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"Autistici" si nasce.

"Autistici" si nasce.

Giuseppe FarinaGiuseppe Farina

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At birth, babies cry, but it's not the same as how we understand crying. They cry because they are breathing for the first time. Babies are born with undeveloped senses and perceptual organs, so they need time to develop. If babies were born fully receptive to external stimuli, it would be overwhelming for them. The title "autistic" refers to being closed off in their own world, not to the condition of autism. The development of a child continues until around five years old. There may be no direct connection between the early stage of a baby's development and autism. The formation of a psychological life happens after birth. This perspective is supported by Giacomo Condri, a Milanese psychoanalyst. In conclusion, it is a good hypothesis that autism is not something you are born with. Possiamo immaginare che il bambino che viene alla luce piange? Non lo so, non nel senso che diamo noi al pianto. Rimarrei sul fatto che alla nascita il bambino vagisce, cioè senza saperlo né volerlo, respira e respirando vagisce, in un modo diciamo massivo. Non può non farlo. Poi si addormenta, probabilmente si stanca velocemente e poi riprende a vaggire. Fermiamoci qui. Sicuramente ci vuole ancora del tempo per sviluppare i sensi, gli organi percettivi. La nascita ci consegna quindi un bambino ancora in via di sviluppo, pronto a ricevere, ma con l'apparato percettivo ancora molto, molto poco sviluppato. E guai se così non fosse. Immaginiamoci un bambino che nasca già pronto a ricevere gli stimoli esterni nella loro totalità. Che reazione avrebbe? Dopo aver trascorso nove mesi in assoluta tranquillità, probabilmente vivrebbe uno shock che lo introdurrebbe ad una sicura evoluzione traumatica. Autistico quindi, si diceva così una volta, cioè chiuso nel suo mondo. In questo senso il titolo provocatorio autistici si nasce. Poi la sindiosi con la mamma che lo accompagnerà istante per istante nel mondo percettivo, di norma piacevole e via dicendo. Cito Giacomo Condri quando in una lezione dirà che lo sviluppo del bambino in tal senso continua fino a cinque anni circa. Poi a cinque anni il processo evolutivo si conclude. Possiamo pensare a qualche collegamento tra la fase cosiddetta autistica del neonato, così descritta, e la sindrome dell'autismo oggi ampiamente osservata, diagnosticata, trattata soprattutto in modo comportamentale? Secondo me no, a meno che non si consideri che la vita psichica accade, cioè si pone dopo la nascita, cioè non c'è vita psichica intrauterina. Ma di questo cedo il posto, e volentieri, a Giacomo Condri, psicoanalista milanese e la sua scuola cartello. Dico solo che per me è una buona ipotesi, che se è riconosciuta allora mi permette di dire con la sindrome dell'autismo non si nasce.

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