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This transcript discusses the relevance of Sant'Ambrosio in the context of the Roman Empire's decline and internal divisions. Ambrosio, an administrator in the Liguria province, saw the transfer of the empire's capital to Milan as a defense against external threats. However, internal divisions, including religious ones, posed a greater challenge to cohesion. Ambrosio, known for his wisdom and mediation skills, became a bishop and recognized the voice of God in the people's need for moral and spiritual guidance. He was committed to the unity of the community and defended the church's freedom against external interference. Ambrosio's role as a leader in both civil and ecclesiastical affairs exemplifies his dedication to serving his people. The transcript highlights Ambrosio's significance as a teacher of civilization, tolerance, and peace, as demonstrated by the messages of subsequent archbishops of Milan. The hope is that the church in Regnano, dedicated to Sant'Ambrosio, can become a c www.redigio.it e la storia continua L'attualità di Sant'Ambrosio Ambrosio muore il 4 aprile del 397. Muore dunque verso la fine del IV secolo, in un momento di profonde trasformazioni della società. L'impero romano, sotto l'incalzare dei vari popoli barbari invasori, incomincia a subire colpi alla sua tradizionale compattezza, come un vaso di terracotta, direbbe Manzoni, è costretto a viaggiare in compagnia di altri vasi di ferro ben più forti. Ambrosio, pur di origine di educazione romana, come amministratore della provincia della Liguria, che allora comprendeva l'arco dell'attuale Valle Padana, aveva visto positivamente il trasferimento della capitale dell'impero a Milano, quasi a baluardo, nei confronti delle minacce di Oltralpe. Di fronte all'inconvente pericolo dall'esterno, diventano sempre più insopportabili le divisioni interne, che già allora frammentavano la città in ricchi e poveri, in cittadini nativi e stranieri, grossi proprietari e mercanti, intraprendenti da una parte e poveri servi e mendicanti dall'altra. Ma ciò che maggiormente vinnava alla forza di coesione era la divisione religiosa interna alla Chiesa. Tra il partito ariano, avviato dal predecessore ausenzio e sostenuto dalla corte imperiale, e il partito cattolico, danni umiliato e desideroso di rivincita. Ambrosio, uomo di pace, inabile mediatore tra le parti avverse, al distiglio acquisitosi al momento della elezione del successore di ausenzio, impone alla sua presenza e autorità il uomo saggio, al punto da tirare l'attenzione di tutto il popolo che lo vuole vescovo. Ricordando più avanti negli anni, quella impensata elezione a vescovo Ambrosio, confesserà predicando il suo popolo. «Voi siete per me come genitori, perché mi avete dato l'Episcopato». Nella voce di tutto un popolo bisognoso di guida morale e spirituale, Ambrosio, dunque, aveva imparato a riconoscere la stessa voce di Dio. Piace questa figura di uomo di governo, prima sul versante civile, poi su quello ecclesiastico. Confessarsi figlio del suo popolo, desideroso di lasciarsi educare dalla sua gente, rifugiendo da atteggiamenti di intransigenza, se non con i prepotenti e gli esurpatori. Fosse pure l'imperatore o qualche suo parente. È nota la determinazione con cui Ambrosio difese per una notte, asserragliato con il suo popolo, la libertà di una chiesa pretesa dagli avversari ariadi con l'appoggio dell'imperatrice Giustina. Agli occhi di Ambrosio era troppo importante l'unità della comunità attorno al suo vescovo, più che il favore del palazzo, che doveva restare fuori da una questione interna della chiesa. Perché? Perché del palazzo, dice sapere, non cerco né conosco i segrenti maneggi. O meglio, li conosceva bene e come, ma proprio per questo non ne voleva sapere. Piace questa laicità dell'uomo di chiesa che non chiede privilegi al palazzo, ma neppure accetta di ridursi ad un'associazione tra le altre. Ambrosio è cosciente del ruolo pubblico e sociale di una chiesa che vive in mezzo al popolo e del popolo ne interpreta bisogni e attese. Ed è a questa figura che la storia ha cercato sempre di guardare come a maestro di civiltà, di toleranza e di pace, soprattutto nei momenti più difficili e importanti della storia fino ad oggi. Basti pensare al valore civile e al significato sociale che hanno ancora oggi i messaggi dell'Arcivescovo di Milano, dell'Arcivescovo Montini al Cardinal Colombo e all'attuale Cardinal Martini in occasione delle feste cittadine del 7 dicembre nella Basilica di Sant'Ambrosio. Qui siamo nell'anno 1996 ed è auspicabile che anche Regnano che vanta una chiesa dedicata al Santo costruita sulle fondamenta di una più antica poco tempo dopo la morte di Ambrosio e l'anno centenario possa vedere questa chiesa centro di iniziative e di programmi tese a recuperare la memoria di una figura così attuale. Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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