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Giuseppe and Jacopo discuss the movie "The Hateful Eight," directed by Quentin Tarantino. The film is set in 1867 Wyoming, two years after the American Civil War. The main character is Major Marcus Warren, a bounty hunter traveling with three corpses. He meets John Ruth and his prisoner Daisy Domergue, and they all head to Red Rock. Along the way, they encounter other characters at Minnie's Haberdashery. Suspicion arises when the coffee is poisoned, leading to confrontations and deaths. Major Warren takes charge and investigates the suspects. He eventually kills one of them but realizes they weren't the poisoner. Buongiorno a tutti, siamo Giuseppe e Jacopo e oggi siamo qui per parlare di The Hateful Eight. The Hateful Eight è un film del 2015 scritto e diretto da Quentin Tarantino con attori al suo interno del calibro di Samuel L. Jackson e Kurt Russell. È il 1867 e ci troviamo in Wyoming, due anni dopo la fine della guerra civile americana. Il primo personaggio che ci viene presentato è quello del Maggiore Marcus Warren che è anche il protagonista della nostra storia. Il Maggiore si ritrova all'interno di una bufera di neve, appunto nel nuovo Wyoming, dopo che il suo cavallo si è dovuto arrendere proprio a questa tempesta e lui ha dovuto ucciderlo. Il Maggiore ha con sé tre cadaveri, infatti è un cacciatore di taglie e per sua fortuna incontra una carrozza. A guidare questa carrozza c'è il personaggio di Hobie, che vedremo anche più avanti nella storia, e all'interno altri due personaggi molto importanti. Il cacciatore di taglie è John Ruth, soprannominato il Boia per la sua tendenza a non uccidere i suoi prigionieri ma lasciarli vivi per non portare via il lavoro al Boia, e il suo stagio, ovvero Daisy Domergue. I due sono diretti a Red Rock, la città nella quale Daisy Domergue dovrà essere giustiziata per i suoi reati, nella quale è diretto anche il Maggiore per riscuotere la taglia dei cadaveri che ha con sé. Nonostante un primo momento di esitazione, per il quale John Ruth non voleva far salire il Maggiore sulla carrozza, proprio perché aveva paura che avesse intenzione di rubare la taglia che lui aveva con sé, dopo un momento di esitazione decide appunto di far salire il Maggiore sulla carrozza e i tre, i quattro con Hobie che guida la carrozza, si dirigono all'Emporio di Mimi. Si dirigono all'Emporio di Mimi e non a Red Rock, proprio perché hanno una tempesta di neve alle spalle e sanno che non riusciranno mai a raggiungere Red Rock in tempo. Durante il viaggio John Ruth, che si scopre già conosceva il Maggiore, infatti i due si erano conosciuti qualche mese prima, chiede proprio al Maggiore se gli può mostrare la lettera di Lincoln. Infatti il Maggiore si vanta di avere con sé una lettera scritta dal Presidente degli Stati Uniti d'America, Lincoln in persona, perché appunto lui dice che loro due si iscrivevano durante la Guerra Civile ed erano appunto amici di Pennino. Il Maggiore all'inizio esita un pochettino, perché veramente è una lettera a lui molto cara, ma decide di mostrarlo lo stesso a John Ruth, proprio perché John Ruth, decidendo di farlo starire sulla carrozza, difatti l'ha salvata da morte certa nella neve. Lui allora dà questa lettera appunto a John Ruth, che la mostra alla sua prigioniera Daisy Domergue, rammentandole che appunto questa lettera è stata scritta dal Presidente Lincoln in persona. Daisy Domergue reagisce sputando sulla lettera che appunto è stata appena consegnata dal Maggiore a John Ruth e il Maggiore reagisce tirando uno schiaffo a Daisy Domergue, che viene scaraventata fuori dalla carrozza insieme a John Ruth, che appunto era ammanettato con lei per evitare che scappasse. Dopo questo piccolo inconveniente il viaggio rivarte e sulla loro strada verso l'Emporio di Minni vedono un altro uomo sulla neve e