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redigio.it/dati2412/QGLM1147-RF-295.mp3 - RadioFornace 295 del 28/09/2022 - L'abiura ai bagni
redigio.it/dati2412/QGLM1147-RF-295.mp3 - RadioFornace 295 del 28/09/2022 - L'abiura ai bagni
The speaker discusses their personal decision to stop using the nearby bathrooms and instead use the central ones for the winter months. They believe that fewer people will use the peripheral bathrooms during this time, allowing for potential savings. They suggest forming a committee to calculate the potential savings in gas and electricity by closing the bathrooms and urge for precise calculations. The speaker also reminisces about how farmers used to spend winter evenings in the stable as a simple form of entertainment. They mention a storyteller who would entertain children with tales of witches and ghosts. The speaker concludes by saying that the bar is already closed and hopes for a good Sunday assembly. Milleggianti e residenti, buongiorno. Anche oggi informazione, informative, opinioni, proposte, amenità, curiosità e passatempo, proposti da Radio Fornace 295 del 28 settembre 2022. È un mercoledì, mercoledì quello prima dell'Assemblea. Sono le 8.02 in questo momento. Vi vorrei parlare di una viura. Una viura, una la più eclatante, è stata quella di Galileo Galilei, che ai suoi tempi era stato costretto dai soloni religiosi a smentire tutte le sue teorie dell'eliocentrismo, cioè che il Sole è al centro di quello che è il nostro universo, o almeno di quello che si pensava a quel tempo, invece ha dovuto smentire completamente. Questa era la sua viura. Perché gli hanno detto, o smentisci questo oppure ti mettiamo un po' sulla griglia, vedi un po' tu. Per sopravvivere ha dovuto fare anche questo. Ebbene, la viura, mia personale, Radio Fornace, cosa dice? Io faccio, cioè rinuncio alla fede di andare nei miei bagni, nei servizi a me vicini, come piazzola. Rinuncio a questo per andare sempre e comunque a quelli centrali, almeno nei mesi invernali. Ho già cominciato, sono già 15 giorni e più, quindi è da metà settembre, si può dire che nei bagni a me vicini non ci vado più, sono quelli sotto gli uffici. Vado sempre a quelli centrali. Anche questa mattina fuori ci sono 14 gradi, sono andato a farmi la barba, a dormire, al normale, a fare le solite cose che si fanno, e sono andato anche a quelli centrali. Ho solamente fatto 30 metri in più. Vabbè, si può fare. Ebbene, già da 15 giorni ho cominciato così, a fare meno nei miei bagni, quelli a me vicini, e per tutto l'inverno farò così. Questo cosa vuol dire? Vuol dire tante cose. Vuol dire che per quanto mi riguarda, visto che sono poi anche uno dei pochi, ma pochi, ma molto pochi, e in settimana tutto settembre l'ho fatto qua, ho visto quanta gente si serve dei bagni, quelli periferici, pochissimi, ce ne saranno sempre ancora meno nei prossimi mesi, da qui fino a aprile circa. Quindi mi sono detto, a questi bagni, i miei bagni, i miei bagni vicini, non ci vado più, vado in quelli centrali. Il servizio c'è. Che cosa succede? Succede che si possono fare anche un bel po' di risparmi e ci richiudiamo anche subito, non 15 giorni prima come vorrebbe la legge, anche subito. Io usufruisco di questi bagni perché il roulotte, io in casetta non ho nulla di tutto, bagni, non ho nulla né docce, neanche per scaldare l'acqua per fare i piatti, niente, assolutamente. Quindi mi servo dei servizi, solo a quelli centrali. Non fatemi un piacere di tenerli aperti solo per me, non me ne frega niente, sono piaceri inutili, piaceri che rifuggo, non li voglio. Però mi piacerebbe che qualcuno, chiamiamo la commissione, tanto le commissioni se ne fanno qui di tutti i gusti, facciamo una commissione che riesce a fare un calcolo. A tenere fermo un bagno per un mese, quanto gas si potrebbe risparmiare? La corrente elettrica per pompe e pompette perché tutte le caldaie non vanno proprio per niente. Ai bagni c'è anche il