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Nuova Alba

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The speaker discusses the concept of presentism and how it relates to the destruction of the planet despite having renewable energy technologies. They mention Diotima, a character in "L'uomo senza qualità," who represents spiritual love and guides the evolution of the protagonist. The speaker explores the etymology of love, discussing how it is seen as both movement and desire. They also examine the idea of love as homophilic and heterophilic, and how it relates to generating new life. The speaker concludes by emphasizing the importance of going beyond superficial preferences and embracing the search for knowledge and evolution. per l'intelligenza di crescere più rapida. Grazie. Mi ricollego subito al presentismo che è un concetto molto interessante perché cosa direbbero i greci di noi che stiamo distruggendo il pianeta che abitiamo nonostante abbiamo le tecnologie per non distruggerlo più, come le tecnologie di energie rinnovabili. Quindi se spostiamo l'attenzione non sul giudizio degli altri ma sull'autogiudizio vediamo che c'è sempre qualcosa da criticare. Sì. Questa è la base. Sì. Il simposio è maschilista perché la Grecia in quel momento era molto maschilista, l'attenzione era volta all'educazione dell'uomo e di conseguenza la donna ha pochissimo spazio in quasi tutte le opere eppure qui c'è in Diotima e noi siamo un gruppo Diotima per questo. Bravi. Ricollego anche a Diotima che viene citato nel L'uomo senza qualità perché è un soprannome che viene dato alla cugina di Ulrich in quanto rappresenta in questo caso l'amore spirituale, ovvero la guida che guida Ulrich, l'uomo senza qualità, all'evoluzione. E ora mi chiedo, intanto Diotima, io amo le parole quindi le cercate tutte, Diotima significa Dio, tima, onore di Zeus. Partiamo quindi dal concetto di onore, rispetto, cura e venerazione. Questo arriva alla fine del simposio che inizia con eros. Eros invece da erimai significa bramare, quindi il concetto di possesso, di brama, di ottenimento. L'amore in questo caso nasce come possesso di qualcosa. Come si arriva da erimai a Diotima, quindi dal possesso alla divinità e quindi all'ascesa? Potremmo dire anche in ottica platonica dal corpo sensibile alle idee. Questo processo di ascesi che arriva attraverso molte opinioni e molte idee diverse, anche col mito dell'androgeno che è molto affascinante se ci pensate, un essere che ha sia il maschile che il femminile, che teoricamente potrebbe autoriprodursi ed essere immortale, perché costantemente produrrebbe nuova vita, senza bisogno di uno scontro con l'altro. Allora andiamo qua al concetto di amore come movimento, perché se ci pensate, se l'amore è vita, quando vedete un luogo, quando è che c'è vita? In uno stagno, quando immaginate forse c'è vita? Quando si muove qualcosa? Quando è che c'è morte? Quando c'è stasi? Immobilità? Non c'è energia a livello scientifico? Di conseguenza non c'è nulla di vivo? In questo senso amore ha due tipi di etimologie possibili e riconosciute. Amors, dal latino senza morte, od amao, greco, desiderare. Partiamo dal latino, senza morte. Posto che, come abbiamo detto, la vita è movimento, è morte e stasi, in questo senso essere amore significa essere senza stasi e dunque essere movimento. E allora torniamo al concetto di amore del simposio, che viene visto come amore omofilo, dove filia significa affetto e omo stesso. Perché omofilia e non, invece, amore? Perché, se ci pensate, due simili, a livello, diciamo, biologico, non possono far creare nulla di nuovo, essendo la stessa cosa. Quindi il movimento sono rette parallele che viaggiano e si innalzano, a livello greco potremmo dire che fanno discorsi, eccetera, eccetera, diciamo che si elevano, perché vanno in direzioni parallele, non si scontrano. Gli opposti, invece, scontrandosi, cosa accade? Generano un nuovo movimento, quindi vita. Di conseguenza, l'uomo uomo o donna donna, quest'amore omofilo è un'ascesa. L'amore, inteso come eterosessuale, etero, diverso, è uno scontro che genera movimento e, di conseguenza, nuova vita. Questo è l'amore inteso come amofo. L'amore da, invece, mao, desiderare, è un concetto che si ricollega alle stelle, perché il desiderio, la de situs, dove situs è la stella e il de è l'assenza, è la percezione di mancanza dell'astro. L'astro inteso a livello latino come una profezia, una volontà divina, una conoscenza. Potremmo dire a livello platonico il desidus, il desiderio, è l'assenza delle idee. E' dunque l'assenza, la percezione che manca qualcosa di più alto. In questo senso, quindi, l'amore come mao, desiderare, è la percezione che manca qualcosa. E se abbiamo inteso l'amore in quest'ottica come lo scontro di due opposti che genera vita, il desiderio, è la percezione che manca qualcosa. Potrebbe essere la mancanza di nuova vita, ovvero che noi tutti, dentro di noi, sappiamo che possiamo generare vita con lo scontro col diverso e di conseguenza questo vuoto ci fa muovere, ci fa amare, andare verso. Pertanto, secondo me, il simposio è sì un'opera complessa, che racchiude molte visioni tutte insieme, ma che portano a un unico risultato, ovvero a portarci a conoscere interiormente. Perché se l'obiettivo di Platone è quello di farci ascendere dal corpo, dall'esperienza sensibile, quindi dal sesso, dall'incontro con il corpo dell'altro, l'obiettivo è sempre quello di innalzarci. Perché se ci pensiamo, anche il bello, collegato etimologicamente al buono, al bene, il bello sensibile del corpo, che cos'è se non anche a livello scientifico l'espressione di una salute? E la salute è collegata dunque alla procreazione, ottimi per portare avanti la specie. Nell'ottica genetica, in questo senso, il bello è semplicemente espressione di salute, e dunque io, nella persona bella, vedo una possibilità migliore di procreare e portare avanti la specie. Platone ci dice, sì, il bello che vediamo all'inizio è questo, ovvero vediamo nell'altro delle qualità che, per noi, sia a livello genetico che a livello personale, portano a più vita. Platone ci dice, innalziamo da questo verso il bello ideale, ovvero l'idea non soltanto del corpo unico che può portare a una vita maggiore, ma il corpo unico che contiene le idee, che può portare a tutta la specie, verso l'evoluzione. Perché anche un corpo non bello esteticamente, se dentro di sé ha delle idee molto importanti, esse possono portare a tutta la specie, verso la salvezza. Quindi, secondo me, a prescindere dal presentismo e dal fatto che questo sia un libro mattivista, non condivisibile su tantissimi aspetti, però ci porta a una riflessione, ovvero andiamo oltre il sensibile, il fatto che ci piace una persona, non ci piace un'altra, condividiamo le idee di una persona e non di un'altra. Andiamo verso la ricerca, perché anche dal brutto e da quello che non ci piace, possiamo andare oltre. Tutto questo. Grazie. Grazie. Bellissimo. Allora significa che anche un giovane della tua generazione può apprezzare una lettura così antica, perché se tu mi dai questa presentazione mi senti di gioia. Beh, io ho fatto il classico, ho avuto un maestro molto prestante, quindi... Io volevo dire una cosa. Stasera scrivo, appena arrivo a casa scrivo l'agenda. Io tengo un'agenda da quando avevo 18 anni, quindi...

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