Details
Nothing to say, yet
Details
Nothing to say, yet
Comment
Nothing to say, yet
Ho messo solo a questi dietro? Sì, sì, sì. Ok. Pado? Pado? No. No, aspetta, aspetta. Ci facciamo perché... Pado giusto e poi ci puoi ritagliare. Allora, ciao a tutti. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Il secondo è il social, la presenza del social nella nostra generazione in confronto alla poca presenza del social, che praticamente non c'era nella generazione dei nostri genitori o comunque. Secondo me, come posso dire, il social è un fattore che appunto influisce molto sulla percezione che la nostra generazione ha riguardo a questo argomento rispetto alla generazione, ad esempio, dei nostri genitori. Secondo me una cosa determinante è il fatto che il social ha permesso che tutti possano dire la loro. E' chiaro che in questo modo si scatena più movimento intorno a questo argomento, si è scatenato più movimento rispetto a questo argomento, più sensibilità rispetto magari appunto al passato in cui non c'era un mezzo così tanto potente come appunto il social. Infatti vorrei aggiungere che una frase che ha detto Umberto Eco sui social, cioè che ha dato un pochino, cioè ha trasformato un po' anche alcuni social al baretto, cioè ha trasformato, rendendo un po' il baretto di fiducia in cui si va, per dire delle cose che prima magari finivano proprio lì, al baretto, cioè uscivano e restavano lì, invece adesso su molte cose, cioè purtroppo o per fortuna, vanno fuori e rendendo le pubbliche al mondo. Sto parlando del discorso invece c'era di un altro giornalista, c'erano, ovviamente, le comunicazioni principali erano più che altro la tv e abbiamo visto anche l'altra volta, che mi raccontava che in tv c'era un po' più di uova di realtà, ovviamente c'erano, le cose di cui si parlavano non erano appunto cose mentali veramente, anche se erano un po' più considerate le cose famose e quindi magari in quel contesto poteva essere un po' più difficile, diciamo, esprimere le proprie idee su una certa cosa, che era un po' mentale, un po' così, quindi magari per questo quando si faceva un po' più di un contesto pieno era più difficile parlarne. Sì, esatto, e invece adesso tutti i tempi perché ha chiuso sui social la gente che parla di più su questi suggestimenti della nostra età, cioè sono una cosa un po' chiusa questi giorni, c'è tutta una curva. Eccomi, incredibile. No, che secondo me è interessante anche capire cosa si intende per salute mentale, cioè nel senso, parlandone con amici o conoscenti tutti hanno il tema della salute mentale importante come la salute fisica, però poi a me è capitato più volte che si tirasse fuori la questione vado o nel mio caso sono andata in terapia, sono stato da uno psicologo, e subito allora gli dice, parlando del presupposto che se l'ortopedico ti cura il ginocchio, lo psicologo ti aiuta ad avere una salute mentale sana, cioè avere salute mentale, quindi è anche, secondo me, sì si parla molto più di salute mentale, però come ancora se fosse una cosa che le persone devono trovare da soli, cioè come se dovessero trovare il Buddha interiore, spoiler no, ci sono degli psicologi, ci sono dei medici, cioè in il caso di tutti gli altri, che fanno questo di lavoro, e questo secondo me nella nostra generazione è ancora una cosa che manca e che invece spero sia una cosa data per scontata alla generazione futura. Sì, secondo me qua c'è la necessità di cercare di parlare con le persone di più, cioè nel senso, se è una cosa di nicchia, che secondo me non è nicchia perché è molto vasta, però finché non se ne parla, cioè se è una cosa così occidiva, strana, eccetera, cioè se uno già inizia a parlare in modo tranquillo, per esempio i miei amici dicono, oggi vado allo psicologo, allo psicologo, quindi diciamo, se io vado dalla schiesa, questa cosa c'è potrebbe aiutare molto a, se ne sono sbagliati, per il fatto di avere un problema, magari, momentaneo e curare, appunto, la propria persona, non so come dire. Io penso che il fatto di dirlo possa smuovere le coscienze, ecco. Infatti sono sempre pronto, piano piano l'ho iniziato a normalizzare questo argomento, ovviamente non è che lo vado a dire all'intera clara al primo momento, però magari, appunto, a