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L'epoca napoleonica (1^ parte)

L'epoca napoleonica (1^ parte)

MAURIZIO MAURIZIMAURIZIO MAURIZI

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La Francia dopo la caduta del regime di Robespierre. Il periodo del Termidoro.; la costituzione del 1795 e l'inizio del Direttorio.

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Robespierre's fall in 1794 was welcomed by the public. The Convention came under the control of the Thermidorians, who aimed to stabilize the revolution without resorting to the excesses of the Jacobin Terror. Order and stability became the focus, with measures such as reducing the powers of the Committee of Public Safety and restoring freedom of the press. Trials were held against those responsible for the Terror, and Jacobin clubs were closed. Economic crisis and inflation affected the lower classes, while the rich flaunted their wealth. In 1795, the new Constitution was approved, introducing a wealth-based voting system and a bicameral legislature. The Directory, with members like Lazare Carnot and François Barras, faced economic crisis and uprising attempts. The Conspiracy of the Equals, aiming for a society with common ownership of property, was foiled. La caduta di Robespierre e della sua politica del terrore, il 9 termitorio del 1794, fu accorta con sollievo dall'opinione pubblica. Dopo questa data, la convenzione passò sotto il controllo dei deputati che avevano voluto la caduta di Robespierre, i cosiddetti termitoriani. I termitoriani avevano come scopo quello di stabilizzare i risultati della rivoluzione, senza più ricorrere agli eccessi del terrore giacobino. Ordine e stabilità divennero le parole d'ordine di questo periodo. Si ritornava in pratica alla politica moderata e borghese di prima dell'avvento dei giacobini. I primi provvedimenti presi dai termitoriani andavano proprio in questa direzione. Riduzione dei poteri del comitato di salute pubblica, ripristino della libertà di stampa, riabilitazione dei girondini espulsi e scancellazione dei detenuti politici, abolizione del maximum sui premi. Nel corso di questo periodo si celebrarono anche dei processi politici contro i responsabili del terrore. Il club giacobino, le sezioni sanculotte di Parigi, vennero chiuse. A Parigi scorrazzavano delle bande di giovinastri armati, la cosiddetta cenestre d'orè, che dettero il via di una vera e propria caccia al giacobino. Nel sud della Francia la contro rivoluzione anti giacobino fu guidata dai realisti Sedelli e Borbone. Si parlò in questo caso di terrore bianco. Durante il periodo termitoriano si fecero sentire anche le conseguenze della crisi economica dovuta all'abolizione del maximum dei prezzi. L'inflazione aumentò e gli assegnati si svalutavano ancora una volta. L'inflazione soprattutto colpì i ceti popolari e urbani, i prezzi salivano di sette volte rispetto al 1790. A tutto questo si aggiungeva lo sfoggio di lusso e ricchezza ostentato dai ricchi. Nella primavera del 1795 il popolo di Parigi insorse per ben due volte, ma i moti vennero facilmente repressi dalla Guardia Nazionale. Il 22 agosto del 1795 la Convenzione approvò la nuova Costituzione che abbrocava quella sanculotta del 1793. La Costituzione del 1795 prevedeva il diritto di voto legato alla ricchezza, al censo. Prevedeva anche l'adozione di un modello bicamerale al posto di quello monocamerale che aveva caratterizzato tutto il periodo precedente. Venne creato infatti un Consiglio dei Cinquecento e un Consiglio degli Anziani. L'esecutivo venne affidato ad un direttorio distretto costituito da cinque membri eletti a scrutino secreto tra i deputati che appartenevano al Consiglio dei Cinquecento e a quello degli Anziani. Nell'ottobre del 1795 la Convenzione Nazionale si sciolse e subentrò il direttorio affiancato dalle due camere previste dalla nuova Costituzione. Il Consiglio dei Cinquecento e il Consiglio degli Anziani. Tra i membri del direttorio spiccavano soprattutto Lazzarca Arnò, uno dei termitoriani, e poi François Barrand. Il direttorio si trovò ad affrontare la crisi economica che era diventata gravissima e i nuovi tentativi di insurrezione invanderono. La crisi di questi mesi dette nuova forza al Movimento Giacobbino. Nell'inverno tra il 1795 e il 1796 maturò la Congiura degli Uguali, organizzata da un ex Giacobbino, Franzuano Herbabertz, e da altri suoi seguaci come il Toscano Filippo Buonarroti, che poi avrebbe scritto una memoria su questa congiura. La congiura si proponeva, dopo una fase di dittatura temporanea, di tradire una società caratterizzata dalla proprietà comune dei beni, con la conseguente abolizione della proprietà privata. La congiura fu però sventata e i costituitori vennero giustiziati o esiliati.

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