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PODCAST N.3 SENTIRE O ASCOLTARE?

PODCAST N.3 SENTIRE O ASCOLTARE?

Evaristo TisciEvaristo Tisci

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La sottile differenza fra sentire e ascoltare

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Transcription

The speaker explains why they enjoy podcasts, mainly because it engages people to listen rather than just hear. They reflect on the tendency to focus on what they want to say rather than listening to others. They discuss the importance of listening and the challenge of resisting the instinct to be active in a conversation. The speaker emphasizes the need to train oneself to be a good listener and mentions that those who can listen well are appreciated by others. They mention their personal efforts to improve their listening skills and express appreciation for the podcast format, where they can express themselves without interruptions. They end by mentioning their name and the title of their podcast, hinting that they may change it. Perché mi piace il podcast? Uno dei motivi, o forse l'unico vero motivo, è che impegna le persone ad ascoltare, non a sentire, ma ad ascoltare. Già, perché si sente sempre qualcosa o qualcuno, ma si ascolta poco. Malgrado si sia dotati di due orecchie, si tende sempre ad utilizzare e ad amare di più il suono che fuoriesce dalla propria bocca. Siamo sempre concentrati su quello che vogliamo dire agli altri, che non ascoltiamo ciò che gli altri stanno dicendo a noi. Un esempio, quando ci si presenta con qualcuno, ovviamente. Ciao, io sono... piacere, Evaristo. Poi si comincia a parlare e bastano pochi secondi perché nella nostra mente risuoni la classica, solita domanda, come ha detto che si chiama? Eppure, sapere ascoltare è così facile. È meno faticoso rispetto all'elaborare un pensiero, trovare le parole giuste e dar loro un suono, possibilmente gradevole e incisivo. Se poi si vuole anche formulare un pensiero quanto meno interessante, la fatica è ancora maggiore. È però anche vero che il nostro istinto è quel di essere attivi nel discorso, sentirsi protagonisti, voler controbattere o imporre il nostro pensiero a quello del nostro interlocutore. Per essere un abile ascoltatore è quindi necessario un rigido allenamento, fatto di resistenza al nostro istinto, scoprire il gusto della conoscenza verso l'altro e stimolare la propria curiosità, magari dimenticata con gli anni dell'infanzia. Qualcuno ha detto che i migliori amici sono quelli che sanno ascoltare. Non mi soffermo ora sul concetto dell'amicizia, ma sicuramente coloro che sanno ascoltare sono molto apprezzati, quasi inconsapevolmente dagli altri. Bisogna allenare questa dote, anzi questo dono. Nel mio piccolo cerco di farlo nel quotidiano e confesso che non sempre ci riesco. E tornando al podcast, qui sono sicuro che quando voglio esprimere qualcosa di più o meno intelligente o banale non troverò di sicuro qualcuno che mi interrompa, magari solo per chiedermi come hai detto che ti chiami. Io sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast dal titolo Perché, ma forse lo cambio.

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