decidono dunque di fermarsi. L'uomo afferma come il Maggiore di aver perso il cavallo nella bufera e afferma inoltre di essere colui che dovrà essere nominato il prossimo sceriffo di Red Rock, quindi proprio della città nella quale i due cacciatori di tagli stanno andando per riscuotere i propri soldi. I due inizialmente non vogliono farlo starire sulla carrozza perché pensano di essere già impropri e hanno paura di perdere i soldi delle proprie taglie, ma lo sceriffo gli rammenta del fatto che essendo colui che dovrà diventare lo sceriffo di Red Rock è proprio lui che dovrà pagarli e ridarceli delle loro taglie e quindi anche nel loro interesse salvarle. Il viaggio dunque riparte e ormai i cinque arrivano all'Emporio di Minni. Una volta arrivati all'Emporio ad attenderli non trovano Minni come pensavano ma Bob, un messicano che afferma che Minni gli ha dato l'Emporio mentre lei era in vacanza insieme a Sweet Dave, ovvero suo marito. All'interno dell'Emporio trovano altri ospiti, Joe Gage che afferma di essere un pastore che ha portato il gregge al pascolo e che tornerà nei prossimi giorni da sua moglie, Osvaldo Mowbray che afferma di essere il boia, ovvero colui che poi dovrà attuare l'esecuzione di Daisy Domergue una volta arrivati a Red Rock, Bob che, come abbiamo detto, afferma che Minni gli ha lasciato l'Emporio durante la sua vacanza e un vecchio su una poltrona di nome Stamford Meeters che più avanti nella storia scopriremo essere un vecchio nemico di guerra del maggiore Marcus Warren. Finite le presentazioni, John Root, detto il boia, si insospettisce e decide che è meglio essere prudenti. Decide dunque, onde evitare spiacevoli sorprese, di ritirare le pistole a tutti coloro che sono all'interno dell'Emporio tranne il sergente Marcus Warren con il quale possiamo dire è amico. Fa ciò perché è convinto che qualcuno, se non più di qualcuno, all'interno dell'Emporio sia in combutta con Daisy Domergue, ovvero la sua prigioniera che poi dovrà riscattare a Red Rock e ha paura che appunto possa fare qualcosa per cercare di liberarla. Durante un dialogo tra lo sceriffo Chris Mannix e il vecchio trovato sulla sedia, ovvero Stamford il maggiore Marcus Warren, che se non l'avessi ancora detto è di colore, capisce che Stamford, ovvero il vecchio era uno dei suddisti che durante la guerra civile avevano fatto razzia e ucciso un grandissimo numero di persone di colore durante la guerra. Dopo aver capito ciò, il maggiore si avvicina al vecchio, Stamford, ed estrae una delle due pistole che ha in possesso per poi appoggiarla sul tavolino a fianco a dove è seduto appunto il vecchio. Fa ciò prima di iniziare a raccontare una storia. La storia di come, secondo il maggiore, fosse stato proprio lui ad uccidere il figlio di Stamford che lui cercava da anni. Racconta ciò perché fino a qualche anno prima sulla testa del maggiore Warren c'era una taglia e molti dei suddisti che avevano combattuto nella guerra civile pensavano che uccidere un povero uomo di colore avrebbe rappresentato semplicemente soldi facili, non considerando però che il maggiore Marcus Warren è uno dei migliori pistoleri di tutta l'America. Inizia a raccontare dunque la storia di come ha incontrato il figlio di Stamford che era appunto venuto nel Wyoming per ucciderlo e dopo averlo umiliato l'aveva appunto ucciso. Questa storia fa ovviamente arrabbiare moltissimo Stamford che preso dalla rabbia afferra la pistola che gli era stata appunto consegnata dal maggiore Marcus Warren che però con un riflesso molto veloce uccide il vecchio Stamford e non può essere imputato di niente in quanto ha semplicemente utilizzato il principio di legittima difesa. Durante tutto questo scontro diciamo Bob era rimasto seduto a suonare il piano ma la cosa più importante era che mentre l'attenzione di tutti era rivolta nello scontro tra i due qualcuno aveva avverenato