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Lauretta Farina Ep. 3 - Le AFI

Lauretta Farina Ep. 3 - Le AFI

Nadia e GiuseppeNadia e Giuseppe

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https://www.abebooks.it/Yvonne-Poncelet-pr%C3%A9sidente-g%C3%A9n%C3%A9rale-auxiliaires-f%C3%A9minines/16145243876/bd https://www.afi-ica.org/spip3df7.html?article15

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Transcription

Lauretta Farina, also known as zia Laura, was born on July 10, 1934, and passed away on March 12, 2020. She was actively involved in social issues and her Catholic upbringing led her to help those in need. She joined the Ausiliari Femminili Internazionali (AFI) in Belgium and dedicated her life to serving the Church and assisting bishops in non-Christian countries. Lauretta's commitment to her calling was evident in her actions, and she found fulfillment in her work. Unfortunately, the founder of AFI, Yvonne Panselet, tragically died while trying to gain approval for the association's statutes from the Vatican. Lauretta's devotion to the Catholic Church was unwavering, and she found joy in her chosen path. Ciao a tutti, eccoci qua di nuovo a parlare di Lauretta Farina, mia zia Laura, nata il 10 luglio del 34 e deceduta il 12 marzo del 2020. Chiedo scusa per la voce un po' rauca, ma sono un po' leggermente influenzato. La zia Laura si dimostra già in gioventù molto attiva e attenta alle problematiche sociali e in parrocchia frequenta l'oratorio femminile, in particolare l'azione cattolica. Tra l'altro conosce proprio in oratorio quella che poi diventerà mia mamma. Chissà se la conoscenza tra le due era stato un tramite per l'incontro con quello che poi è diventato mio papà, il fratello maggiore di Lauretta, non lo so. Sicuramente l'educazione familiare di suo papà, fervente collaboratore della parrocchia nonché dell'azione cattolica, l'hanno introdotta facilmente a riconoscere nella comunità parrocchiale il luogo di conferma di una fede divenuta presto matura, solida e soprattutto feconda. Posso con ragionevole certezza affermare che la comunità delle persone incontrate in azione cattolica abbiano fatto scoprire come sorgente il suo desiderio di andare incontro ai bisogni delle persone nel mondo, che in quegli anni, dalle informazioni che arrivavano, giungevano a essere tribolate da persecuzioni, afflitte da guerre, succubi di povertà, che almeno in Italia, dopo la seconda guerra mondiale del 45-48, avevano lasciato alle spalle le situazioni più deplorevoli. Lo spirito di fraternità, di condivisione, la sua famiglia certamente, l'incontro con l'esperienza cristiana dentro l'azione cattolica e con gli amici e i sacerdoti presenti allora in parrocchia, l'hanno certamente introdotta non semplicemente al desiderio di aiutare gli altri, piuttosto alla scoperta di non poterlo non fare, e dico questo dalla svolta che la sua vita ha preso intorno ai vent'anni. Non so come, non so perché, non so attraverso quali circostanze, io non c'ero all'epoca e non ho ancora raccolto testimonianze in merito, ma ad un certo momento della sua vita accadde l'incontro con la realtà associativa delle Ausiliari Femminili Internazionali, le cosiddette AFI, con sede in Belgio, la cui fondatrice fu Yvonne Panselet. E qui già abbiamo l'occasione per comprendere lo spessore, la determinazione e la necessità di Lauretta nell'affidare la propria vita ad uno scopo, le cui radici affondano radicalmente dentro la tradizione della Chiesa Cattolica, pur dentro quella crisi che in quegli anni serpeggiava negli ambienti ecclesiastici, crisi che, affrontata dai papi di allora, sfociò con Papa Giovanni XXIII nel Concilio Vaticano II. La Zelaura fu una persona che si convertì al cristianesimo in gioventù, che visse tutte le problematiche del suo tempo, ma che seppe navigare nei travagli del suo tempo con lo sguardo dritto a ciò che si sentiva essere chiamata a realizzare, come dire consapevole della realtà in cui viveva, senza però scivolare nel tranello delle lamentele o delle proteste finì a se stesse. Ha abbracciato quello che intuiva essere la sua vocazione e, alimentandosi da essa, si è lasciata trasportare da ciò che le veniva chiesto. Non ha certamente scelto a caso con chi percorrere la sua strada, e non per un senso di avventura personale. Per chi vuole approfondire di cosa sto parlando, può trovare in internet la conoscenza dell'Associazione belga e della sua fondatrice Yvonne Panselet. Io vi cito solo questo passaggio tratto dalla biografia su Yvonne Panselet, il cui link di riferimento vi trovate nei commenti al post. Yvonne Panselet e Solange, a Bonneu, in Belgio, ai piedi della Vergine delle Nazioni, fecero il loro primo impegno ausiliario. Servire la Chiesa nei paesi non cristiani, per aiutare i Vescovi a formare un'elite cattolica femminile, e adottare il luogo del loro apostolato come patria propria. E ancora, Yvonne, nominata Presidente della Società, è andata a Roma, dove fu ricevuta dai Cardinali Fumasoni Biondi e Costantini, rispettivamente prefetto e segretario della Sagra Congregazione per la Propaganda, dove ha ricevuto consigli e approvazione per la sua iniziativa. Yvonne Panselet morì tragicamente. La sera del 13 febbraio 1955, in volo verso Roma, l'aereo della Sabena è precipitato sul Monte Terminillo, mentre stava portando gli statuti dell'Associazione per farli approvare alla Santa Sede. Come dire, aveva deciso di affidare se stessa ad una realtà certa e incarnata nella Chiesa cattolica. Non era certo alla ricerca di emozioni personali, e la felicità di quello che andava facendo glielo si leggeva negli occhi. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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