persone con cui sono legato, oramai lo dico senza alcun problema, infatti, devo dire, ho notato, adesso facendo riferimento allo smuovere le coscienze, ho notato che, in base alla mia esperienza, ho notato che può capitare che magari, cavolo, tu dici ad una persona, sono andato in terapia, ho deciso di ritornare in terapia, eccetera, e magari quella persona la becchi nel momento in cui vorrebbe andare in terapia, però non se la sente, perché alcune volte, non so, le persone hanno bisogno di, non parte da loro, la decisione hanno bisogno di qualche fattore esterno che li possa coinvolgere, che li possa far prendere la decisione, passare dalla teoria alla pratica, no? Quindi, sì, e poi, ecco, ricollegandoci al, come si dice, al discorso del social, ecco, il social permette anche di arrivare sotto questo aspetto a più persone, ad arrivare a più persone, ecco, secondo me però è anche importante, ok, i social aiutano, però è importante poi non dimenticarsi che, se ad esempio lo fai sul social, di non dimenticarsi di farlo anche nella vita vera, faccia a faccia, perché sappiamo benissimo quanto ad una persona arrivi diversamente il messaggio, se lo dici in chat o comunque online, rispetto a dirlo faccia a faccia, nella vita vera. E poi penso che c'è anche il problema un po', certo che non c'è il problema un po' di tutto quello che è andato da un po' gli anni, anche all'America, che è appunto lì, la polverenda punta in dalti, cioè in realtà anche l'Italia è doganata, talmente doganata che in realtà preoccupa, non c'è la gente, vado al psicologo, guardo il mio passatempo, non sono tutti calci, ovviamente, però c'è una persona che si uccide nella lì, e quindi è importante, secondo me, anche far capire che sì, è importante andare da uno psicologo, però se vai da uno psicologo non è perché è come se andassi da un medico, cioè vai, è a tutti gli effetti una persona competente. Sì, sì, una persona competente, quindi sì, e poi c'è anche una cosa che è molto diverso, magari tipo i barbi non sono amanti americani, perché i barbi non sono romanticizzati, cioè sembra quasi che compitano delle cose belle, ed è molto bello il fatto che i barbi, che le persone si sentano proprio agili quando gli dici alcune cose, però bisogna anche stare attenti a non andare per l'altro lato della cosa e farlo diventare una cosa molto romanticizzata, non so come dire, e soprattutto sui social, perché nell'idea è un po' rischioso, però sui social si devono informarsi anche di più, è più facile. Sì, poi i social credo che siano anche un po' da prendere, non dico con le pinze, però con relativa sicurezza, perché comunque sono anche un po', diciamo da una parte, sono come internet o altre cose, cioè se vengono anche usate, male o abusate, si forma anche, diciamo, primi principi di magari un malessere o diciamo altre, diciamo, non patologie però, sintomi di un malessere o di una insicurezza o altro che effettivamente non sono esistenti o comunque vengono amplificate in maniera anche un pochino troppo esagerata, quindi può essere anche sia amplificato come nel parlare, quindi riuscire a parlare in maniera giusta, cioè nel senso con le dovute proporzioni, ma anche in maniera anche più sana e portando anche magari alcuni aspetti, perché c'è anche lì tutto il positivismo che pubblicando solo quello può anche comportare altri fattori negativi verso chi sente e guarda. Ciao, sono di nuovo io. No, e concordo pienamente con quello che dice Max, però trovo proprio un problema proprio fisico, cioè proprio strutturale all'interno del nostro sistema societario, cioè che effettivamente, poi non lo so, ditemi se sto dicendo una cazzata, però considerando che l'unico mezzo di comunicazione che è concesso ai giovani, ma non ai giovani 15 anni, 18 anni, anche ai giovani 30 anni, ai giovani 35 anni, è l'utilizzo del social e non è la televisione, non è il giornale, non è qualsiasi altro tipo di mezzo di informazione, purtroppo nonostante questo mezzo, soprattutto nello specifico caso della salute mentale, sia rischiosissimo, è anche quello che io personalmente vedo come ultimo, cioè se pensiamo all'attualità, il bonus psicologo 2023 è stato sbloccato a dicembre sul social, cioè la firma è avvenuta