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PODCAST N.73 - MAMMA 100 - parte 1

PODCAST N.73 - MAMMA 100 - parte 1

Evaristo TisciEvaristo Tisci

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...come il passaggio di una cometa che si incontra solo una volta nella nostra vita.

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Transcription

The speaker reflects on their mother's birthday and how she was a modern and independent mother. They feel fortunate to have had parents who gave them space and freedom to grow. The speaker recalls how their mother gave advice through discreet questions, encouraging them to consider different perspectives. They cannot remember ever arguing or being punished by their mother. The only times they saw her angry were when someone mistreated them. Ci sono ricorrenze che non possiamo certo dimenticare, date che si associano a qualcosa o qualcuno che ha contato molto nella nostra esistenza, soprattutto se si tratta del compleanno della persona alla quale forse tutti noi siamo più legati, la mamma. E stavolta quella data risulta essere ancora più speciale, come il passaggio di una cometa che si incontra solo una volta nella nostra vita. Eh sì, stavolta ne avresti confiuti cento. Sai, a distanza di tanti anni mi rendo conto di quanto col tuo modo di fare sempre discreto tu sia stata così importante per me. Ripercorrendo momenti e situazioni vissute insieme mi accorgo di scoprire sempre qualcosa di nuovo, sfuggito magari in quel momento, ma che la memoria mette in evidenza solo oggi. È un po' come riascoltare una canzone che siamo particolarmente e che ogni volta si rinnova e ci regala quel particolare diverso, magari un dettaglio, una sfumatura nella voce o in uno strumento che solo ora si riesce a cogliere. Sei stata una donna e una madre estremamente moderna per il tuo tempo. Io sono arrivato quando tu non eri più giovanissima e a quei tempi questo non era certamente usuale. Avresti potuto essere molto apprensiva col tuo unico figlio. Avresti potuto iperproteggermi, vietandomi qualsiasi cosa ti avesse potuto provocare ansia e paura. Mi avresti potuto trasmettere tutte quelle fobie e insicurezze che, crescendo, sarebbero state deleterie, ma non eri certamente tu quel tipo di donna e di madre. Ho avuto la fortuna di avere due genitori che mi hanno sempre concesso spazio e libertà. Libertà di crescere e di sbagliare. Libertà di avere la possibilità di esprimersi ed essere considerato non solo come un bambino, ma come una persona. Ma la libertà doveva essere conquistata e meritata, attraverso il rispetto e quel senso di responsabilità che dovevo dimostrare per essere considerato grande. Ecco, penso proprio che l'avermi trattato sempre come un ometto, come dicevi tu, con tutti gli oneri e gli onori che ciò comportava, sia stato il più grande dono e, al tempo stesso, il milione degli insegnamenti ricevuti. Imparare ad essere sempre più indipendente, ad iniziare a prendere insieme quelle decisioni attraverso il dialogo, il confronto con te, anziché avere un ordine imposto con la frase è così perché, lo dico io, poter godere di quella libertà vissuta come, parafrasando una frase celebre, una piccola cosa per un adulto ma una grande conquista per un bambino. Ciò a cui penso spesso e rivedo oggi con altri occhi è il fatto di come i tuoi consigli non erano mai, per così dire, imposti, ma sempre discreti ed elargiti solo se in qualche modo richiesti. E tu riuscivi a darmi i numeri quasi sempre sotto forma di domande che, con quei piccoli o grandi dubbi, costringevano un bambino prima e un giovane adolescente poi a vedere le cose sotto un'altra angolazione, e così facendo mi spingevi a ponderare meglio, a dare maggiore attenzione anche ai punti di vista altrui. Spesso mi chiedo, abbiamo mai discusso o litigato? Forse, anzi, sicuramente sì, ma non riesco proprio a ricordare un episodio in particolare. Non ho mai ricevuto uno schiaffo da parte tua, né il ricordo di essere stato sgridato pesantemente o messo in punizione, e non perché magari non lo meritassi in qualche occasione, o perché tu fossi una madre troppo indulgente. Per la verità ti ricordo arrabbiata solo in due occasioni, e in entrambe le circostanze fu perché il tuo cucciolo era stato attaccato ingiustamente da due donne adulte. Non saprei dire cos'altro ti avrebbe fatto andare così in bestia, ma certamente l'ingiustizia subita da un ragazzino, ancor di più trattandosi di tuo figlio, ti rese come una leonessa pronta fino anche allo scontro fisico, qualora fosse stato necessario.

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