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Ep 4

Ep 4

marco sari

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In this episode, the speaker reflects on a quote from a book by Napoleon Hill called "Think and Grow Rich". The quote emphasizes the importance of belief and perception in achieving success. The speaker discusses how our thoughts and fears can influence our actions and suggests that having a positive and confident mindset can lead to greater success. They give examples from sports and everyday life to illustrate this point. Ultimately, the speaker encourages listeners to challenge their fears and take risks in order to achieve their goals. Buongiorno a tutti ragazzi e benvenuti in questo nuovo episodio. Oggi vorrei parlare, più che altro riflettere, su una citazione. Citazione di un libro che stavo leggendo in vacanza. Stavo leggendo questo libro di Napoleon Hill, che sicuramente tante persone conosceranno, che si chiama Pensa e ricriscita stesso. Qui ci scrivono che è stato scritto nel 1937. Ovviamente è una versione originale che sarà stata rielaborata, leggermente modificata, avrà avuto i suoi cambiamenti di certo. La sostanza però in sé è rimasta quella, è un libro sulla motivazione personale che porta ad arricchire più che altro la mente. Qui ci scrivono che in questo libro imparerai 13 comprovati passi per la ricchezza. Sì, per la ricchezza più mentale che materiale, perché se non parte una ricchezza mentale da un metodo, in sé è difficile realizzare una vera ricchezza a livello materiale. Ma non è il fatto di creare ricchezza che vorrei parlare in questo episodio, ma vorrei riflettere su una citazione che ho letto, che veramente mi ha colpito. Anzi, direi che tutto il libro mi sta colpendo. Non è il primo libro di motivazione personale che vengo a leggere, ma veramente uno che va sicuramente nella top 3. Vi leggo brevemente la citazione, che in realtà si svolge in una ventina di lighe, però vi leggo le prime 4 e anche le altre 16 sono circa uguali. Se pensi di essere battuto, lo sarai. Se pensi di non osare, non oserai. Se ti piace vincere, ma pensi che non puoi, è quasi certo che non vincerai. Questa, in pratica, è quello che tratta la citazione. Io ho letto le prime 4 righe, poi se volete comunque comprare il libro, leggervi tutto il libro, anzi che soltanto le 16 righe che rimangono, anzi per me è ben consigliato, veramente. Vorrei riflettere su questa citazione che mi ha colpito molto, ovvero sulla convinzione e sulle nostre percezioni, nostra convinzione personale e sulle nostre percezioni personali, che giocano un ruolo fondamentale nel determinare il nostro successo o insuccesso. Ad esempio, se noi crediamo di non essere in grado di raggiungere un obiettivo, è più probabile che non ci impegniamo al massimo o che evitiamo di affrontare sfide. Appunto, come viene riportato con l'ultimo esempio, dove ve lo rileggo, se ti piace vincere, ma pensi che non vuoi, è quasi certo che non vincerai, perché? Perché tu mentalmente sei già convinto del contrario. Ti piace una cosa, non la pensi realmente, bensì non la raggiungi, o perché mentalmente non vuoi raggiungerla, o perché non ti impegnerai al massimo, ma comunque non riuscirai a completare quello che vuoi, ma perché te realmente non è che lo vuoi fare, in realtà non vuoi farlo, non ne sei totalmente convinto. E è questo il principio che si applica sia alle sfide sportive, come vorrei sempre rilegare ogni episodio di questo podcast, quindi rilegandolo sempre ad qualche competizione, una competizione sportiva che svolge un atleta, bensì non può pensare di vincere, non può pensare di raggiungere, non so, la top 3, la top 5, la top 10 di una qualsiasi competizione sportiva, vincere il match a tennis, non si può pensare appunto di battere il nostro avversario senza essere convinti di essere più forti di lui. Cioè a me capitava una volta quando avevo l'età di 10-12 anni, pare, che per carità me la cavavo a correre in bici, e io scherzosamente dicevo ai miei allenatori, e loro mi dicevano sempre di riflettere su queste frasi che dicevo, capendo che a livello del subconscio non ti portano delle sensazioni positive, ovvero noi ragioniamo molto per conscio, però il nostro cervello è molto sul subconscio, ovvero sulle cose che noi realmente non vogliamo pensare, cioè quelle che sono predefinite in noi, il nostro setup diciamo, poi noi ragioniamo su quello che vogliamo fare, ma noi siamo già reindirizzati su quello che vogliamo fare nel nostro subconscio, e quindi ripetere a livello consciamente che io non ero forte quanto gli altri, o che io verrei battuto nella competizione, di certo a livello del subconscio non portava nessun punto positivo di svolta, cioè è come se dicevo, sì sì mi