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Incremento demografico e rivoluzione agricola

Incremento demografico e rivoluzione agricola

MAURIZIO MAURIZIMAURIZIO MAURIZI

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L'incremento demografico e la rivoluzione agricola del XVIII secolo; botteghe artigiane e industria a domicilio

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In the 18th century, the ancient regime in Europe saw economic changes. There was an increase in population due to improved agricultural techniques, particularly in England. Farms became more efficient and focused on cultivation and livestock. Small peasant ownership declined as large landowners adopted capitalist methods. New crops were introduced, and products from colonies, like tea and coffee, became popular. Coffee houses became important cultural and intellectual meeting places. Manufacturing also progressed, with artisans working in workshops and at home. Corporations faced challenges from home-based industries, which provided additional income for farming families. Anche sul piano economico, la realtà dell'antico regime non si presenta come uniformemente retrata. Dopo la stagnazione del Seicento, è proprio a partire da questo inizio del XVIII secolo che vengono avviati alcuni dei processi tipici del mondo contemporaneo, come ad esempio l'incremento demografico, determinato intanto dalla diminuzione della mortalità infantile e anche dall'aumento delle nascite. L'aumento della popolazione fu dovuto soprattutto all'aumento della produzione vigna. In questo periodo, infatti, proprio in questi primi decenni del Settecento, si determina una vera e propria rivoluzione agricola che non fu determinata soltanto dall'aumento delle superfici coltivate, ma soprattutto dal miglioramento delle tecniche agricole e dello sfruttamento del suolo. E soprattutto l'Inghilterra ad essere l'epicentro della rivoluzione agricola. In Inghilterra si verificò intanto lo sviluppo della pratica dell'encrosos, delle recensioni, che già era iniziata nel Cinquecento e che causò la diminuzione degli open fields, cioè dei campi liberi e di cui ossufruivano le comunità di villaggio. Quindi, diciamo, diminuiscono i campi, se vogliamo, incolti e aumentano invece i campi coltivati. In secondo luogo, la sostituzione dell'antico sistema di dotazione triennale che era stata la causa della rivoluzione agraria dell'Undicesimo secolo viene sostituito con un altro sistema che è quello della dotazione pluriennale in cui il magese, cioè la parte di terreno che era lasciata incolta, era sostituito dalla coltivazione di foraggi per gli animali che a loro volta fornivano energia per il lavoro dei campi. Quindi si assiste alla creazione, se vogliamo, di un modello integrato tra coltivazione e allevamento. Queste novità portarono alla progressiva scomparsa della piccola proprietà contadina che si dimostrò incapace di competere con i grandi proprietari che stavano ormai portando avanti uno sfruttamento capitalistico della terra, cioè secondo il modello della grande azienda gestita da un proprietario o imprenditore con l'impiego di una mano d'opera salariata. E' questo che si va creando in questo periodo. Aziende di questo tipo, diciamo, di sfruttamento capitalistico della terra solzero in molte parti d'Europa, in molti paesi d'Europa. Abbiamo detto in Inghilterra, ma anche in Olanda, in Danimarca e nella pianura batana. Mentre nell'Europa mediterranea e anche nell'Europa orientale rimase invece il latifondo e rimasero i vecchi metodi di allevamento del vertiame come per esempio quello tradizionale della fransomanza. Nel XVIII secolo vennero introdotte anche molte nuove colture per esempio il frumento, il mais, la patata con le quali si poteva sostentare un numero sempre più grande di prezzuri. Nel XVIII secolo si importavano anche prodotti che venivano dalle colonie come il tè, lo zucchero, il cacao, il tabacco, il caffè. Ecco, proprio con il caffè fecero la comparsa in Europa anche i locali in cui si smerciava il caffè, e cioè proprio i caffè che divennero dei locali non soltanto importanti per lo smercio chiaramente ma anche perché divennero luoghi dove si discutevano e si elaboravano delle idee, si discuteva di arte, dei locali insomma dove si faceva cultura. I caffè sarebbero diventati luoghi in un certo senso dove sarebbe nato l'illuminismo. L'agricoltura non fu comunque la sola protagonista dell'economia del XVIII secolo. Anche il settore della manifattura segnò buoni progressi. Le manifatture erano quei luoghi dove avveniva la trasformazione delle materie prime in manufatti, dove per esempio il cuoio diventava la scarpe. La lavorazione delle materie prime avveniva nelle botteghe artigiane ma soprattutto nelle industrie a domicilio. Le botteghe artigiane di cui abbiamo detto erano concentrate soprattutto nelle città. Sottostavano a un rigido regime corporativo che imponeva regole su ogni aspetto della produzione dalla qualità delle materie prime ai prezzi dalle assunzioni al divieto di trasferire il corpo Le corporazioni entrarono in crisi per la diffusione massiccia dell'industria a domicilio. L'industria a domicilio era un sistema, costituiva un sistema nel quale l'imprenditore acquistava le materie prime e le faceva lavorare alle famiglie dei contadini. In questo modo l'imprenditore evitava il rigido controllo che abbiamo visto delle corporazioni e la famiglia contadina invece poteva contare su un reddito extra che integrava quello derivato dal lavoro dei campi.

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