a Palazzo Chigi o in Parlamento, ma di fatto è partita da lì, quindi sicuramente ha un controsenso in mani e descrive la problematica della nostra società di quanto sia ostile alla presenza giovanile, però io mi chiedo se quello è l'unico posto in cui puoi parlare e puoi anche normalizzare determinate cose, non romanticizzarle, ma normalizzarle, allora c'è due treni che fanno un frontale, come possiamo coincidere la pericolosità del social con l'importanza della salute mentale, se dall'altra parte non abbiamo una persona adulta con una carriera banalmente alle spalle che ne parla su un altro mezzo di informazione. Scusate, c'è qualcuno che sta giustificando il discorso di comunicazione, c'è qualcuno che sta giustificando il discorso di comunicazione, allora rispondendoci di argomento, sicuramente voi... Volevo dire un'ultima cosa legata all'esposizione sui social, chiaramente il rischio che sui social rispetto a parlare nella vita vera sei maggiore esposto, ad esempio mi è venuto in mente che un post prevede che ci sono dei commenti sotto, quindi più la persona è famosa e più c'è maggior commento, e ciò vuol dire che potrebbero aumentare i commenti negativi. Cosa anche che i commenti su alcune situazioni vengono anche disattivati, proprio anche per togliere la possibilità a certa gente di commentare soprattutto negativamente alcune cose, magari si sa che ci sarà un commento più negativo che positivo, si può anche bloccare commenti che da una parte magari possono veicolare maggiormente il messaggio, dall'altra parte invece magari non possono aprirsi delle discussioni sotto, magari anche sulle cose più positive, che possono essere anche critiche costruttive o altro. Sì, sì, sì. E niente, un cambiato discorso da me, secondo voi, come mai il post-Covid è andato di più in Italia? In primis ci siamo stati davanti a un evento mai accaduto, credo comunque nella storia dell'umanità, magari le quarantene non c'erano, però rispetto ad altre età, altri anni, abbiamo magari un pochino di maggiore controllo da una parte, dall'altra c'era anche il rispettare la quarantena effettivamente, quindi il controllo di rilanciamento era di restare a casa a tutti gli effetti, o uscire proprio per andare al supermercato, però anche lì è più una, come si chiama, c'era quasi, non dico impossibile, perché dovevi fare mille precauzioni, dovevi lavarti le mani, la mascherina, coprirti, mille altre cose, e quindi effettivamente da quel punto di vista poi, se non mi ricordo male, erano tre mesi in cui sono stati comunque chiusi a casa, quindi magari si è fatti anche più conti su effettivamente quegli aspetti lì, di dover restare a casa, di dover comunque affrontare alcuni problemi che magari non si affrontavano prima, quindi comunque andando a fare altro, anche tranquillamente, amici, lavoro, shopping o altre cose, quindi effettivamente si poteva anche più concentrarsi su se stessi e su alcune problematiche. Secondo me il fattore scatenante è stato il silenzio, perché al momento in cui una persona sta in silenzio pensa a qualsiasi cosa, cioè anche banalmente a cosa devo comprare, cioè alla lista della spesa, ma al momento in cui finiscono le cose a cui pensare, inizia a pensare a te stesso, inizia a pensare anche in situazione 6, le persone che hai attorno in quel periodo, cioè le persone che veramente ti stanno a cuore, no scusate, ridico tutto, le persone che effettivamente in quel momento ritieni essere delle persone importanti nella tua vita, probabilmente inizi a contarle su una mano o su due mani, e quindi metti in discussione anche la tua quotidianità, che è ormai la tua ex quotidianità, e di conseguenza, proprio perché questa cosa qui ha colpito soprattutto la quotidianità liceale, scolastica, universitaria, per non parlare delle elementari e delle medie, però parlo di persone che già possono avere un'opinione su se stessi, essendo anche la generazione dei social, ed essendo anche la generazione in cui questo argomento è più sentito, è stato l'exploat, cioè nel senso, sei in silenzio, pensi a te stesso, inizia a capire di chi puoi effettivamente fidarti, e in più sei bombardato dai social media, o almeno da alcune persone, sull'argomento della salute mentale, arrivi