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QGLM1134-festa-continua-02

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redigio.it/dati2412/QGLM1134-festa-continua-02.mp3 - Che la festa continua

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The transcription describes the continuation of the festivities at www.readyso.it. It mentions the games, the banquet, and the presentation of allegorical scenes that are enjoyed by the nobles. After lunch, the tables are removed and musicians enter, followed by torch-bearers. The dancing continues until the early hours of the morning. The palace is described as a theater where the guests can enjoy the pleasure of contemplation in semi-darkness. The festivities for the wedding of Carlo the Bold and Margherita of York in 1468 are mentioned, as well as the need for security measures to ensure a peaceful event. The presence of the prince and the display of wealth can provoke protests, so the Duke ensures the safety of himself and his guests. The patrols become part of the magic of the night and a demonstration of the prince's power. The night also allows for spontaneous displays of joy and the sharing of fun with the people. Despite the displays of power and wealth, the night is still con www.readyso.it e la storia continua. In nome del piacere, che la festa continui. Giochi di luce. Il banchetto del Fagiano. Dopo le giostre, che occupano tutto il pomeriggio, i nobili si ritrovano nel Palazzo Ducale per assistere alla presentazione degli intermezzi, brevi scene allegorico molto apprezzate dalla corte. Poi, una volta concluso il pranzo, vengono tolti i tavoli e i musicanti fanno il loro ingresso, seguiti dai domestici che portano un gran numero di torce. È il momento della danza e i convitati non abbandoneranno il palazzo se non verso le due o le tre del mattino. Il palazzo diverso teolinea la ricchezza dei costumi appesantiti da pietre preziose, la lucentezza delle stoviglie d'oro e di una brocca di vetro, ma anche la bellezza delle maschere indossate dai partecipanti. Considerando questi passatempi si comprende che la danza e tutto ciò che trascina in una partecipazione attiva i convitati non sono il divertimento principale, al contrario, sono gli intermezzi che costituiscono la parte più significativa degli svaghi notturni. Bisogna allora immaginare il salone dei ricevimenti come un teatro in cui gli spettatori sono seduti a tavola, approfittando della semi-oscurità per abbandonarsi in tutta tranquillità al piacere della contemplazione. La notte qui avvolge i convitati per meglio far risaltare la luce che illumina gli attori, interpreti dei quadri viventi. I festeggiamenti per le nozze di Carlo il Temerario con Margherita di York avvenute nel 1468 offrono, per più di una settimana dopo la confusione delle giostre, animatissime serate per il massimo piacere degli astanti. La notte, nello spazio intimo, si libera dei torbidi e dei pericoli che porta in sé l'oscurità, ma questa serenità ha un prezzo, quello di un inimmaginabile dispositivo di sicurezza che garantisce il tranquillo svolgimento della festa notturna. La notte è anche infine un tempo necessariamente dominato e controllato dagli agenti dell'ordine. Ronde e vagordi La presenza del principe e l'ostentazione di ricchezza che lo accompagna può far scattare dei movimenti di protesta, sempre latenti in questo periodo di crisi che in Borgogna è il XV secolo. Perciò il Duca deve assicurarsi la propria tranquillità e quella dei suoi ospiti. La concentrazione delle folle venute ad assistere allo spettacolo dei signori e le numerose libagioni cui molti si sono lasciati andare pongono le guardie in stato d'alerta permanente. E per questa ragione è che le truppe ducali si danno cambio una volta scese la notte per organizzare la ronda. Questo giro di controllo diventa esso stesso parte della magia notturna. È una bella occasione per fare effetto sugli abitanti con la dimostrazione della potenza del principe. Nel 1461, al momento del passaggio di Filippo il Buono a Utrecht, mentre questi festeggia in forte accompagnia, i più alti dignitari di Borgogna, accompagnati da alcuni centinaia di soldati, assicurano all'esterno la protezione del loro signore. Le figure armate, da testa ai piedi, si riflettono nelle fiamme di un grande fuoco e a esse fa da contrapunto il suono delle trombe. La luce e la musica, chiamate in causa in grandi stile, drammatizzano la potenziale aggressività di questa manovra e danno un senso festoso persino al semplice sistema di difesa. Il successo di queste iniziative è tale che nel 1453, a Ghand, il Duca non esita a uscire in piena notte per prendere parte della valdoria popolare. Dopo essersi assicurato di non correre alcun pericolo, Filippo il Buono dimentica le noie del rigido protocollo e si avventura nelle strade della città per andare a vedere i fuochi accesi in suo onore. La notte ha permesso la manifestazione spontanea di slanci di gioia, la condivisione grossolana ma bonaria del divertimento da parte del popolo. E uscito da questo bagno di folla, il principe, con il giorno, ritroverà il suo posto all'interno di un cerimoniale impeccabilmente regolato. Dimostrazioni di potenza, sfoggio di ricchezza, manifestazioni di prestigio e di gloria, anche la notte è sottomessa all'autorità del principe. Il casato di Borgogna si è sempre distinto per la sua abilità nel porre la ricerca del bello a servizio della propaganda politica. Ma accanto alla cerimonia scrupolosamente ordinata, la transgressività della notte ha saputo condurci lungo percorsi più arditi, in cui la festa si è abilmente trasformata in sogno. Certo, la manifestazione dei simboli del potere fa travolta dimenticare ogni altra dimensione artistica, ma non facciamoci ingannare, la corte sa coltivare l'emozione e la sensazione. D'altronte, l'abito nero di Filippo il Buono non ha portato via la luce del sole una parte della notte per poi coprirla con lo splendore del Tauzon d'oro?

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