il caffè. Cosa succede dunque? John Root che nel frattempo era ancora manettato a Daisy Domergue si avvicina a prendere il caffè e lui e Obi, ovvero il cocchiere, si ne versano una tazza a testa e lo bevono. L'unica che aveva visto chi e quando aveva avverenato il caffè era proprio Daisy Domergue che ovviamente non dice niente nella speranza di potersi liberare. John Root e Obi bevono dunque la tazza di caffè e Daisy Domergue inizia a suonare una canzone con la chitarra dopo aver ricevuto il permesso di John e intona una canzone nella quale appunto narra della morte che arriverà in pochi istanti di John. John quindi si arrabbia moltissimo e distrugge la chitarra al suolo ma dopo pochi istanti inizia a vomitare sangue proprio per l'effetto del veleno che era stato versato all'interno del caffè. La stessa cosa ovviamente avviene al cocchiere Obi e i due stramazzano al suolo e muoiono dopo qualche secondo e uno scontro avvenuto appunto tra John Root e Daisy Domergue. Il Maggiore Warren prende subito in mano la situazione e obbliga tutti, essendo anche lui con la pistola, a mettersi faccia contro il muro proprio per capire chi è stato ad avvelenare il caffè. Dopo aver appunto fatto posizionare tutti faccia contro il muro richiama a sé lo sceriffo Chris Mannix e dà una delle due sue pistole a lui proprio perché ha già visto che anche lui stava per bere una tazza del caffè ed era stato fermato dalla vista di John e Obi che sono morti proprio a causa di questo caffè e per questo capisce che non può essere stato lui ad avvelenarlo. I due iniziano dunque a interrogare coloro che sono faccia alla parete ovvero Bob, Osvaldo Mudley e Joe Gage. I primi sospetti che vengono appunto al Maggiore Warren sono proprio su Bob. I sospetti del Maggiore su Bob sono dati principalmente da due fattori. Il primo è che tutto il gruppo precedentemente si era riunito a cena e aveva mangiato dello stufato e il Maggiore aveva riconosciuto che quello stufato era quello fatto da Minnie ed era impossibile che Minnie l'avesse fatto la mattina stessa se Bob affermava che gli aveva lasciato l'emporio da una settimana. Il secondo sospetto ancora più fondato è proprio quello secondo il quale il Maggiore affermava che appunto era impossibile che Minnie avesse lasciato il proprio emporio a Bob in quanto messicano. Infatti Minnie fino a due anni e mezzo prima aveva un cartello appeso nel suo emporio che diceva non si accettano cani e messicani e il Maggiore scherza su questo fatto dicendo che Minnie ha tolto il cartello proprio due anni e mezzo fa perché ha iniziato ad accettare i cani. Dopo aver finito di spiegare le sue motivazioni e i suoi sospetti il Maggiore Warren decide dunque di sparare a Bob e lo uccide in seduta a scampi. Afferma anche che però non è stato Bob ad avvelenare il caffè in quanto mentre lui stava appunto discutendo con Stanford Bob stava suonando il piano. Capisce dunque che ad avvelenare il caffè era stato uno fra Joe Gage e Osvaldo Mowbray. Decide dunque di minacciare i due intimando di versare il caffè con al suo interno il veleno nella bocca di Daisy Domergue. Quando sta per farlo Joe Gage si fa avanti e afferma di essere stato lui ad avvelenare il caffè. Ma quando sta per sparare anche a Joe Gage c'è un colpo di scela tipico diciamo dei film di Tarantino e il Maggiore Warren viene colpito da un colpo di pistola proveniente da sotto al pavimento nelle parti basse. Dopodiché si scatena il panico e Osvaldo Mowbray tira fuori una pistola che teneva nascosta con la quale colpisce lo sceriffo Chris Mannix che a sua volta spara a Osvaldo. Sta per sparare anche a Joe Gage che però gli rammenta di essere disarmato e quindi lo sceriffo si ferma. Lo sceriffo e il Maggiore si rifugiano dunque su un letto entrambi colpiti dai colpi di pistola e minacciano colui che si trova sotto al pavimento di uscire altrimenti