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redigio.it/dati2511/QGLN1027-Varano-risorse-02.mp3 - Varano Borghi e la sapiente utilizzazione delle risorse naturali - 6,36 - - AUDIO -
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redigio.it/dati2511/QGLN1027-Varano-risorse-02.mp3 - Varano Borghi e la sapiente utilizzazione delle risorse naturali - 6,36 - - AUDIO -
The transcription discusses the continued utilization of natural resources in Varano Borghi. The plantations continued until 1936 and the land was ingeniously exploited by the Borghi family, integrating factory income with agricultural income. Various crops were cultivated, including gypsum, wheat, oats, and vineyards. They also established a stud farm for breeding horses and a lime furnace for chemical use. The marshland was reclaimed under the direction of engineer Pio Borghi, transforming it into fertile meadows. The extraction of peat for fuel was a challenging process, but it was used in the textile factory. Ownership of the agricultural assets eventually transferred to Alessandro Above, who continued and expanded the activities. In 1926, he owned fish farms, fruit trees, and cattle breeding. The fish farms were later sold to the Crespi family, while the reclaimed land was sold to private individuals. www.redigio.it e la storia continua. Varano Borghi e la sapiente utilizzazione delle risorse naturali. La continuazione di piante continuò anche dopo il 1913, anzi, seppure con diversi proprietari e in forma ridotta, continuò fino al 1936, cessando definitivamente nel 1945. Anche l'immensa proprietà terriera fu ingegnosamente e sapientemente sfruttata dai signori Borghi. I quali, affidando la cura degli appezzamenti agli operai stessi dell'opificio, si garantirono la sicurezza della manodopera che, da sempre legata alla campagna, vide l'integrazione del reddito di fabbrica con quello agricolo. E numerose furono le coltivazioni iniziate, quella del gesso, del frumento, del grano turco, della segre, dell'avena, dei foraggi, dei legumi e, infine, su colle di Santa Maria Sopraternate, alla Boscaglia, furono sostituiti rigogliosi vigneti. E ancora si crearono nel 1903 uno stallone per l'allevamento zootecnico, nei ricchi prati di pascoli scelti con all'interno una pista, la casa dei custodi e le grandi scuderie. Nel 1907, da Luigi Borghi Junior, una grande scuderia a box, dove i puledri nati da giovenche di mezzo sangue inglese o irlandese e dal puro sangue Sir Evelyn, acquistato nel 1908 in Irlanda, venivano allevati allo stato semibrado, ritirandoli in scuderia solo dopo le notti di rigida stagione. Una fornace sul dosso di una morena calcare, dove era stata aperta una cava e con un sistema modernissimo lavorava attivamente e continuamente, producendo calce presata per uso chimico. E infine, non certo per ordine di tempo né tantomeno per ordine di importanza, fu bonificata la palude rabbia. La bonifica, voluta e diretta personalmente dall'ingegner Pio Borghi, trasformò, secondo i cronisti dell'epoca, in estese, regolari e feraci praterie quel terreno considerato da sacerdote Giovanni Ranquet trent'anni prima come un'asteri dell'Irlanda, una pianura tutta a pozze e pantani dalle acque limacciose, scialbamente lucenti. E questa pianura è solitudine e desolazione, è il campo trincerato dei prepotenti esalazioni miasmatiche, febbrigene che snervano le popolazioni dai suoi contorni che per entro non si abita, pena la morte, sopprimano il fresco calore della gioventù e anticipano le rughe della decadenza, uccidono. Numerosi sono i progetti che dal 1778 si susseguirono per la bonifica della palude e tutti in nome del miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie del luogo finché vennero scoperti i ricchi giacimenti torbosi facendo diventare gli interessi economici veri protagonisti della palude. Le condizioni di lavoro per l'estrazione della torba dovevano essere durissime sia per le faticose operazioni manuali compiute dai turbat sia perché queste venivano svolte nei mesi più caldi, da aprile a settembre per favorire l'essiccazione della torba estratta mentre i mesi invernali erano dedicati alla commercializzazione e alla preparazione del terreno. La torba come ottimo materiale combustibile veniva usata principalmente per il funzionamento del macchinario del cotonificio quando nel 1913 la ditta fu acquistata dalla società italo-francese Textiloes e Textiles gran parte del patrimonio agricolo passò di proprietà dell'avvocato Alessandro Above già da tempo amministratore del patrimonio Borghi il quale per un certo periodo continuò e intensificò le attività già ben avviate. Nel 1926 risultavano ancora di sua proprietà l'allevamento e la pesca del lago di Comabio e di Monate le coltivazioni incrementate con quelli degli alberi da frutto e dei pioppi del Canada e l'allevamento del bestiame potenziato con il commercio di latte e burro. La piscicultura passò poi di proprietà alla famiglia Crespi di Milano che a Varano acquistò dopo la prima guerra mondiale una casa di velleggiatura dall'avvocato Above. L'immesso territorio fu invece lottizzato e venduto a privati. Sottotitoli e revisione a cura di QTSS