a dire, ok, forse questa cosa qui è una cosa quotidiana, tangibile anche su di me, non lo so. Poi io per esempio, nel mio caso, il percorso con lo psicologo l'avevo già iniziato prima, quindi questa cosa qui non l'ho vissuta tantissimo, però l'ho vista in alcune persone che conosco, in cui prima del covid c'era l'intenzione, ma sì dai, forse boh, dopo il covid, subito. Volevo dire, collegandomi a quello che hai detto tu Marti, perché è venuto a galla il problema della salute mentale durante il covid? Perché abbiamo dovuto stare di più con noi stessi, no? E non so, poi dipende da persona a persona, però se tu ci pensi, se stai da solo con te stesso, a maggior ragione poi in un luogo chiuso, non all'aperto, è chiaro che sicuramente pensi di più, questo già vuol dire che vai un po' più nel tuo profondo, no? E di conseguenza i tuoi demoni, diciamo, escono con molta più facilità sicuramente. Io, ecco, devo dire, per me il periodo, a livello personale, il periodo del covid, per me è stato, devo dire, me lo sono vissuto bene, diciamo, magari tra virgolette, considerando ovviamente i tanti contro della cosa, però per me è stato un periodo abbastanza disvolto, ecco, poi vedi, dipende come ognuno se la vive, però il fatto di stare con me stesso, più con me stesso, cioè io bisogno di stare con me stesso, no? Forse alcune volte sto troppo con me stesso, però il fatto di dover, non so, il cambiamento, il fatto di dover ripiegare, cazzo, adesso devo ripiegare il mio tempo diversamente, cambiare le mie attitudini, vediamo che succede, mettiamoci all'opera, no? In alternanza di perdersi il guardamento un po' di più e da lì poi dopo iniziare a costruire qualcosa, no? Ma poi ad esempio, cavolo, cioè, se non ci fosse stato il covid, adesso io ho la passione per il cinema, io, cioè, la quantità di film, non avrei mai potuto vederli se non ci fosse stato il covid, diciamo, poi sempre in livello personale, poi magari qualcun altro non ha la passione del cinema, ovviamente, però ad esempio, anche, cavolo, io mi sono preso tanto, da lì ho iniziato seriamente a prendermi cura del mio corpo, cosa devo, cioè, cosa posso fare se posso, se devo rimanere a casa, facciamo ginnastica, no? Ad esempio, quindi, da un lato, a me, cioè, personalmente, ho visto, mi sono ritrovato ad avere a che fare con tanti benefici, ovviamente, a livello, diciamo, generale, ovviamente, un cadino di contro, ovviamente, su qualcosa andiamo d'accordo. Oltre a chi ha il covid. La risposta della storia del covid, la prima cosa che mi è venuta in mente, cioè, nel periodo del covid, una cosa che mi è venuta in mente, sono un sacco di cose negative, e fosse che, subito, ci siano parlati di crescita personale, di trovare l'autostima mutale, cioè, nel periodo per stare bene, c'è, c'è, invece, per me, la prima cosa, cioè, la prima cosa, c'è, è stata una risposta sbagliantata, sono più sbagliata verso il covid, però, vabbè, è proprio uguale, è proprio uguale, Maria, ok? E' Maria che decide in questo podcast, ragazzi. I poteri forti. No, io, la prima cosa che mi viene in mente, è, nel periodo di down molto forti, cioè, volere andare su, ma non riuscirci perché il contesto è troppo, o meglio, troppo distretto. Traustofobico. Sì, un sacco di progetti che dovranno succedere, che, purtroppo, sono più successi, poi, bene o male, quando passano anche queste cose, quando finisce il periodo di covid, queste cose, bene o male, hanno tanto effetto sulla sua salute mentale, perché, per me, è, insomma, la più principale, cioè, nel senso, sono stati risposti dietro. Sì, ma anche perché, secondo me, un altro fattore, sempre che riguarda la questione della salute mentale, è che la quarantena non è avvenuta in una stanza, cioè, la quarantena è avvenuta in casa tua. Cioè, al luogo che, ancora oggi, tu vivi, in modo completamente diverso, ma, cioè, ci sono dei segni sul muro, banalmente, cioè, io e mio fratello mettavamo la musica fuori al balcone, perché io sono il basso della batteria, abbiamo due amplificatori molto potenti, e mettavamo la musica. Quindi, io, ogni volta che guardo quelle due finestre, fino a che io non uscirò da quella casa, non mi dimenticherò mai di quello che è stato, mai di quello che è stato