue, o protettice e Signora del mondo, Maria. Adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. Maria, coronata dal Filo del Sesto di Ognielezza Vistù, a te consacriamo gli affetti e i sensi nostri, benedici le nostre allegrezze, comporta i nostri dolori, si compagna nella vita nostra, avvocata nella nostra morte, per te questa vita si cangi nell'Eterno Maggio, nel Giardino dei Santi in Cielo. O sola legittima delle anime nostre, o rifugio dei peccatori, Maria. Adio, Maria, piena di grazia, il Signore con te. Tu sei benedetta a farle donne e benedetto il frutto del tuo Seno Gesù. Maria, coronata dal Filo del Sesto di Ognielezza Vistù, a te consacriamo gli affetti e i sensi nostri, benedici le nostre, nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.