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redigio.it/dati2412/QGLM1126-paesi-sapori.mp3 - Sapori di casa - Vini fatti come si deve - Furmaggitt e formaggin e robieul - Le erbe aromatiche, cornione e amarene -
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Readyjoe.it is a website that offers a variety of wines made with care and a taste of home. The vineyards in Montevecchia, Missalia, and Pergo produce high-quality wines like Spagnola, Burgonina, Cabernet, and Pinot Nero. The Val Curone region is known for its vineyards and popular grape varieties like Corbara, Pinot, Riesling, and Sauvignon. The area also produces delicious cheeses like Formagit, Formaggin, and Robiol, made from cow and goat milk. The cheeses are aged and preserved in oil with parsley, offering a pleasantly spicy taste. The region is also known for its aromatic herbs, cherries, and various fruits, which are transformed into excellent preserves and desserts. The tradition of making cherry soup, using cherries cooked in red wine with cinnamon, cloves, lemon zest, and sugar, is still alive. The soup is served with fried bread slices. The history and traditions of www.readyjoe.it e la storia continua. Il sapore di casa e i vini fatti come si deve. Il vino di casa. La Spagnola, la Burgonina, ossia Cabernet e Pinot Nero. Favorita dall'amitezza del clima, la vite verdeggia ancora sui ronchi terrazzati di Montevecchia, Missalia e Pergo, dove la vinificazione ha raggiunto uno standard qualitativo più che apprezzabile. Come sa chi frequenta le aziende agricole della Val Curone. E le uve più diffuse sono Corbara o Corvara, Pinot, Riesling, Sauvignon. Ma non è raro imbattersi in qualche storico cerpo dei vitini impiegati anche per il vino ai milanesi, il Trebbiano, il Chardonnay, il Biancone, Schiava, Cabernet o Narda. I vini bianchi, floreali e fruttati con caratteristici sentori dell'erba aromatiche che profumano i prati, scorrevoli, freschi e di buon corpo e amano immolarsi i giovani al pari dei rossi e i fragranti con note di sottobosco e non mancano i rosati spumanti e passiti. I Formagit, i Formaggin e i Robiol. Le bontà per cui Montevecchia ed intorni sono sempre andati famosi, non solo tra i milanesi, sono i teneri Formagit, piccoli, graziosi formaggi da acquistare in azienda, prevalentemente salati ma non troppo, ricavati da latte vaccino intero con l'aiuta di siero innesto, fatto pazientemente coagulare per una giornata in più, secondo un'usanza dell'abrienza lechiese del varisotto, maturati tra quattro giorni, conservati sott'olio con prezzemolo e gustati anche dopo un anno e oltre, prendendo in tal caso un gusto gradevolmente piccante. I Formagit si trovano tra l'ora anche di latte caprino, altrimenti possiamo gustare fresche e robiole di latte intero vaccino, anche misto a latte o vino, spesso addizionato di panna scremata dalla munta serale. Il metodo tradizionale prescrive di scaldare a 30-34°C il latte con siero acido e caglio liquido di vitello, completando il coagulo in mezz'ora. Pronta la cagliata, a dimensioni nocciola, la massa riposa in un'altra mezz'ora prima di essere distribuite in piccole forme di legno di forma quadrangolare o cilindrica. Seguono la stufatura, 10 ore al massimo, salatura secco, 2-3 giorni e maturazione, 2 settimane in grotta o in cella frigorifera. Fatte a un tempo per il consumo familiare, le gentili robiole di Montevecchia, di peso compreso fra 3,5 kg, reggono bellamente se non vincono il confronto con le celebrate robiole della Valsassina, del Comasco e del Varesotto, dove si chiamano Formagin e se quadrate e robiol se circolari, nonché della Vallimagna belgamasca e della Valtorta bresciana. Erbe aromatiche, cognole e amarene. Ci troviamo nel Parco regionale agricolo forestale di Montevecchia e della Valle del Curone, un'area con operose, ospitali e aziende dove si arrivano vacche, pecore e capre, si coltivano la vigna, i cereali e i foraggi, ortaggi e primizie, piante ornamentali e da frutto, e si raccolgono erbe aromatiche, specie rosmarino e salvia, ma anche coriandolo, dragoncello, erba cipollina, iperico, melissa, menta, santoreggia e timo, nonché frutti di bosco, funghi e miele, e la frutta anche selvatica come le corniole e si trasforma in eccellenti confetture. Ricordiamo la zuppa d'amarene dolce e energetica merenda del tempo che fu, con le amarene private del nocciolo e scottate nel vino rosso, lungamente bollito e consumato con cannella, chiodo di garofano, scorza di limone e parecchio zucchero per mitigare l'asprignio dei frutti, e da gustare con fette di pane, anticamente fritte nel burro, qualcosa di simile si faceva con le more di gelso e moroni, frutti dell'albero più diffuso in brianza, onde alimentarne le filande bollite con limone e zucchero. E la storia continua.