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PODCAST N.33 - FIGLIO

PODCAST N.33 - FIGLIO

00:00-03:00

Il tempo passato insieme

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The speaker expresses their gratitude for the opportunity to spend time with their son. They acknowledge that technology allows them to stay in touch, but it cannot replace the direct contact and physical presence. They cherish the intimacy and moments shared with their son, reminiscing about past memories and sharing new experiences. The speaker also reflects on the joy of meeting their son's partner and engaging in conversations about their generational differences. They express their happiness and gratitude for being a part of their son's life, as it has rejuvenated them. The speaker ends by thanking their son and mentioning their podcast, which may undergo a name change. In quest'ultimo fine settimana ho avuto la possibilità, anzi la fortuna, di poter passare del tempo con mio figlio. Viviamo lontani e non abbiamo molte occasioni per poter stare un po' insieme. Certo, oggi comunicare a distanza non è più un problema, né tecnico né economico. Ci messaggiamo costantemente, ci mandiamo dei vocali e ci telefoniamo nei pochi momenti in cui il suo lavoro e i suoi interessi lasciano un piccolo spazio anche per me. Ma quello che la tecnologia non potrà mai sostituire è il contatto diretto, il potersi guardare negli occhi, abbracciarsi o semplicemente poggiargli una mano sulla spalla. Gesti e sensazioni che vanno ben oltre le parole o le emoji. Oggi che è un uomo non voglio né ho la pretesa di insegnargli nulla, o almeno nulla che lui non voglia sapere da me. Ma quando stiamo finalmente insieme si ritorna a quel briciolo di intimità che avevamo nel poco tempo in cui mi era concesso di averlo con me. Ed è bello ricordare piccoli momenti, qualche aneddoto che lui ha dimenticato perché è troppo piccolo o magari perché è nascosto in qualche angolo della sua memoria. E viceversa aggiungere alle mie immagini del tempo i suoi dettagli e ricordi vissuti da bambino in quelle determinate occasioni che vanno ad arricchire quell'attimo vissuto insieme. Ed è stato un grande momento di gioia aver conosciuto la persona che oggi è al suo fianco, sensibile e piena di valori e sensazioni positive. Quanto è stato importante e gratificante per me potermi confrontare con la generazione successiva alla mia, rispondere alle loro domande su quando avevo la loro età o anche prima, soddisfare la curiosità di sapere come i decenni passati siano stati così diversi, ma così affascinanti agli occhi dei ventenni o trentenni di oggi. Così la paura di essere un oggetto di disturbo, un intruso che per il suo ruolo debba essere comunque sopportato per qualche ora, ha lasciato spazio al divertimento di qualche chiacchiera in libertà. Uno straniero di un'altra epoca che per un momento si ritrova agli anni ormai lontani di quando vedeva la propria vita e il proprio futuro con altri occhi e prospettive. Poter far parte della tua vita, anche per un solo fine settimana, mi ha ridato quella linfa vitale che da quando ci siamo visti per l'ultima volta si era un po' raffreddata. Grazie figlio mio, ti voglio mondo di bene. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama Perché, ma forse lo cambio.

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