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La tecnologia ti é amica?
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La tecnologia ti é amica?
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The speaker discusses their struggle with technological problems, such as a computer not opening a file or a phone losing connection. They express a feeling of being overwhelmed by the rapid advancements in technology and the fear of losing important data stored in these devices. They describe their frustration with the complexity of technology and how it seems to work against them. The speaker humorously suggests that technology creators purposely include unsolvable problems to frustrate users. Despite their attempts to remain calm and logical, they feel the pressure and become desperate for a solution, even resorting to prayer. The speaker concludes by acknowledging the limitations of their discussion to avoid offending the technology they rely on for their podcast. cosa succede quando abbiamo a che fare con un problema tecnologico? il pc che non apre quel file, il telefonino che perde la connessione, gli auricolari bluetooth che non si ricaricano. Io sono nato in un mondo coi tv in bianco e nero, i telefoni a gettone, quelli di casa attaccati alle pareti, il mangiadischi e la radiolina transistor e poi così all'improvviso mi sono ritrovato con tutta una serie di diavolerie che in un nanosecondo e solo con la forza del pensiero sono in grado di farmi parlare con il famoso aborigeno dall'altra parte del pianeta, come recitava Corrado Guzzanti in un famoso e divertentissimo sketch. Con questo voglio dire che io la tecnologia non la cavalco, la subisco. Vivo in una sottilissima linea di equilibrio con gli strumenti tecnologici, i quali al pari degli animali fiutano quando tu sei a disagio e hai paura di loro e non appena ti distrai mostrando la benché minima insicurezza, loro sono là, prontissimi ad imballarsi o a tirare fuori fantomatici errori dai codici più misteriosi dei geroglifici egizi e ovviamente gettandoti nel panico più totale. Sei conscio che gran parte della tua vita l'hai riposta lì dentro, in quel pezzo di plastica, vetro e metalli vari, e potresti non riaverla più indietro, ma devi rimanere calmo e mantenere quel minimo di lucidità che serve per attentare di risolvere il problema. Ti ripeti che in fondo si tratta di una macchina concepita e realizzata da un altro essere umano come te, quindi è lei che deve seguire la tua logica e non il contrario, ma sai già che non sarà così, che quel maledetto che ha creato il mostro è lui stesso un mostro sadico, senza nessun rapporto con gli umani quelli veri ai quali lui adora complicare la vita. Sono arrivato al punto di pensare che nel suo ingarbugliato schema mentale egli abbia consapevolmente inserito problemi banali ma irrisolvibili per un profano, così per il puro senso di rivalsa verso individui che tessono rapporti sociali a lui preclusi, e nei tuoi tanti quanto inutili tentativi di venirne a capo ti ripeti che devi stare calmo, che la pressione a mille non aiuta a far funzionare i tuoi neuroni ormai inevitabilmente susiscaldati, ed è a quel punto che alla soluzione scientifica, matematica e logica ti rivolgi nella preghiera, se hai fede. Nel mio caso faccio appello in ordine rigorosamente alfabetico a tutti i santi del paradiso che Santa Romana Chiesa ha riposto, ma neanche la smoccolata plurima aggravata, le minacce corporali rivolte ad un oggetto senza vita ma con un'anima propria, crudele e meschina, riescono ad ottenere soluzione alcuna. Il serial killer che ormai si è impossessato del tuo corpo ti incita a fare mille pezzi quell'oggetto satanico, e ripensi ai bei tempi andati quando bastava dare un cazzotto ben assestato al televisore del salotto quando l'immagine iniziava con l'effetto nebbia, e tutto tornava perfetto perché lui, il televisore, sebbene grande e grosso, sapeva perfettamente chi comandava in casa, perché era stato progettato e ideato da qualcuno sano di mente, il buon padre di famiglia, come si usava a dire al tempo. Per ora mi fermo perché non vorrei sfidare la sorte e urtare la suscettibilità della tecnologia che adopero per questo podcast, ma non finisce qui. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si intitola Perché, ma forse lo cambia.