avrebbero ucciso Daisy Domergue. Dopo avergli fatto consegnare entrambe le pistole che aveva con sé l'uomo esce dal pavimento e si scopre essere il fratello di Daisy Domergue nonché il capo della banda composta da Joe Gage, Osvaldo Mowbray, Daisy Domergue e Bob. Una volta uscito da scoperto diciamo che c'è un momento abbastanza emozionante nel quale appunto si riuniscono Daisy Domergue e il fratello che si chiama Jody e con un classico colpo di scena alla Tarantino mentre i due piangono per essersi appunto riencontrati dopo così tanto tempo il Maggiore spara e fa letteralmente esplodere la testa a Jody. Nel frattempo Joe Gage prova a prendere una pistola che la banda aveva nascosto sotto uno dei tavoli dell'Emporio prima dell'arrivo di Joe Root, Daisy Domergue e il Maggiore Marcus Warren ma nel farlo viene colpito e ucciso da un colpo di pistola dello Sceriffo Chris Mannix. La situazione adesso è in stallo, infatti lo Sceriffo Chris Mannix e il Maggiore Marcus Warren si ritrovano entrambi feriti sul letto Daisy Domergue disarmata è ancora legata al cadavere di Joe Root e Osvaldo Mowbray è seduto sulla sedia anche lui ferito dai colpi di pistola dello Sceriffo. Daisy Domergue per essere risparmiata e scampare a quella che ormai sembrava morte certa cerca di convincere lo Sceriffo Chris Mannix, lo minaccia infatti dicendogli che ci sono altri 15 membri della loro banda che li aspettano a Red Rock e che in caso non li vedano arrivare nei prossimi giorni avrebbero raggiunto il resto della banda all'emporio e ucciso tutti coloro che avrebbero provato a mettersi tra loro e Daisy Domergue. Il Maggiore cerca di far ragionare lo Sceriffo facendogli capire che quello di Daisy Domergue è tutto un blef ma lo Sceriffo lo interrompe e prega a Daisy Domergue di andare avanti a spiegare la sua trattiva. Daisy Domergue allora continua e aggiunge oltre al fatto di garantirgli la salvezza anche il fatto che se lui si fosse schierato dalla sua parte lei gli avrebbe lasciato i cadaveri di tutta la banda che appunto erano stati fatti fuori dallo Sceriffo e dal Maggiore che avevano sulle loro teste delle taglie da 10.000 dollari in su. Nel frattempo Osvaldo Mowbray che era seduto sulla sedia muore dissanguato per i colpi di pistola subiti e lo Sceriffo che sembra essere sul punto di accettare il patto si mette a ridere e decide invece di ripiutarlo proprio perché si ricorda che quando lui stava per bere il caffè che era stato avvelenato Daisy Domergue era l'unica che sapeva che il caffè era effettivamente avvelenato e non ha fatto nulla per avvertirlo e fargli evitare di berlo. Il Maggiore e lo Sceriffo decidono dunque di garantire a Daisy Domergue la sorte che avrebbe dovuto avere fin dall'inizio e quindi dopo averla slegata dal cadavere di John Root decidono di impeccarla all'interno dell'Emporio. Dopo aver impeccato Daisy Domergue rimangono solamente lo Sceriffo e il Maggiore che aspettano morte certa perché entrambi stanno per morire distanguati per i colpi di pistola e decidono per concludere di mettersi a leggere la lettera che era stata scritta da Lincoln al Maggiore che nel frattempo si era scoperta essere un falso che il Maggiore utilizzava per essere messo in buon luce con i bianchi che conosceva durante la sua vita. Il film si conclude con i due personaggi che si fanno una grassa ridata su tutti i dettagli che il Maggiore si è inventato per rendere la lettera il più credibile possibile. Io non so tu cosa ne pensi Jacopo ma a mio parere questo film rappresenta l'apice della carriera di Tarantino Diciamo che di base rappresenta proprio il film di base di Tarantino ovvero una storia paradossalmente molto semplice perché alla fine non è una storia molto complessa è piena di dettagli e di particolari ma si vede che è qualcosa che il regista si è potuto tranquillamente inventare un pomeriggio Sì anche perché