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6 aprile 2024 Meditazione Breve

6 aprile 2024 Meditazione Breve

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Ecco, troviamo la nostra posizione, quella a cui siamo abituati, in cui ci troviamo più a nostro agio, seduta o straiata, abbiamo i nostri occhi permesso di chiudersi, sentiamo come il silenzio ci avvolge, sentiamo la differenza tra lo spazio che frequentavamo un minuto fa e quello di ora. E cominciamo questa breve pratica esprimendo l'intenzione di immergerci nel momento presente attraverso la pratica della meraviglia. E quindi cominciamo piano a entrare nel nostro corpo. Sentiamolo vibrare, i nostri piedi toccano una superficie, c'è comunque una superficie che ci sostiene, alla quale possiamo affidarci e sentiamo i punti di contatto con questa superficie. E mentre scendiamo, nel nostro ascolto, troviamo, incontriamo il nostro respiro. Sentiamo come sale e come scende. E notiamo come fa tutto da solo, sa quando cominciare a salire e sa quando cominciare a scendere. E forse possiamo cominciare anzitutto a sentire la meraviglia di questa sapienza. Come il respiro manda energia a tutto il corpo, calore. E sentiamo anche come ogni respiro in realtà è nuovo. Sembra uguale a quello precedente, ma in realtà è sempre diverso. E proviamo ora a stare con l'attenzione al respiro per tre cicli. Teniamo l'attenzione su questi cicli, uno, due, tre. Vediamo cosa succede e quando finisce il terzo ciclo proviamo anche a ricominciare. Se abbiamo la fortuna che arrivi un pensiero, possiamo etichettarlo come pensiero e vedere come basta questa etichettatura, perché il pensiero si sciolga e vuole via. E sentiamo l'alternanza tra questi pensieri, se arrivano, e il nostro respiro, il nostro corpo respiro. Ci accorgiamo di quando arriva pensiero e torniamo al respiro. E questo momento di accorgimento, di osservazione, è importante, è il momento in cui noi siamo consapevoli di quello che sempre nuovi, sembrano, assomigliano forse a quelli precedenti, ma ogni volta sono nuovi. Sentiamo se le mani pesano un po' più di prima sulla superficie su cui appoggiano. E immaginiamo che siano delle ancore. Immaginiamo che il respiro sia connesso con le mani. Se vogliamo possiamo portare l'attenzione ora ai suoni che ci arrivano dall'esterno della nostra stanza o anche dall'interno della nostra stanza. Osserviamo come ogni suono appare da nulla, non c'era un secondo prima, e si dissolve. E stiamo ancora per qualche momento con l'esperienza della nuovità, di ogni sensazione che ci arriva dall'esterno e dall'interno, attraverso i nostri sensi, della unicità. E se riusciamo a sentire anche per un attimo la meraviglia, di quello che accade, proviamo ad assaporarlo. E a immaginare quali porte può aprire. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Tra poco osserverò la campana. Fendiamoci questi ultimi respiri per portare con noi l'esperienza, l'emozione di questo e questa immersione. Facciamo che questa emozione si diffonda nel nostro corpo. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Ci proviamo a salutare tutte queste sensazioni, emozioni, semplicemente ringraziando noi stessi, il nostro corpo, il mondo in cui siamo immersi. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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