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12-Dialogo

12-Dialogo

Pasqualino PrioriPasqualino Priori

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The conversation is about a person named Adeline who is talking to someone else. They discuss the time and Adeline mentions that her work keeps her busy. They also talk about dedicating their lives to someone and making promises. Adeline mentions speaking to someone every night after the first star appears and talks about the fear of losing someone. They mention a meeting and the importance of music and art. The conversation becomes somewhat confusing towards the end, with references to different characters and a funeral. Overall, it seems to be a conversation about life, love, and the passage of time. Adeline, riesco a vederla e a sentirla appena. Che giorno è oggi? Il 10 di giugno. Non si affanni, è ancora presto. Presto per cosa? Oramai la mia è sempre tardi. Perché così? Ma stavi vicino. Vabbè, non mi lasci ancora poche ore, Adeline, poche ore. Perché? Il mio lavoro. Sono pagata per questo. Bene. Di chi parlavi stera? Giovane e bella quasi quanto lei. Adeline? Perché mi ha dedicato la sua vita? Ma che stupido. Che stupido sono stato. Bene. No, non sono un'attentatrice. Ed io non le ho dedicato la mia vita. Ho solo tenuto fede a un giuramento. Non capisco. Qual è il giuramento? Non capisco. Ma non posso morire adesso, io devo primare. Il suo diviso è quasi finito. Ogni sera, dopo il brillare della prima stella della notte, mi confido con l'altissimo. Mi parlo della mattina, della paura, del terrore, di perdere colui che si cantono le luci. Lei non può? Come fa a conoscere quelle parole? Con l'ansia che tutto il cuore male percomulenta le tue della notte. Stasera è una nuova altra stella, ancora la sera, che ancora continua, giorni a giorni, fino al nostro prossimo appuntamento. Nel nostro nuovo unico concorso. Un inattice sogno, un inattice sogno, stupida frase d'amore? E un uomo ascolto la voglia morire nel silenzio della mamma? Un mestierazzo di suoni come lei che rimuove il silenzio. Quale osassa descriverci bene l'amore come il gioco della speranza, forse tristemente pazza. Che lei? Chi le ha raccontato della rete? Ma come fa a conoscere un incontro? Tutte le ricercazioni, giochi, giochi notturni, nel certo momento i giornalieri. La vostra musica, il cavolo del ginecologo di tutte le canzone, non sarà mai potente quando i miei artisti non si merchino. Dino, l'artistico si è fustettato della tua voce, è lui a parlare! Sta fermando il suo giudizio, lei non può lo sapere. Non vorrebbe mai di campo della vostra presenza ascoltare più sempre la sua giovane voce, la che io mi conoscesso, una carezza, una promessa eterna. E che proprio adesso, mentre sto morendo? Più non è così che vuole mandarti. Caro mia giriattazione, progetti il prevedere di scegliere il tempo e il modo del sabato. Maria non ha dupo questo favore, e neanche il vostro caro amico Bernolini. Puoi spesso amalgamire e dedicare l'anima della musica e dell'arte in più. Non lasciate allora che io vado a casa e incontro la mia figlia, e sposa in fedele artigli. Oh, no, no, no, io non lo so ascoltando, non lo so ascoltando! È solo una rete, casa e schioso! Un'albamà deve essere la carta polverosa di un fiocco scolorito! Io non dico. Dio non ha bisogno del mio amore, ma della dolce meraviglia primaverile che Dio non voglia. Non voglia che la nostra buona stagione debba cadere i voli del suo inferno. Le risparmio la rete che la firma anche. L'ho risparmata a memoria, per lei, ma soprattutto per mia sorella, Maria. Giovanna? Giovanna Spinelli? Una volta, tanto tempo fa, ora non più, continui a chiamarmi Angelina, se ne fa piacere. Giovanna Spinelli? Io m'attendo anche nelle mie sorrise. Perché, signorina? È quasi finita. Dovrà pazientare ancora un po'. Dov'è stato ancora? Sono le campagne. Continuo a sentirle, non mi abbandonano mai. Non mi abbandonano