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antiche strade provincia nel varesotto - Cocquio Trevisago - Buguggiate - S.P.1 -Chiosto di Voltorre - 10,22 -
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antiche strade provincia nel varesotto - Cocquio Trevisago - Buguggiate - S.P.1 -Chiosto di Voltorre - 10,22 -
The transcription discusses the historical significance of the Voltorre Monastery complex in Gavirate, Italy. The complex includes the Church of San Michele Arcangelo, a tower, and a cloister. There are different theories about the origin of the name "Voltorre," including connections to Latin words for vulture and misfortune. The monastery was founded by the Benedictines in the 11th century and later became a priory of the Fruttuaria Abbey. In the 16th century, it was taken over by the Canons of Santa Maria delle Passioni. After the suppression of monastic communities, the buildings were sold to private individuals and fell into disrepair. Restoration efforts began in the 20th century, and the province of Varese now owns and maintains the complex. The restoration project aims to create new exhibition and museum spaces while preserving the architectural character of the monastery. www.redigio.it e la storia continua e ora andiamo per antiche strade provinciali per esempio la strada provinciale 1 quella che da Cocchio a Trevisago collega Bubugiate a chilometro 16 più 290 e questa strada provinciale è chiamata il Chiostro di Voltorre a breve distanza dalla sponda settentrionale del lago di Varese nell'antico borgo di Voltorre in comune di Gavirate si trova uno degli edifici religiosi più importanti della provincia il Chiostro di Voltorre e di questo splendido complesso architettonico fanno parte la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo la torre e il Chiostro vero e proprio sotto podimo di Voltorre non c'è concordanza di vedute il secondo qualcuno del nome deriverebbe dai vocaboli latini Vultur e Vulturius traducibili in avvoltoio e malasorte entrambi legati a un'antica leggenda secondo la quale in quel preciso luogo i longobardi amministravano la giustizia e decapitavano i rei uno storico, Dante Olivieri, invece lo fa derivare ad Altorium, altura o promontorio luogo elevato sulla palude circostante ancora presente intorno all'anno 1000 a queste due ipotesi si aggiunge quella dell'origine Ibero Ligure del nome da Vultur inteso come Ansa in senatura con riferimento alla collocazione dell'insegnamento mano originario la fondazione del complesso monastico di Voltorre ad opera dei Benedettini si può fare risalire al secolo XI probabilmente in sovrapposizione a strutture religiose preesistenti o ubicate nelle mediate vicinanze ipotesi avvalorata sia dal ritrovamento di materiali di recupero nella chiesa e nel chiostro sia dalla dedicazione della chiesa a San Michele Arcangelo venerato dai longobardi a Voltorre vi erano tutte le condizioni favorevoli all'insegnamento di una comunità monastica data la vicinanza con le principali vie di comunicazione tra i Grigioni e la pianura padana con una vasta fascia pianeggiante e fertile indispensabile per l'approvvigionamento delle masterizie necessarie alla comunità Voltorre divenne un priorato dipendente dall'abbazia di San Benigno di Fruttuaria oggi San Benigno Canavese presso Ivrea ciò è attestato dal privilegio di Anastasio IV datato il 6 aprile del 1154 in cui sono elencate le varie chiese dipendenti da Fruttuaria fra cui l'Ecclesia Volturni San Michele di Voltorre appunto Il controllo dell'ordine fruttuariense su questo insediamento monastico è provato dalla documentazione fino alla seconda metà del XVI secolo all'inizio del Cinquecento dopo l'abbandono da parte dei Benedettini e il breve periodo commendatizio di Alessandro Sforza il monastero venne alienato con tutti i suoi benefici ai canonici lateranensi di Santa Maria delle Passioni di Milano che fecero eseguire una serie di importanti lavori all'interno del complesso chiesa-chiostro fra cui la decorazione a stucchi e gessi delle pareti interne degli edifici la sistemazione dei soffitti a cassettone e la formazione dei balconi e la realizzazione del portale del lato est secondo gli schemi rinascimentali rendero poi realizzati gli altri ambienti claustrali come il deposito, i ricoveri degli animali e degli attrezzi strutture che attualmente non sono più riconoscibili singolarmente ma nel loro complesso a causa dei rimaneggiamenti e delle trasformazioni introdotte in epoche successive Dopo la soppressione delle comunità monastiche in epoca napoleonica 1797 i canonici lateranensi di Santa Maria delle Passioni abbandonarono Voltore e gli edifici vennero frazionati e venduti a privati Iniziò così la fase di degrado dell'intero complesso architettonico che negli ultimi anni dell'Ottocento si riduce a residenza rurale e a deposito di attrezzi agricoli La situazione fu aggravata da un incendio scoppiato il 20 ottobre del 1913 che vide il crollo dell'ala est di parte del primo piano dell'ala nord del Chiostro e solo nel 1929 la sovrintendenza ai monumenti vi effettuò alcuni interventi di restauro demolendo l'ala est del portico e sostituendo con copie e capitelli danneggiati Tra il 1954 e il 1978 venne acquistato dalla provincia di Varese che provvide ai lavori più urgenti e furono consolidati i muri dirocati e ripristinate le celle dei monaci rifatti i povimenti e i soffitti Il Chiostro, citato in un documento risalente al 1202 ha una forma quadrata e irregolare essendo stato costruito successivamente alla chiesa e alla torre Il sapiente utilizzo della pietra testimonia le grandi capacità dell'arte lombarda e grazie a un'iscrizione posta su un capitello Lanfrancus Magister Filius Dommergati dell'Ivurno è possibile conoscere il nome di colui che non solo ha creato il capitello ma anche probabilmente ha progettato l'intero Chiostro La chiesa, che parte integrante del Chiostro ha subito forti rimaneggiamenti nel secolo XVII e attualmente non presenta elementi di particolare interesse artistico Dietro l'abside sorge il campanile interamente realizzato in pietra viva dove suggerati a circa metà della costruzione si aprono delle finestre ad arco di forma allungata La muratura termina con quattro pilastri che reggono il tetto piano e semplice determinando lo spazio per la cellula campanaria La campana, attualmente costruita nella canonica è di piccole dimensioni e misura 45 centimetri d'altezza e 35 di diametro Sulla corona intorno all'imboccatura si legge la scritta Blasinus Magister Stemalius De Rugano a indicare Maestro Fonditore e la sua patria La campana, che si trova sulla torre fino al XX secolo risalirebbe secondo alcuni raffronti eseguiti considerando l'inscrizione e la sua forma a tardo medioevo L'intitolazione della strada Alchiostro di Voltorre vuole essere un omaggio a uno dei monumenti più conosciuti e rappresentativi del Varesotto splendido esempio di architettura romanica lombarda La provincia ha dato inizio a un nuovo intervento restaurativo nell'ala Nord-Ovest del Chiostro volto al recupero funzionale dell'intero edificio all'interno del quale sono stati individuati nuovi spazi espositivi e museali nel rispetto delle caratteristiche architettoniche esistenti Quest'ultima fase dei lavori riporterà il monumento benedettino ai suoi antichi splendori rendendolo un'ancor più preziosa cornice per importanti manifestazioni artistiche e culturali Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org