The king's son is always unhappy and the king tries to find a way to distract him. He seeks advice from experts but nothing works. The king is told about a happy man and sends his ambassadors to find him. They find a man who is content with his life but he does not have a shirt.
La camicia dell'uomo contento. Un re aveva un figlio unico e gli voleva bene come la luce dei suoi occhi, ma questo principe era sempre scontento, passava giornate intere affacciato al balcone a guardare lontano. Ma cosa ti manca, gli che deve il re? Che cos'hai? Non lo so, padre mio, non lo so neanch'io. Sei innamorato? Se vuoi una qualche ragazza, dimmelo, e te la farò sposare, forse anche la figlia del re più potente della terra, la più povera contadina.
No, padre, non sono innamorato. E il re a riprovare tutti i modi per distrarlo, teatri, balli, musiche, canti, ma nulla serviva, ed al viso del principe di giorno in giorno scompareva il color di rosa. Il re mise fuori un editto, e da tutte le parti del mondo venne la gente più istruita, professori, filosofi e dottori. Gli mostrò il principe e domandò consiglio. Quelli si ritirarono a pensare, e poi tornarono al re. Maestà , abbiamo pensato, abbiamo letto le stelle, ecco cosa dovete fare.
Scegli il vostro figlio con la sua. Quel giorno stesso il re mandò gli ambasciatori per tutto il mondo a cercare l'uomo contento. Gli fu condotto un prete. Sei contento? Gli domandò il re. Io sì, maestà . Bene, avresti piacere a diventare il mio rescopo? Oh, magari, maestà . Va via, fuori di qua, cerca un uomo felice e contento del suo stato, non uno che voglia stare meglio di com'è. E il re pressa ad aspettare un altro. C'era un altro re sul vicino, gli dissero, che era proprio felice e contento.
Aveva una moglie bella e buona, un mucchio di figli, aveva vinto tutti i nemici in guerra, e il paese stava in pace. Subito il re, pieno di speranza, mandò gli ambasciatori a chiedermi la camicia. Il re vicino diceva ai suoi ambasciatori. Eh? Sì, sì, non mi manca nulla. Peccato però che quando si hanno tante cose, poi si devono morire e lasciare tutto. Con questo pensiero soffro tanto che non dormo alla notte. Il re andò a caccia, tirò la lepre e credeva di averla presa.
Ma la lepre giotticando scappò via. Il re le tenne dietro e si allontanò dal seduto. In mezzo ai canti sentì una voce d'uomo che cantava. Il re si fermò. Chi canta così non può che essere contento. E seguendo il canto sentì loro in una vigna, e tra filari vede un giovane che cantava votando le viti. Buon di maestà , disse il giovane. Così di buon'ora già in campagna? Che tu ti avrei detto? Vuoi che ti porti con me alla capitale? Sarai mio amico? Ai ai maestà , no non ci penso nemmeno, grazie.
Non mi cambierai neanche poppata. Ma perché tu, così bel giovane? Ma no, vi dico, sono contento così e basta. Finalmente un uomo felice, pensò il re. Giovane, senti, devi farmi un piacere. Se posso costo il cuore, maestà . Aspetto un momento, e il re che non stava più nella tele dalla confintezza, possa cercare il suo seguito. Venite, venite, mio figlio è salvo, mio figlio è salvo. E li porta da quel giovane. Bene il tuo giovane, dice. Ti darò tutto quel che vuoi.
Ma dammi, dammi, che cosa maestà ? Mio figlio sta per morire, solo tu puoi salvarlo. Vieni, qua, testa, e lo afferra. Comincia a sfruttargli la giacca. Tutto ad un tasto si ferma. Gli cascano le braccia. L'uomo contento non aveva la miscia.