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IL CASTELLO DI CALATUBO FRA NATURA E LEGGENDE

IL CASTELLO DI CALATUBO FRA NATURA E LEGGENDE

Rosi La Boria

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Approfondimento culturale inerente ad una gita scolastica della classe 2°A sezione Agraria dell'istituto Danilo Dolci di Partinico

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Transcription

The transcription tells the story of the castle of Calatubbo and the legend of Latouris l'Urbificio. In the early 1900s, a boy who took care of the prince's horses decided to explore a secret passage in the castle. He emerged terrified and unable to speak, and it was discovered that the passage contained ancient human remains. The passage was sealed and remains a mystery. The legend goes that the tower was once used to imprison the illegitimate son of the King of Sicily, who was left to die there. Visitors are encouraged to visit the castle for its beautiful surroundings. Il castello di Calatubbo, fra natura e leggenda. Percorrendo l'autostrada che da Trapani porta a Calermo, nel tratto compreso fra Alcamo e Balestrate, si intravedono i ruderi del castello di Calatubbo. Oggi vi parliamo della leggenda di Latouris l'Urbificio. Nei primi del Novecento, nel castello di Calatubbo, un ragazzino che badava i cavalli del principe Pietro di Valentina, un giorno per curiosità furzò la vecchia grata che si trovava nei sotterranei della torre sud ovest del castello. Questa grata occludeva da tempo l'entrata di un passaggio segreto che portava fuori le mura del castello. Il ragazzo, mosso da un'irraffrenabile curiosità e dal desiderio di scoprire la verità su antiche leggende, entrò in quel meandro tenebroso. Dopo un lasso di tempo al non sconosciuto, il ragazzo venne fuori correndo all'impazzata e stremando come una foglia di vento, per poi accasciarsi a terra colpito da malore. Una volta fatto riprendere, il personale del castello cercò di capire cosa aveva provocato un così tanto terrore. Ma il ragazzo, che fra l'altro era un alfabeta, non sapeva mai con precisione spiegare, in quanto, per il trauma subito, perse per sempre l'uso della parola. Allora i uomini del principe entrarono a loro volta nel comicro e rinvennero tantissimi scheletri depositati al suo interno, in un tempo molto lontano. Erano i resti umani venuti fuori durante antiche vengature nella vicina necropoli arcaica e per pietà depositati. Subito dopo l'accaduto, il principe diede l'ordine per editorio di murare questo passaggio, che ancora oggi si trova murato e inabbissato, in una colpe di detriti nelle fondamenta della torre. Ma la storia di questo posto segreto inizia molto tempo prima, ed esattamente nei primi anni del 1400. Fu proprio allora che questa torre prese il nome di Ladurri di Dubi Sicchio. Una leggenda popolare narra la storia che nei sotterranei di questa torre fu tenuto prigioniero il figlio del re di Sicilia, Martino I, un figlio non legittimo, frutto delle tante scappatelle che il re Casanova fece per il regno. Alla morte di re Martino, non avendo figli legittimi, gli si uccidette al trono l'anziano padre, che prese il nome di Martino II. Ritornando alla nostra torre, pare che il bambino fu tenuto prigioniero durante l'interregno, in quanto ritenuto scomodo ad un eventuale riconoscimento e successione al trono. Pare che successivamente dello sfortunato bambino non si seppe più nulla, ma si riporta che fu lasciato morire terribilmente distenti dentro quel cunicolo segreto. Del suo ricordo resta soltanto questo nome, attribuito ancora oggi alla torre, e le testimonianze degli ultimi abitanti del castello, che negli anni trenta e quaranta certe notti sentivano il pianto e le urla di un bambino che invocava aiuto, provenire proprio dalle liscere più nascoste della torre. Quale segreto nasconde la torre? Cosa vide lo stagliere? Cosa accadde? Questo restò e resta tutt'ora un mistero. Però voi, cari amici, andate a visitare questo castello, perché è immerso in un verde a voi memorabile.

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