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The author thanks herself for completing this work on her own, amidst her fantasies, hysterical crises, and long silences spent in solitude. She acknowledges her mood swings, fears, and anxieties as the driving force behind these pages. She mentions the influence of Mara or Claudia, whether alive or dead, born or not, no longer matters. She describes herself as a dreamer, romantic, crushed and then propelled by poetry, dreams, and myths. She acknowledges the impact of adrenaline and disappointment, mistakes and forgiveness. She considers her writing as her magic carpet, taking her on a journey where she can see what she likes and change sad endings into happy ones. She expresses a desire for women to freely express themselves without hesitation or fear and wishes to see more women truly alive in every sense. She thanks the publishing house for embracing this book and believing that it could bring enjoyment to readers. Potrò sembrare odiosa e autoreferenziale, ma per questo lavoro ringrazio solo me stessa, perché l'ho realizzato interamente da sola, in preda alle mie fantasie, alle mie crisi isteriche, ai miei lunghi silenzi consumati durante i pomeriggi e le albe trascorse in solitudine, con l'unica goduriosa compagnia del mio cagnolino, amico fedele, che, anche ora che mi accingo a scrivere quest'ultima pagina, è ciambellato a fianco a me, con il culetto attaccato alla mia coscia sinistra. Sono stati i miei sbaldi d'umore, le mie paure, le mie ansie, la mia benedetta e maledetta esequitezza a scrivere queste pagine. È stata quella Mara o quella Claudia, viva o morta che sia, nata o meno, non fa più differenza, sognatrice, romantica, che ha fatto del suo romanticismo il suo fardello, ma anche le sue ali, schiacciata e poi slanciata dalla poesia, dal sogno, dal mito, spintonata dall'adrenalina e ammutolita dalla delusione, schiaffeggiata dai miei errori e accarezzata dai miei perdoni. Questo lavoro è stato scritto a più mani, a più cuori, a più menti deliranti. La mia scrittura è il mio tappeto volante. A volte parte, a volte no, ma perlomeno mi predispone ad un viaggio, seppur breve, durante il quale posso vedere sempre quello che mi piace e cambiare i finali tristi in finalieti. Ad esempio, vorrei tanto vedere ogni donna libera di esprimersi senza remore o paure, e soprattutto vorrei vedere molte più donne vive, nel vero senso del termine e in ogni altra accezione esso contempli. Naturalmente, auto-referenze a parte, ringrazio la casa editrice, che ha ascolto con un abbraccio questo libro, e ha pensato persino che sarebbe potuto piacere a qualcuno.