il covid. E quindi, immagino per una persona che non si è mai approcciata a ipotizzare di prendersi cura della propria salute mentale, continuare a vivere nelle stesse pareti, a un certo punto, le cose vengono fuori, perché è lo stesso pavimento in cui hai camminato, è la stessa cucina in cui hai mangiato per tre mesi con le stesse persone. E quindi è anche, è stato un po' il pretesto con cui si è iniziato a dare la giusta e la vera importanza a questa cosa, perché la gente ha detto, è una cosa che ho toccato anch'io, e questa è un altro frontale della nostra società, che fin quando una cosa non ti tocca è un problema degli altri, allora non me ne frega niente. Purtroppo, però, la salute mentale di un'altra persona tocca anche la mia salute mentale, quindi, per favore, curatevi. No, scherzo. Ovviamente, scherzo. Beh, oddio, per qualcuno può essere utile, però è così. Hashtag curatevi prima di subito. Sì, esatto. Cioè, no, inoltre, per il fatto che i giovani social media non hanno mai potuto uscire, cioè, per esempio, il giro alla tibia è diventato più, meno una cosa non detta di inizia, è una cosa più un punto comune. Un altro punto di meglio di inizia, se parliamo di questa cosa, è che, cioè, molto spesso si tiende ad andare dallo psicologo quando il problema è già molto lento. In realtà, così, cioè, sarebbe utile, non è facile, però, riuscire magari, quando sono in problema, ad ascoltarsi un po' prima e dire, ok, ho un problema che, all'interno del mio mezzo, non sto tanto bene, però, ancora, cioè, riesco a vivere decentemente. In questo momento è il momento per andare allo psicologo, se veramente la gestione è stata corretta, magari mi andrà a cagare, però, comunque, curatevi. Però, cioè, è importante, nel senso, cioè, riuscire a dire, ok, ho bisogno di aiuto prima, che il problema non è troppo grande, perché poi è ancora più difficile rispettarlo. Infatti, cioè, vorrei solo aggiungere che, se si riesce a identificare un problema, cioè, secondo me è già un problema, ecco, cioè, quindi, di andare già subito da lì. E, un po', diciamo, questa cosa qua è brutta da dire, cioè, un po' anche che sembra una battuta, ma non lo è, cioè, anche su chi non riesce a identificarlo, diciamo, personalmente, di essere aiutato anche, magari, dall'esterno, dicendole di andarsi a farsi curare noi. E, così, però, comunque, magari, di approcciarlo in una certa maniera e di, effettivamente, cioè, di dire che non è una pratica cui ti asportano niente, cioè, anzi, è una cosa più che normale. Ma quello è sempre lo stesso ritaggio culturale, cioè, noi siamo la stessa cultura che prendeva le persone pazze, che poi, sulla base di cosa, le chiudeva nei manicomi, quindi, l'arrivo del medico gentile che salvava il pazzo arrivava sempre dopo. Adesso, per fortuna, la scienza della psicologia è andata avanti, è, a tutti gli effetti, una scienza. Io, le più grandi discussioni le ho avute con le persone a cui ho detto che andavo in terapia tranquillamente e mi dicevano, ma, cosa vai a parlare? Come se andasse a fare filosofia, che, comunque, forse, i filosofi sono quelli che devono andarsi a curare più di tutti, ma, sì, dai, cioè, super interessante e bellissimo, però, almeno, sono d'accordo, ma, proprio per questo, dovrebbero andare da uno psicologo, vabbè, comunque. Beh, anche Freud, però, c'è dove... Maria ci dice che Freud è medico. Medico e paziente, diciamo noi. E anche. E, no, scusate, per concludere, è molto semplice, secondo me, andare dopo che il fattaccio è stato fatto, come se bisognesse mettere un grandissimo cerotto, però, poi, la cicatrice si vede, cioè... In realtà, verrà, sicuramente, a casa tua. Sto diventando un podcast progresso, questo. Vaccinatevi prima di curarevelo. No, allora, volevo dire che essere aiutati non è una cosa da persone deboli, quindi se sentite che avete bisogno di aiuto, diretemi aiuto, se avete bisogno di aiuto. Sì, questa puntata sta diventando... sta diventando tipo... Minotauro cerca nuove persone. In realtà, stiamo cercando di rifarci i fondi che abbiamo speso. No, non è vero, non è vero. Donate per la nostra salute mentale. Il 5 per mille a Minotauro. Un'altra cosa che volevo aggiungere... Vabbè, però posso dire, sai quanta gente ha