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redigio.it/dati2412/QGLM1129-luce-oscurita-01.mp3 - luce ed oscurita' - Dopo il tramonto scattava il coprifuoco. Per gli uomini onesti. Perche' per gli spiriti malefici e delinquenti di ogni sorta questa era l'ora del risveglio - fuochi fatui e sortilegi - chiusi dentro - l'ora del delitto -caccia al ladro -

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www.radyshow.it e la storia continua Il popolo della notte, alla luce dell'oscurità Dopo il tramonto scattava coprifuoco per gli uomini onesti Perché per gli spiriti malefici e delinquenti di ogni sorta Questa era l'ora del risveglio Ma sentiamo cosa racconta nella sua cronica Frate Salimbene da Parma In viaggio a ovest delle Alpi E gli annota e commenta in successione Due realtà per lui particolarmente sorprendenti Scrive che nel Regno di Francia Lontano quindi dall'Italia dei comuni In cui uomini e capitali notabili e poteri Sono concentrati nelle città La novità abita nelle campagne E poi, altro fatto singolare e non meno stupefacente per lui Che viene dalla Padana Qui le notti sono più brevi che in Italia Bisogna aspettare un secolo perché il resoconto di un viaggiatore francese Faccia da contrapunto alle constatazioni Salimbene E cosa rileva questo straniero Non appena si ritrova al di là delle Alpi? Annota che in Italia Le ore si contengono in maniera diversa da quelle francese Poiché si comincia dalla prima ora della notte E questo particolare modo di calcolare il trascorso del tempo Questa ora italiana Rimane in vigore nella penisola anche dopo l'età medievale In entrambe le osservazioni infatti da uomini colti Che vivevano abitualmente in città Ma che se necessario Sapevano come affrontare i rischi del viaggio nelle strade Non c'è nulla di anedotico Entrambe dimostrano la sensibilità che gli uomini dell'epoca Avevano nei confronti dell'oscurità Di quella notte che tutti i testi medievali descrivono all'unisono Come nera, orrida, piena di pericoli Come un tempo che sarebbe malvagio Per la via della sua stessa natura Questa sfida nei confronti delle tenebre Accomunò numerose culture E la coppia metaforica che oppone la luce all'oscurità Come si oppone la vita e la morte La fede all'errore Il bene e il male e Dio e Satana E la dice lunga Su quanto fossero profonde le paure che si impossessavano degli uomini ogni sera Quando il regno delle tenebre tornava a prendere sopravvento Infondendo negli animi l'angoscia insopprimibile Che l'astro dorato sparisse per non risorgere mai più Paura durante la notte e paura della notte È davvero difficile distinguere tra le due sfumature Tenere in conto i retaggi culturali dei fantasmi Delle terrificanti rappresentazioni E degli eventuali pericoli oggettivi che accompagnano l'arrivo del crepuscolo Il medioevo conobbe dunque la paura della notte Un sentimento che si arricchiva continuamente di immagini vecchie e nuove Dal momento che anche la paura è un prodotto della cultura Fuochi fatui e sortilegi Il cronista francese Georges Châtelet Si descrive così il duca di Borgogna, Filippo il Buono Smarrito e solo nella notte perigliosa Filippo vaga nelle tenebre, non riconosce più nulla Le sue gride risuonano in silenzio, il suo cavallo inciampa più riprese Avanzando nel folto di una fitta foresta senza riuscire a trovare l'uscita Per lo svolgersi di questo emblematico resoconto Le bizzarre sagome degli alberi e lo spessore del bosco Contribuiscono a raddoppiare l'oscurità, a renderla ancora più nera Mentre i mareifici propri della foresta e dei suoi abitanti soprannaturali Sembrano unirsi al sortilegio della notte Quando al duca scorge finalmente una luce Non è altro che un fuoco fatuo che fuoriesce dalla terra E poi è una pioggia sottile Il ghiaccio e ombre inquietanti si aggiungono al turbamento Allo smarrimento di questo cavaliere Si fatica a riconoscere il glorioso e potente Granduca di Occidente Le ore della notte ci vengono descritte in poche righe L'universo quotidiano diventa irriconoscibile Ciò che di giorno è reale cambia d'aspetto E arriva persino a essere negato Sembra lasciare il posto ad altre realtà soprannaturali La notte è, per Antonio Masia, il tempo in cui I molti nemici dell'uomo cospirano affinché egli sia perso Fisicamente e moralmente L'oscurità favorisce gli spettri e i marefici Moltiplica le trappole perché è popolata di spiriti temibili È l'ora in cui gli spiriti possono incontrarsi con i lupi Ma anche con i licantropi E con tutti quegli esseri minacciosi che prendono forma e vita nel cuore delle tenebre È il momento in cui, spesso, si scatena la tempesta A meno che la luna non rischiare il corteo dei fantasmi E delle creature capaci di turbare il sonno con gli incubi E poi gli esseri ancora più malvagi come le streghe Che si riuniscono per tenere il loro sabba L'uomo allora si rintana fino all'alba Il momento in cui la terra diviene nuovamente dominio della luce e dai viventi La casa viene sbarrata e ogni apertura è sprangata Per poter riposare, per proteggersi Per impedire che la notte e le sue minacce possano penetrare E durante la sua notte vagabonda il duca Filippo ne fa l'esperienza Dopo un lungo tribolare raggiunge la casetta Scanne a baia, ma ci vogliono grida e colpi violenti dati alla porta Perché il padrone, un povero uomo, che si è rintranato nella sua catapecchia Abbia il coraggio di rispondere a tutto questo fracasso Del resto dichiara il buon uomo per giustificarsi A quest'ora, dopo mezzanotte Cioè il momento in cui l'oscurità è più profonda e i pericoli sono maggiori Possono aggirarsi solo briganti o gente di malaffare Nelle città medievali, dove per molto tempo non fu meno nera che nelle campagne La notte rappresenta un momento altrettanto angoscioso Sappiamo che le attività rurali hanno avuto a lungo un ruolo determinante anche in ambito urbano Da qui deriva la presenza di pollai, sardini e stalle Che continuano a trovarsi all'interno delle città Di qui hanno origine quelle preziose corone di vigne, orti e frutteti Che circondano tanti centri abitati www.reggijoe.it E la storia continua

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