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Voci dal Carcere "Radio Galeotta"

Voci dal Carcere "Radio Galeotta"

Ivan Mizar

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Creare un podcast all'interno di un carcere può essere una sfida, ma può anche offrire un modo potente per far sentire le voci e le storie di chi vi si trova all’interno. Esistono soluzioni per superare le difficoltà, ma queste richiedono pazienza, flessibilità e compromesso. Con una comunicazione aperta, l'adattamento delle tecnologie e l'incentivazione dei detenuti, può essere possibile creare un podcast di successo che offra un'opportunità unica di cambiamento per i reclusi e la società.

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Transcription

The speaker recounts their first day in the Bollati prison and their surprise at discovering the opportunity to do radio within the prison. They express gratitude to the Antigone Association for allowing them to have a radio program and share stories from inside the prison. They mention the prevalence of suicide among inmates and share testimonies they have collected. They then introduce the story of a young man who has been in prison since he was 15 years old. He discusses his early involvement in theft and his transition to adult prison, which was traumatic due to the larger number of inmates. The speaker concludes by promising to continue sharing more stories and perspectives in future episodes. Era il 16 gennaio 2019, il mio primo giorno nel carcere di Bollati dopo molti anni trascorsi in quello di opera. Erano passati alcuni giorni dal mio arrivo e tra le molte attività offerte da questo istituto venne a conoscenza della possibilità di fare radio all'interno del carcere. Mi sembrò inverosimile, ma ad altronde le voci che giravano sul carcere di Bollati sembravano per lo più racconti di fantasia. Fortunatamente non fu così. Iniziò così la mia avventura nel mondo radiofonico, grazie specialmente ad Associazione Antigone con il loro programma Jailhouse Rock che mi ha permesso di andare in onda su radio vocolare tutte le settimane con il giornale radio di Bollati. Ora con questo podcast ideato e realizzato interamente da me vorrei portarvi nuovamente all'interno delle mura carcerarie e raccontarvi le storie di chi lo vive tutti i giorni, ma anche far uscire le voci di chi voce non ha più. Seguitemi in questo viaggio tra i corridoi e le celle di uno dei più internazionali, più famosi in Italia. Benvenuti all'interno del carcere. Questo suono ci accompagnerà per tutto il tempo, un po' come accade a noi detenuti. Il mio ex compagno di cella l'ho lasciato in cella l'una che sono andato all'aria. Sono ritornato indietro perché avevo dimenticato le sigarette. Chiamo, chiamo, non lo trovo, mi faccio aprire dalla gente e lo trovo impiccato nel bagno. Io credo, insomma, per mia esperienza, che i suicidi appengono quando le persone non si riconoscono più. Pensano che l'unica via di uscita sia uscire suicidandosi. Queste sono solo due delle molte testimonianze che ho raccolto. Scusatemi, ma ho voluto far ascoltare una delle parti più drammatiche che molti di noi vivono direttamente o indirettamente. Tu non puoi comprare il vento, tu non puoi comprare il sole, tu non puoi comprare la luce. Ora ascoltiamo le parole di un ragazzo che è in carcere da quando aveva ben 15 anni e ora ne ha 26. Tu non puoi comprare i dolori, tu non puoi comprare... Ho iniziato, come hai detto te, quando sono entrato in carcere, molto giovane. 15 anni e veramente giovane? Eh, sì. Diciamo che nel quartiere dove sono cresciuto vedevo gli esempi un po' più grandi come degli eroi per me. Certo. E molto giovane, a 11-12 anni già ho iniziato a fare i miei primi furti. Poi dopo, sai com'è, vuoi sempre di più e a 15 anni poi sono finito in carcere per delle rapine. E poi in maggiorità sei passato... In maggiorità sono passato agli adulti qua, a bollate. Com'è stato il passaggio? Il passaggio è stato all'impatto un po'... Traumatico? Sì, traumatico, perché ero abituato comunque in un carcere dove c'erano poche persone. Carcere minorili sono veramente poche persone. Sono venuto qua a bollare con mezza tante persone, gente più grande di me e sì, è stato un po' un impatto traumatico. Per chi sta ascoltando, con questa prima puntata ho voluto raccontare la parte più vera, quella che forse molti di voi vorranno sentire. Ma con la prossima, sì ci sarà un seguito, vi racconterò all'aspetto quello che molti altri ci impongono. Quello rieducatizzo, ma che io preferisco definire opportunità. Ora vi raccompagno al di là delle mura. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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