bisogno di far figurare. Venite al Minotauro. Non è vero che la gente non piace sentirsi dire quello che non vuole fare. Cioè, dovevamo giocare con la psicologia inversa in qualche modo. Non curatevi. No, io volevo dire che è molto più facile affrontare un problema insieme ad altri che da solo. E quindi andatevi a curare, dai. Sì, e non è da persone deboli. Le persone deboli sono quelle che fanno tutto da soli. Hashtag, curatevi. Però c'è la situazione in cui vado allo psicologo e tu anche hai un periodo in cui ti senti più decisiva di andare. Un'altra cosa che mi è venuta in mente, secondo voi, è il fatto di andare da un psicologo femmina a un psicologo maschio, essendo proprio giusto, femmina, femmina, maschio, maschio. Cioè, appunto, veramente andare da un psicologo del genere. Influenza. Influenza quanto influenza. Ah, se vuoi rispondere io, per me, per come sono fatta io, c'è molto importanza, perché io sono una psicologa, e non mi dovrei, tanto me come uno psicologo, però penso che sia una cosa molto personale. Però vorremmo scattare il massimo delle vostre opinioni. Stavolta non me l'aspettavo. Cioè, è proprio particolare. Voi volete rispondere? Ascolta. Io non ho una risposta. Parlerò a bambera, come tutti i miei giorni di vita. Allora, io ho avuto una psicologa donna, e questo è l'unico dato oggettivo su cui potevo marcare. In realtà penso che, ora come ora, sì. Cioè, se avessi avuto uno psicologo uomo, alcune questioni non sarei stata in grado di gestirle allo stesso modo. Ma per il semplice fatto che, nel momento in cui incontri una persona in adolescenza, hai la testa che cambia, il corpo che cambia, la famiglia che fa la famiglia, gli amici che fanno gli amici, avere una persona che oggettivamente puoi vedere, puoi ipotizzare aver passato le stesse cose, o comunque aver avuto un vissuto simile, secondo me può essere utile. Dall'altra parte però mi chiedo, se fosse stato un uomo? Cioè, se io invece avessi avuto il punto di vista completamente opposto, avrei cavato, cioè, probabilmente mi sarei sentita, non dico a disagio perché non è la parola giusta, però probabilmente è l'unica parola che mi viene in mente, però probabilmente avrei avuto un punto di vista completamente diverso. Considerando anche che, per esempio, io ho un fratello, quindi magari vedere determinate cose da un punto di vista diverso, magari mi avrebbe fatto capire delle cose su mio fratello, su mio padre, sui miei amici, capito? Quindi in realtà non lo so. Ora come ora ti dico che sono felice di aver fatto questo percorso con una donna. Però, che ne so, se in un futuro decidessi di ritornarci, terrei in considerazione l'idea di avere un punto di vista diverso. Quello che penso è, anche io non ti so dire, però più che altro io ho avuto la stessa psicologa nel mio percorso, appunto una donna, e non lo so, quindi appunto non si so dire magari se avessi avuto un uomo come sarebbe andata. Quello che penso è, in deduzione così su due piedi, appunto il fatto di avere una donna, quindi sesso opposto, mi apre, mi dà un punto di vista diverso dal mio perché è del sesso opposto. E quindi, non lo so, mi apre mondi a cui io non mi aprirei perché sono maschio. Quindi non lo so. Penso, detto ciò, ho avuto però solamente una donna, quindi appunto non saprei come sarebbe con un maschio. Però penso che il fatto di avere avuto una donna, secondo me è stato, mi ha aiutato un po' di più, ecco, se magari avessi avuto un uomo. Però non lo so perché appunto un uomo come psicologo non l'ho avuto, ecco. No, che poi, dico una cosa che poi è giura, lascia parlare Max, in realtà, cioè perché magari vuole dire la sua, oppure, non lo so, qualcuno vuole parlare, che in realtà, ho ripensato al discorso che ho detto, anche rispetto a quello che hai detto tu Pietro, in realtà è sotto una cazzata, nel senso che non è, almeno da quel che ho capito io, non è la psicologa che mi dice determinate cose, è lei che mi ci fa arrivare. Quindi poi, in realtà, il punto di vista ce lo metto io e se voglio prendere il mio punto di vista a un punto di vista diverso lo scelgo io. Secondo me, per iniziare a installare un rapporto può essere una cosa fondamentale. Nel momento in cui, però, arrivi a capire che in