alleno, cerco di fare il meglio, però tanto vengo battuto, quindi non c'è senso, allora tanto vale non fare nulla, ma finché si tratta di un sport a livello giovanile, per carità non c'è nessun cambiamento, cioè non ci sono gravi implicazioni, ma questa è una sfida sportiva, sfide sportive che se si versano quando una persona ha 18-20 anni, di certo non può pensare di saltare più in lungo dell'avversario, piuttosto in una gara di salto in lungo, ora vi tiro fuori il salto in lungo, perché attualmente ci sono i mondiali di atletica, e mi sono venuti subito in mente, e allora ragiono sulla figura del saltatore, la figura presa totalmente a caso, e vi fa ragionare che ok, io sono abituato a saltare, prendo una misura a caso, 2 metri e 50, forse è una misura infima, non ha nessun senso per un saltatore, mettiamo 5 metri, salto in lungo normale, singolo, mettiamo 5 metri, e il mio avversario ha un personale di 5 metri e 20, ma io non parto sconfitto, io parto con la fiducia in me stesso, che io posso batterlo, io mi sono allenato al massimo, per provare all'avversario che io sono più forte di lui, cioè io sono là per vincere la competizione, non sono là per fare il secondo posto, io sono là per arrivare al mio obiettivo, arrivare alla vittoria, arrivare dove voglio veramente, arrivare dove mi alleno ogni giorno, per arrivare a quell'obiettivo, e se il nostro 80% del tempo lo svolgiamo ad allenarci, a curare ogni cosa, anzi il 100%, cosa dico l'80%? Cioè se tutte le cose che noi facciamo sono finalizzate all'obiettivo di vincere la competizione sportiva ragazzi, e poi noi a livello del nostro cervello non ne siamo totalmente convinti, è come fare le cose senza volerlo, cioè essere trasportati dalla realtà, cioè dalle successioni degli eventi, io mi alleno sì perché sono dentro questa spirale degli allenamenti, ma in sé bisogna voler vincere, in sé bisogna voler raggiungere l'obiettivo. Ora vi ho parlato del passo sportivo, bene, realizziamolo in una situazione quotidiana, quotidiana ovvero voglio prendere quel posto di lavoro, se noi entriamo in un'attività con l'atteggiamento mentale che siamo già destinati a perdere, è come se ci mettessimo da soli un limite, è questo il principio che vorrei farvi, diciamo, vorrei tralasciarvi in questo episodio, quello che pensiamo di noi stessi può influenzare direttamente le nostre azioni, se ci convinciamo che siamo in grado di affrontare le sfide e osare nel perseguire i nostri obiettivi, aumentiamo la probabilità di fare proprio ciò che ci serve per avere successo, è una mentalità positiva e fiduciosa, ovvio che difficilmente siamo sempre positivi, fiduciosi, arrivano momenti di stress, arrivano le battoste, arrivano mille altre cose che ti buttano giù nella vita, ma se noi continuiamo ad avere una mentalità positiva, fiduciosa, crediamo in noi stessi, se siamo consapevoli dei nostri pensieri, le nostre paure limitanti, possiamo iniziare a lavorare su di esse anche, ovvero mettiamo caso di una persona che ha perso il lavoro, ha perso il lavoro dopo che lavorava 20 anni, mettiamo che abbia 45 anni la persona e dopo 20 anni perde il lavoro, la fabbrica fallisce, succede qualcosa, comunque perde il lavoro, questa persona si crea una paura dentro, immagino io ovviamente, enorme, ho perso il lavoro dopo 20 anni che lavoravo, caspita cosa faccio, una situazione di panico, una situazione mentalmente stressante, una situazione che magari una persona con la famiglia, magari capire di essere senza uno stipendio, poi ora non vorrei adentrarmi in questo argomento, ma più che altro trovare una situazione di difficoltà, una paura che insorge, una paura che non era mai venuta in mente, e invece sbuca fuori e pervade la mente di quest'uomo, se l'uomo non ha una mentalità positiva, una mentalità che crede in se stesso, che ha fiducia in quello che fa, in quello che crede, se vuole realmente prendere un cavolo di altro lavoro, vuole riacquisire delle capacità, riacquisire delle skill, vuole riacquisire uno stipendio mensile, beh si si mette a lavorare, inizia a lavorare sul stare tranquillo, non preoccuparsi troppo della paura di rimanere senza lavoro ancora, cioè di essere senza lavoro, scusate, ma bensì si crea una situazione positiva nella quale ricerca un lavoro e sfida i propri dubbi, e sfida le proprie paure, e conoscendo che sono soltanto dei costrutti mentali che non il singolo può superare, ma che tutti possiamo superare, voglio sempre farvi un attimo riflettere su voi stessi con questi podcast, ovvero riflettere che le nostre paure sono costrutti mentali principalmente, creiamo tutto su un fatto mentale che è infimo alla fine, non ha alcun senso, vorrei anche porvi lo spunto, magari qualche riflessione sull'osare, avevo un altro allenatore a