praticamente tutta l'ambientazione e la scena si svolge sempre dentro l'Emporio e appunto secondo me è proprio l'apice della carriera registica di Tarantino proprio perché lui con una storia così semplice riesce tramite la caratterizzazione dei personaggi la profondità dei dialoghi, le ambientazioni, le scelte stilistiche a far diventare un film che di base è molto semplice un calco veramente secondo me perché proprio fra tutti i film di Tarantino nonostante i grandi classici come Pulp Fiction, Kill Bill questo secondo me è uno dei film meglio riusciti in assoluto della sua carriera Assolutamente, credo anch'io perché come abbiamo visto soprattutto in moltissime altre opere di Tarantino il suo genio è perfettamente espresso in trami semplici che lasciano spazio la caratterizzazione dei personaggi possiamo vederlo nel suo primo film con cui ha fatto il debutto nelle sale e in tutta la cinematografia ovvero Le Iene che anche lì è un film con una trama abbastanza semplice che si svolge sempre dentro un magazzino quindi possiamo trovare anche delle similitudini tra proprio Le Iene e questo film Allora diciamo che secondo me questo film si sente molto che è stato scritto e diretto da Tarantino anche nelle piccole cose Allora innanzitutto è un film che dura tre ore e sette quindi un classico alla Tarantino e questo lo possiamo trovare per esempio nella scena della carrozza iniziale che noi l'abbiamo descritta come una scena ma in realtà sono 40 minuti di film cioè una scena che appunto poteva essere riassunta in molto meno Tarantino per farci entrare veramente a contatto con i personaggi farci capire la loro storia e riuscire a far sì che noi ci possiamo immedesimare il più possibile con questi personaggi entra veramente molto meticolosamente nel dettaglio e infatti rendere una scena che si poteva creare in molto meno in 40 minuti e secondo me è proprio questa la particolarità e possiamo dire anche la bellezza di Tarantino cioè nel senso rendere un qualcosa di banale così tanto bello che riesce a occupare una parte del film la scena della carrozza viene sempre, l'ambientazione è sempre la stessa come abbiamo già detto e comunque sono i personaggi che tirano avanti l'intera scena e il film e si sente proprio, sono personaggi scritti perfettamente con anche per esempio la storia della lettera di Lincoln è perfetta anche poi caratterizzata dentro il contesto di un personaggio di colore in una società comunque che è profondamente razzista Allora io volevo anche soffermarmi sulla prova attoriale di Samuel L. Jackson che come sappiamo è un attore che Tarantino sceglie spesso per i suoi film come potete vedere anche in Pulp Fiction che secondo me all'interno di questo film ha fatto veramente un lavoro ineccepibile infatti il Maggiore Warren è uno dei miei personaggi preferiti per la caratterizzazione ma soprattutto per i dialoghi cioè fa tutti dei giri di parole incredibili per andare su prime dei concetti che in realtà sono relativamente semplici ma secondo me è proprio questo che caratterizza il personaggio e lo rende tanto bello quanto effettivamente è E credo proprio che la scelta dei personaggi e degli attori, soprattutto degli attori di Tarantino sia una scelta perfetta perché come abbiamo visto per esempio in Pulp Fiction Tarantino riesce a far sì di recuperare degli attori alla fine della propria carriera come John Travolta che aveva fatto praticamente tutta la sua carriera e è riuscito a fargli vivere quel periodo di auge che aveva vissuto con i suoi film precedenti Allora in conclusione mi sento di dire che questo è uno dei film che mi è piaciuto di più che ho guardato nell'ultimo periodo e mi sento di consigliarlo ovviamente a chiunque, forse eviterei per chi è un pochettino più debole di stomaco Vi ringraziamo per l'ascolto e per l'attenzione

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