realtà è come se tu stessi parlando con te stesso, cioè il pretesto di avere qualcuno di fisico con cui parlare, esatto, poi la superi questa cosa. Però è chiaro che nel momento in cui tu installi il rapporto con una persona ti viene anche più difficile dire, vabbè, ho fatto l'esperienza con la psicologa donna, adesso chiudiamo qui e facciamola con l'uomo. Cioè, è una cosa che capisci in itinere, quindi soprattutto secondo me se sei una persona più piccola, che quindi, come dicevo prima, ha anche una questione banalmente di corpo, di testa, di esperienze, magari all'inizio può essere più facile approcciarti a una persona del tuo stesso genere, poi più vai avanti e più secondo me inizia a diventare superflua come cosa. Allora, io vorrevo affrontarlo dalla parte antropologica, però mi ha smontato il piano Matilda, quindi non lo faccio più. Ma noi lo chiamiamo Max. No, è che effettivamente, nel senso, l'antropologia dice anche che stando con una persona abbastanza, diciamo, differente da se stessi, cioè non da se stessi che possa essere questo, diciamo, microcosmo di parlare con una persona di un altro sesso e può anche, diciamo, metterti in una condizione per affrontare in maniera più, cioè, migliore la situazione. Poi secondo me dipende molto anche dai temi che tratti, perché magari, nel senso, anche lì secondo me c'è la differenza tra chi pauba, nel senso, se pauba un maschio per una femmina psicologa o per un maschio psicologo da una femmina, diciamo, che va in terapia per, diciamo, entrambi, cioè gli stessi dello psicologo. Quindi secondo me va di molto a fare, diciamo, una mega crochet tra i vari collegamenti con le persone. Io l'ho provato entrambi, cioè il, secondo me, come anche un po' condivido con Matilda, cioè infatti anche lì che punto un pochino sono che cosa porti, cioè nel senso perché sei lì e magari ci sono alcune parti anche della propria vita che puoi anche farlo indistintamente se è un maschio o una femmina, però magari anche, secondo me, dico che sia una realtà particolare, però il fatto di avere l'adolescenza come tratto distintivo per crescita personale diventa anche un pochino, per conoscersi meglio se stesso, il colpo che cambia la persona nell'ambiente e potrebbe anche, diciamo, influenzare. Secondo me si può anche capire e accettare questa differenza qua tra avere un psicologo del proprio sesso, cioè questo più che altro, e uno del sesso opposto, quindi anche lì, secondo me, lì fa più differenza rispetto ad altre età, appartene diciamo più piccoli, però credo che comunque, secondo me anche lì non so quanto così piccoli facciano bene se non iniziano a uccidere persone all'età di 5 anni, però penso di no. Però comunque non c'è anche lì età, secondo me, per andare dallo psicologo, e quindi non è né troppo tardi né troppo presto per farlo, e quindi l'unica cosa è di curarvi bene. Sì, che la sanità mentale nostra deve essere sana grazie a noi, non deve deteriorarsi per colpa degli altri. Siamo bene insieme, ricordiamocelo. Vogliamo mettere, c'è molto anche questo da dire, che è colpa anche di molte persone che abbiamo intorno che non si curano e che andiamo anche noi stessi in terapia. Sempre. Quindi vergognatevi perché non ci andate, e andateci pure noi. Allora, una ultima cosa c'è che posso... Certo che puoi. Grazie, grazie. Cosa fai male per le persone ragazzi oggi, quindi secondo voi? Dei tabù, del stigma, tutte queste cose qua, perché mi racconto neanche che è tanto l'aspetto economico, nel senso che ovviamente lo psicologo e lo professionista li vanno pagando, poi ci sono diversi ragazzi, c'è quello privato e quello pubblico, però secondo me, dal mio punto di vista, ci sono troppo poche realtà pubbliche e troppo a merito nel livello di uno psicologo pubblico. Tra l'altro c'è il sistema dell'ASL, ma io so che hanno liste d'attesa non finite e il numero di sedute disponibili sono molto poche, otto mi dice Maria, quindi sono ok. E quindi volevo cercare di portare a luce questa cosa qua e adesso non si conosce nessun ministro, però in questo governo penso che sia molto complicato. Sì, sì, questo è un appello, perché è così. Non so se vuoi finire il tuo lancio, però purtroppo è così. Sì, questo governo non penso che abbia