metà più avanzato, aveva 14-15 anni, che mi diceva sempre di osare, osare, osare, perché devi rischiare, certo, devi rischiare nella vita che non significa necessariamente evitare le paure, ma piuttosto affrontarle, affrontare le sfide o paure con coraggio e fiducia, è ciò che ci può portare a realizzazioni straordinarie ragazzi, cioè se noi sfidiamo ciò che più ci spaventa, se noi sfidiamo ciò di cui abbiamo paura, sfidiamo, ho paura di fare il bungee jumping, e caspita io domani vado a fare il bungee jumping, perché voglio sfidare me stesso, voglio sfidare una mia paura, prendere fiducia in se stessi, e anche questo lato della vita, ovvero sfidare ciò che da sempre ci spaventa, ci sono paure che come precedentemente dicevo sono costrutti mentali, sono cavolate, caspita sono fuori in un locale, ho paura di andare a parlare con quella ragazza, qual è il problema? Ci vado, ci vado e ci creo una conversazione che vada bene e vada male, comunque suppongo la mia paura, comunque prendo fiducia in me stesso, comincio a credere di fare quello che voglio fare, comincio a fare ciò che voglio fare, penso e dunque faccio, questo vorrei lasciare, non è penso e dunque sono di un grande filosofo che attualmente non ricordo il nome, ma è penso e dunque faccio, è penso e dunque faccio del pensare, fare e raggiungere. Ora, questa citazione l'ho trattata come raggiungimento degli obiettivi personali, come fiducia in se stessi e come creazione dei propri spazi, vorrei farvi ricordare inoltre di non permettere ai nostri pensieri di limitarci, ovvero se abbiamo un pensiero negativo non lasciamo che ci limiti, che ci rimandi a non fare determinate azioni, perché come appena poco fa dicevo, anche osare è giusto, rischiare di fare quella cosa che in realtà non ne siamo troppo sicuri. Sfruttiamo la nostra fiducia interiore, quella interiore che è enorme e che soprattutto in questo periodo è molto ma molto svalutata, sfruttiamo la nostra fiducia interiore per spingerci oltre i nostri limiti anche, perché? Perché noi abbiamo dei limiti che in sé sono creati da noi stessi e non sai se sono veri, cioè per lo scontatore avrai determinati limiti che pensi di avere, ma chissà se sono veri o no, cioè li hai creati mentalmente te, e perché non spingerci oltre? Perché non andare oltre quei limiti? Perché poi ci sono diverse citazioni a livello sportivo, a livello imprenditoriare, a qualsiasi livello che dicono quando arrivi al tuo limite hai un altro bel pezzo di strada a fare, dove posso riprendere una citazione, di quando pensi di essere arrivato al tuo limite sei soltanto al 40% delle tue possibilità, in sé magari forse non sei soltanto al 40% ma sei al 70%, per carità poi ognuno è soggettivo, però questo fa molto riflettere sul fatto dei limiti mentali che noi ci auto imponiamo, ci imponiamo degli autolimiti che ci portano a pensare di non raggiungere ciò che vogliamo effettivamente fare, quindi di collegarci direttamente all'espressione che vi ho letto prima. Quindi ricordate che dobbiamo pensare di poterlo fare, e quando noi pensiamo di poterlo fare e mentalmente abbiamo il costrutto mentale di poterlo realmente fare, noi siamo già ad un passo in più rispetto a quando non pensavamo di poterlo fare, cioè noi siamo già avanti pensando di poterlo fare, siamo già oltre quel piccolo scalino che ci divide dal cominciare, non cominciare, procrastinare, smettere di pensarci, rimandare eccetera, quindi noi dobbiamo pensare di fare, fare, agire e raggiungere l'obiettivo, raggiungere l'obiettivo in sé ed essere contenti del percorso che abbiamo fatto, magari superando paure, magari superando dei fallimenti, magari subendo delle critiche o dei pareri personali dati da altre persone negativi, ma noi ricordiamoci che se noi vogliamo e pensiamo e crediamo di fare una determinata cosa, la dobbiamo fare e dobbiamo raggiungerla, senza pensare agli insuccessi, alle paure o agli aspetti negativi che si possono ripercuotere, perché se è una cosa che vogliamo realmente fare ragazzi facciamola, cioè lasciamoci andare su cosa crediamo veramente, facciamolo credendo in noi stessi, dobbiamo ricordarci che anche in sé il rimpianto di non aver fatto una cosa è enorme, magari il fallimento è temporaneo, per carità falliscono una cosa non succede niente, ma se si pensa a rimpiangere di non aver mai fatto quella cosa, diciamo che è molto peggio come aspetto, è meglio piangere quei dieci minuti per aver avuto un insuccesso, piuttosto che rimpiangere dieci anni per non aver fatto quella determinata cosa, appunto per il dubbio se fosse andata in positivo o negativo. Beh con questo vorrei lasciarvi, spero vi sia piaciuto questa puntata e noi ci vediamo la settimana prossima.

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