riscaldamento, che alla fine anche l'acqua calda di cui è riscaldamento non c'è più. Acqua calda non c'è, non vanno le luci, non vanno neanche le ventole, si può dire che quando uno entra le ventole vanno a tutta manetta e non c'è più neanche tutta quella parte delle pulizie. Piacerebbe qualcuno che riesca a dettagliare tutte queste spese, ma ben dettagliate, non a spanne e occhio come si usa a fare i conti, ben dettagliate è giusto per sapere. Questo proiettato nei mesi e questo proiettato anche per i tre bagni. Naturalmente ci vorrà forse un po' di manutenzione, ogni tanto qualche controllo alla caldaia, agli impianti, qualche verifica, va bene, quindi possiamo diminuire la spesa anche di questo, ma sono verifiche per tenere in ordine gli impianti per avere efficienti quando si aprono. Quindi chiuderli anche subito per quanto mi riguarda, aprirli il più tardi possibile, non sto qui a dire qual è il giorno e il mese, ma vedremo, e questo per farmelo a me, giusto per dire, ecco ti chiudi i bagni così impari ad andare. Ma questo io l'ho già fatto, anzi è un piacere per me andare ai bagni centrali e vedere chiusi gli altri, sono risparmi. Teniamo conto che adesso siamo a settembre, i veri rincari, quelli del gas e la luce, voglio dire l'energia, ancora non si sono fatti vedere, ci conviene anticipare questa attività di chiusura, attività di chiusura a quale siamo già abituati, quindi sono già anni che facciamo questa operazione, vorrei anticiparla, quell'anticipo non ci dà fastidio, però piacerebbe conoscere, proprio avere un buon rapporto, anche se un po' spannoresco perché è difficile, ma il più preciso possibile. Voglio dire una cosa, è quasi inutile, però potrebbe essere una valutazione, è possibile avere un contatore del gas alle caldaie, un contatore di supporto, giusto per sapere quanto gas ci passa in quelle caldaie, anche nei vari periodi che nel periodo estivo si può fare dei conti, come anche un contatore parziale come quello che abbiamo noi nelle colonine, per tutta l'energia elettrica che va dentro nel locale caldaie e nei bagni, così possiamo fare i conti precisi, se possibile, naturalmente, non voglio raggiungere questi limiti di precisione, ma se si può, non costa molto, perché lì i conti sono conti e contano. Il bar è già chiuso, vabbè, per domenica dell'assemblea è ancora aperto e speriamo bene. Le storie di una volta, quando i contadini trascorrevano le sere degli inverni di guerra in stalla, il filò in stalla. I contadini trascorrevano le sere degli inverni di guerra in stalla a far filò. Chi giocava a carte, chi fumava la pipa, oppure, portate dal figlio militare in licenza, le sigarette e le milit, merda italiana lavorata in tubetti. Le ragazze filavano la lana delle pecore scorticate a zero, tutti gli inverni nel lacri sauna del fiato bovino mescolato ai fluvi di orina e di latte appena munto. Una terziaria francescana intonava il rosario a ogni Ave Maria e ciascuno formulava una tacita preghiera che non venisse la grandine, che la mucca partorisse senza invocare il veterinario, che tornasse presto il moroso alpino in Russia. E la conversazione in stalla, alternata a qualche coro campagnolo sotto la dondolante lampada a petrolio, formava l'unico passatempo dopo cena, un modo ingenuo di trascorrere il tempo libero, prima che il tempo libero diventasse un incubo sociologico. C'era un Bovaro bravissimo nel raccontare le storie di streghe e di fantasmi bambini seduti sulle alte palle di paglia, le gambette penzoloni, le braccia concerte, gli occhi beati spalancati alle fiabe. Era la loro tv, senza interruzioni della pubblicità. Diceva che di notte i morti uscivano dal vicino Osario di Custoza a fare le boccacce tedesche a quartierati nei dintorni e che una sera Carlo Alberto e la Marmora, i due sconfitti del 1848 e del 1866, si erano presentati in un'osteria in carne e ossa, divisa e sciabola, chiedendo da mangiare. www.redijoe.it E la storia continua.