la priorità di soccorrersi a casa, questo governo non penso che abbia la priorità di soccorrersi a casa, però adesso ti vengono a cercare a casa. Ma se ti vengono a cercare a casa proprio dimostrano che i tuoi risari di questo governo non esistono. No, è molto bello, c'è il lavoro che c'è, continuare il lavoro che c'era fatto prima sul bonus psicologo che era molto saltante, ma secondo me era abbastanza. Lo so che in Italia sono pochi e che ci sono tante realtà in cui bisogna spenderli, però secondo me vale molto la pena spenderli per questa cosa qua. Diceva anche che aveva scritto un articolo sull'impatto sociale della psicoterapia sugli adolescenti, questo è un altro psicologo, e la cosa che è venuta fuori, ne ho proprio letto, adesso lo dirò sui giorni, che ha molto senso investire su tutto l'alimentare, perché ogni anno bene o male si spegne tantissimo, in qualche modo, non so come dire, non saprei dire bene, però la gente che si è spenta dal lavoro, perché ha un malattia mentale, perché sta male mentalmente, toglie tanti, forza lavoro al sistema sociale. E così sarebbe utile, secondo me, investire su tutto l'alimentare, perché così almeno la gente poi è sostenuta, va a lavorare. Si spetta il primo articolo della Costituzione? No, si è capito, ed è un discorso veramente interessantissimo, perché ci sono un sacco di paletti, un sacco di questioni personali, che portano le persone ad andare dallo psicologo, perché tendenzialmente è forse la cosa che sento di più, no ma io ce la faccio da solo, sono un grandissimo bro, spoiler, ne risente la mia di salute mentale, però quello che dicevi tu sulla questione dell'investimento da parte dello Stato è realissima come cosa, cioè i soldi sono pochi, il debito pubblico è altissimo, ma fin quando si sceglierà di spendere milioni se non miliardi per un ponte e attivare il bonus psychology a 20 dicembre quando l'anno è finito, ok i soldi sono pochi, ma forse è perché chi sceglie dove spenderli dovrebbe andare allo psicologo, però lo psicologo non c'è perché è tutto un controsenso unico, di conseguenza penso che l'aspetto economico possa essere, tornando adesso a livello personale e a livello dei privati, possa essere un aspetto che ferma le persone ad andare allo psicologo, ma non deve essere la ragione unica e principale, cioè se una persona ha la possibilità di andare allo psicologo perché ci sta pensando, perché magari i genitori comprendono questa questione ma non ci va, è perché il problema è un altro, e anche questo è indice di quanto la salute mentale sia fragile e poi porte alle catastrofi della società, perché se parliamo di gente che supra, abusa, la prima cosa che si chiede è ma quello è mai andato allo psicologo e gli psicologi non ci sono perché non ci sono fondi, ma mettetevi d'accordo. Poi non vuol dire che se una società va tanto allo psicologo non succede niente, perché come dicevi tu, l'America è un caso eclatante, però almeno c'è l'intenzione di far sì che qualcosa cambi, se no restiamo uguali, faremo morire questo mondo, e insieme adesso anche gli psicologi, con tutto il rispetto per Maria Enea e chiunque sono in psicologia. Quindi chi non riesce a pagarlo privatamente e deve andare al pubblico, cambiate il Stato. Curatemi in un altro Stato. A casa vostra. Questa cosa anche per lo psichiatra, c'è un favore anche per gli psichiatri, perché si sta uscendo sempre di più la questione se è normale andare allo psicologo, questa cosa anche per lo psichiatra, ma poi diventi un po' più frenata questa cosa, quindi c'è un problema che è l'incompetenza dello psichiatra, ma è frenata per una questione di tabù o comunque più per una questione economica, c'è per il psichiatra che è arrivato in un sito in cui anche qui diventa una cosa normale, una cosa che si chiama l'amico, cosa che non si ama. Se volevate aggiungere altro, spero che possiamo finire. Grazie a tutti per averci ascoltato, è stato molto interessante, e a una prossima puntata di Scopertino Mucchio e Salvaggio. Grazie a tutti per averci ascoltato, e a tutti per averci ascoltato. Grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato. Grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato, grazie a tutti per averci ascoltato.