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Giulia-2

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The qualities that the ideal woman was expected to have were numerous: piety, chastity, industriousness, frugality, obedience, and silence. She was supposed to be religious and lead domestic worship, give birth only to legitimate and healthy children, and avoid lust. She was only allowed to weave wool as a job, as other occupations were seen as suitable only for promiscuous women. She had to strictly follow the orders of the pater familias, had no political rights, couldn't speak in public, couldn't engage in buying or selling, and didn't even have her own name, being identified only by her family name. The story of Lucrezia reflects these ideals. The tragic story of Alice Schembri, who was abused and later committed suicide, may seem similar, but the motivation for her suicide was different. It was not about preserving honor, but rather the burden of trauma. Before her act, Alice wrote a heartbreaking post on Facebook, expressing the Già, le qualità che la donna ideale doveva avere, secondo il mos mariorum, erano innumerevoli. Infatti ci si aspettava che ogni donna fosse pia, casta, laboriosa, frugale, obbediente e silenziosa. La pietas era la virtù del rispetto degli dèi e della famiglia. Dunque, la donna doveva essere fortemente religiosa e condurre le attività del culto domestico. Casta, poiché doveva dare alla luce solo discendenti legittimi e sani. Al contrario, la lussuria era considerata rovina morale, cosa che ovviamente non valeva per il marito. Laboriosa, anche se l'unico lavoro consentito era il tessere la lana, in quanto tutte le altre occupazioni erano adatte solo alle donne facili, come la locandiera che veniva equiparata alla prostituta. Infine, silenziosa ed obbediente, poiché doveva eseguire rigorosamente gli ordini del pater familias. Inoltre, alle donne era vietato parlare in pubblico, non avevano diritti politici di alcun tipo, non era concesso loro uscire di casa liberamente, non potevano effettuare azioni di compravendita e non godevano neppure di nome proprio, ma venivano identificate soltanto con quello della famiglia. Ad esempio, la figlia del grande Gaio Giulio Cesare era semplicemente Giulia, direttamente dal nome stesso della stirpe, non veniva chiamata in altro modo. Allora, Lucrezia è davvero l'emblema della casta smadronale. E a tal proposito, torna alla mia mente la massima Dieva Cantarella, scrittrice e studiosa della Società Antica, che afferma «La storia delle donne romane è il nostro passato prossimo, e forse è anche una parte del nostro presente». Molti avvenimenti attuali ci portano a riflettere inevitabilmente proprio su questo, come la tragica vicenda di Alice Schembri, vicino a quella di Lucrezia. A soli 15 anni fu abusata da un gruppo di giovani che filmarono tutto, rifondendo poi il video. Due anni dopo, il 18 maggio 2017, la ragazza si suicidò all'agrigento, lanciandosi nel vuoto della rupe Atenea. A primo impatto, le due storie possano sembrare molto simili tra loro, ma in realtà la motivazione del suicidio è del tutto diversa. Infatti, a distanza di 2.500 anni, non si tratta più di non poter sopportare il disonore, ma piuttosto di non poter sopportare il peso che un trauma simile porta con sé. Prima di compiere l'atto estrema, infatti, Alice scrisse uno straccente post su Facebook. Nessuno di voi sa e saprà mai cosa ho dovuto convivere.

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