mai nessuno. E io trovo che rappiccinare le voci suoneranno anche per me Quando? Tu sapevi? Sapevi che Angelina, Giovanna, se è tu, se è tu che stai raccontando la storia, io faccio solo parte della lontanità. Mi starei vicino. Non avrai bisogno di me. Non più. Ce ne andiamo tutti. Ho ancora tempo, Giovanna. Devi ancora dirmi una racconto. Si ascolta. Mi piacerebbe narrare un libro diverso. Non mi piacerebbe a nessuno. Il pubblico non è spettacolo. Il quadro è terminato. Mi porterà con te. Sarà in suo modo per chiedere la misericordia di Angelina a quella che lei chiama la gloria del paradiso. In miei occhi. Non riuscirai a vedere perché stai in fuoco. Non è per lei che l'ho dimenticato. Gli ho detto la mia provincia da mantenere. Ma nessuno non muoverebbe. Ho rispettato il mio impegno come per volerci con il suo ostaco. Chi sono? Chi sono in questo libro? Tante persone, in un'unica testa. Il ragazzo di livello, l'amaticioso, ma anche geniale, il leggendario scientifico e compositore, il marito innamorato e adorato, il tempo scontruto, un anziano e un signore elegante, il malato immaginato e il malato reto, il servitore di Dio e il bestemmiatore di Dio, e poi... Cos'altro c'è? L'amico fedele e l'ammiratore sincero di Giovan Battista, ma anche il rancoroso e quale ce le volete, della sua musica. Così può essere tutto questo. L'essere umano può arrivare accanto. L'enea è la prova vivente. Devrà lui apprendermi? Ora la lascio. Io non starò più. Qual è stato il suo pomeriggio? Mi preciso, una specie di vendetta? Che cosa ha permesso l'enea? Nessuna vendetta. Aiutarla. Aiutare l'enea, il grande compositore, Gideon, Quarto, Dunia, non dimenticare mai. E non è una vendetta tecna? L'affirmatore delle punizioni, il non poter cancellare dalla mente le proprie debolezze. No. Dio non può essere così irato con me. Come mi presenterò al suo prospetto? Con la testa in margine del quattro, con te, sincero. È stato bello lavorare per lei. Non è bravo adesso. Continuerà a farmi amare altre vigne, o... Buon piacere, Maestro. Nessuno di noi ha avuto il beneficio della scelta. Non abbiamo questo beneficio. Dunque è... è adesso. Posso portarlo con me? Il quarto, intendo. Certo. Com'è? Tu puoi vederlo? Com'è il mio bimbo? Bello. Un premio della scelta. E questa, la vendetta? L'armonia. L'unione di particolare con gli ostacoli di sicurezza che si appartengono all'ingegnero, all'ambitigioso. Ah, basta parola. Non è sembrato. Anch'io, le mie opere, la mia vita ha decimato medicelle importanti. Potevi essere già venuto. Ci sono gli esperti. Posso iniziare? Faccia iniziare veloce, ti prego. Avremmo già finito. Tu lo sai bene. Sarò presto a salire. Giovanna è ritornata. O forse adesso è di nuovo Adelina. Si è precipitata nella mia fanta vicino a qualsiasi altra zona. La mia domestica ha udito qualcosa. Forse quel sospiro ruvido e drammaticato che si è letto nel momento del trapasso. Anch'io l'ho percepito come se non fosse stato il mio. Sembrava più di un randolo di un animale ferito che un respiro umano. Magari Adelina ha dato scuota al suo intuito femminile e ha capito che era giusto il momento. Le donne sono bravissime in questo. Giovanna organizzerà il mio funerale. Lei è una donna tragica. Fammi vedere. Non riesco più a vederla. Il mio corpo è ancora lì immobile come in un qualsiasi animazzo che perde le ossa privo dell'emozione che ha. Ma sta sembrando allontanarsi, diventare una cosa meravigliosa. Ma no. Non sono io la che le perso la vita. E quella luce troppo forte e non fortuna di cavalli. I cavalli sembrano stati del Vaticano. Riusciranno a prossimare la catastrofe del mio primaccio intero? Eh, i quali? Mi raccomando la Dea deve stare con me per tempo. Non ho bisogno per la gloria. La gloria è interna nel paradiso. Dio ascoltami mi accoglierai personalmente o mi andrai da qua? Oh no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no,

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