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Un potente antinfiammatorio come filosofia di vita...
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The speaker talks about the importance of listening to the messages our body sends, especially as we get older. Accumulating toxins from negative experiences can affect both our physical and mental well-being. They learned to differentiate between important and insignificant issues, and how getting caught up in small problems can prolong our existence. They share a story about their father's lesson on not engaging in unnecessary confrontations, even when mistreated by a client. The speaker realizes the value of letting go and not responding to unjust accusations. They mention a word in their dialect, "sticazzi," which can be interpreted as "it doesn't matter" or "I don't care," and using it as a philosophy of life can have positive effects. Ho parlato di recente su quanto sia importante ascoltare con attenzione i messaggi che ci manda il nostro corpo, soprattutto quando non si hanno più 20 anni. Metabolizzare, anche inconsciamente, tutte le negatività grandi o piccole con le quali abbiamo a che fare ogni giorno, genera inevitabilmente un accumulo di tossine che influiscono sul nostro benessere fisico oltre che mentale. Nel tempo ho imparato a scindere le situazioni importanti da affrontare da quelle, tutto sommato, trascurabili, quelle che si possono classificare come delle inutili perdite di tempo e di serenità, anche se non sempre ci riesco. Un atteggiamento fastidioso di un collega, un impiegato che risolve una nostra pratica ma con una lentezza ingiustificata, una mail di risposta ad un nostro reclamo scritta in modo sgradevole e via dicendo. Ed è così che, per una questione di principio, ci si trova a voler controbattere, inducendo delle ragioni magari indubbie ma che non cambiano di fatto il risultato finale. In sintesi, tralasciare i problemi falsi o insignificanti allunga, e di meglio, la nostra esistenza. In questo senso ricevete una grande lezione di vita da mio padre molti anni fa, quando andammo da un nostro cliente per recuperare una somma per una fornitura e che, per un motivo o per l'altro, rinviava sempre nel pagarci. Io, giovane leone inferocito dai miei ancora pochi anni, gliene avrei dette quattro, eppure in malo modo, ma lui mi obbligò, facendomi giurare, di tacere. Entrati, il cliente ci fece aspettare un'ora e, ricevendoci, disse parole sgradevoli ed offensive, quasi come ci stesse facendo un favore, come se fossimo noi dalla parte del torto. In modo seccato firmò l'assegno e, in segno di sfregio e superiorità, lo gettò sulla scrivania. Mio padre non fece una piega, non replicò mai alle sue imbettive e, con un sorriso amichevole, ringraziò e lo salutò come fosse un suo vecchio e caro amico. Quando fummo in macchina ero indiperito. Gli dissi con tono arrabbiato che non era giusto il modo in cui eravamo stati trattati, soprattutto lui, così come non trovavo giusto il fatto di non aver risposto alle sue provocanti accuse. Mi rispose con voce pacata, ti ricordi perché siamo venuti qui? Per prendere i nostri soldi, risposi, li abbiamo presi? Aveva fatto scacco matto in due mosse. Capì subito che lo scopo era stato raggiunto. Replicare ad accuse ingiustificate avrebbe solo messo a rischio il recupero della fornitura, avvelenando ancor di più il nostro sangue, già amaro, e dato delle attenuanti a quel cliente, attenuanti che non meritava. Nel mio dialetto esiste una parola che può sembrare poco elegante, ma che ormai è usata in tutta la penisola, anche se non sempre nel modo giusto. Essa ha molti significati, che variano secondo il contesto in cui viene utilizzata, ma fondamentalmente è, o può essere, una filosofia di vita. L'episodio che ho appena raccontato ne è il classico esempio. La parola in questione è sticazzi. Il suo significato, come accennavo, può essere non importa, pazienza, non è un problema, non mi tocca, ed assumerla come antinfiammatorio almeno tre volte al giorno ha sicuramente effetti benefici e tonificanti. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama Perché, ma forse lo cambio.