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redigio.it/dati2601/QGLO009-Lago-Varese-16.mp3 - Il lago di Varese - 9,36 -
redigio.it/dati2601/QGLO009-Lago-Varese-16.mp3 - Il lago di Varese - 9,36 -
The transcription discusses the history of the Lake of Varese and its surrounding areas. It mentions the origin of the lake's name and the conflicts that occurred in the XIV-XVI centuries. It also talks about the legends and stories associated with the region, such as the hunting of a wolf during a historical freeze and the presence of a Benedictine monastery in Voltore. The transcription highlights the economic and spiritual decline of the monasteries in the 15th century. www.redijoe.it e la storia continua Il lago di Varese Nelle carte geografiche più antiche come quella del Settala del 1560 è segnalata con il nome di Guara o più tardi di Gavira o Ghivira L'origine del suo nome risale probabilmente a un supposto Geberitus dal nome personale Gaberius Anche Gavirate come in molti altri paesi fu oggetto di scorrerie durante il XIV-XVI secolo a causa dei continui passaggi di truppe specialmente svizzere e francesi che si battevano per il possesso di Milano Forse fu proprio a titolo di risarcimento che l'imperatore Carlo V lo stesso che nel 1538 aveva sancito il diritto di Varese a non essere feudata nell'anno successivo con un atto di liberalità concesse a Gavirate di tenere ogni venerdì un mercato con determinate esenzioni e privilegi Veramente tale diritto fu riconosciuto al signore di Gavirate l'italiano Visconti Borromeo più che ai sudditi ma la storia non sempre va da queste sottigliezze Sulla strada che da Gavirate porta a Varese si trova una piccola chiesa dedicata alla Santissima Trinità che secondo una leggenda fu eretta in segno di gratitudine da quello stesso Cavaliere del Lago Gelato che per gli Azzatei-Azziatei-Azzatesi finanziò invece l'erezione della Madonnina delle Case Vecchie sull'altra sponda del lago Questa pacifica contesa fra Gaviratesi e Azzatesi si ricorda un'altra leggenda lacustre meno poetica e piutruce forse riferita agli abitanti di Calzago si dice che durante la storica gelata un lupo scendesse nottetempo dalle pendici del campo dei fiori e attraversata la superficie ghiacciata urolasse in continuazione terrorizzando così la popolazione I calzaganesi dopo alcune notti in bianco assonnati ormai sull'orlo della disperazione perché la bestia compiva stragi fra gli animali da cortile si fecero coraggio e muniti di bastoni e randelli li diedero la caccia e li uccisero Dalla chiesetta della Santa Trinità la strada sale lungo il cosiddetto Sasso di Gavirate una costa alta e geologicamente interessante per la presenza di un calcare bianco e compatto maiorica con venature di selce E' probabile che gli abitanti delle stazioni palafitticole dell'isolino cercassero proprio qui il materiale con cui fabbricare i loro strumenti litici Se invece nel nostro percorso invochiamo la strada circolacquale troviamo l'isolo di Gavirate ancora oggi assai frequentato nella stagione estiva ma grazie agli vieti di balneazione Quindi, in un paesaggio marcatamente antropizzato con rari cedui di platani, pioppi e olmi superati tre ruscelli, il rio Nosè, il rio di Mezzo e il torrente dei boschetti si raggiunge la frazione di Voltore sede di un interessantissimo chiostro del XII secolo Sul nome di Voltore si è lungo discorso Qualcuno si era avvisato la facile etimologia di Alta Turris con evidente riferimento alla possente torre campanaria altri più fantasiosi hanno pensato a un Locus Ultor luogo di vendetta ritenendolo una sede di esecuzioni capitali barbariche altri ancora hanno parlato di un Vicus Turris borgo della torre probabilmente invece ci si deve collegare allo stesso significato della vicina frazione di Oltrona che trovandosi in una località leggermente sopraelevata rispetto al livello del lago sarebbe stata chiamata nel Medioevo Altorium, luogo alto Al celebre chiostro si perviene facilmente dalla strada che costeggia il lago e già questo dice molto su certe regole che il monachesimo benedettino teneva presente dalla fondazione dei Cenobi Se osserviamo bene la mappa dei monasteri benedettini nella provincia ivarese risulta evidente l'intento di erigerli nei presti dei laghi e dei fiumi Sesto Calende Gatticino e Lago Maggiore Capolago Voltore sul lago di Varese San Gemolo di Ganna senza contare poi di quel sepolcro di Ternate lago di Comabbio che però solo successivamente alla sua fondazione fu retto dai Benedettini La spiegazione che la regola imponesse ai monaci il divieto di mangiare carne lasciandoli però libri di cibarsi di pesce non pare sufficiente Risulta invece chiaro come nei secoli IX e X la chiesa milanese riuscisse a controllare mediante fondazioni razionalmente sistemate tutti i percorsi che attraverso i passi del Lucomagno e di San Bernardino mettevano in comunicazione le città del centro Europa Coglie, Rasurigo, Milano o Milano che queste importanti vie di traffico ma anche di pellegrinaggi dirette a Roma e in terra salta vi direi crociate Per Voltore dobbiamo pensare a un punto nodale fra la Svizzera attraverso Frascarolo e Ganna il Verbano, Raveno e Luino da parte di Angera, Sesto, Calende e dall'altra e Milano anche quello di Voltore come l'abbadia di San Gemolo di Ganna dipendeva fin dalla prima fin da prima del 1179 dalla grande abbassia clunianense di San Benigno nel Cadavese più nota con il nome di Fruttuaria dedicato a San Michele Il monastero sorse probabilmente tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo conoscendo il periodo di massima importanza nel 200-300 quando, accanto a un'intensa attività di carattere spirituale attorno al monastero si svolgevano non meno importanti opere temporali Il solo possesso di latifondi su cui lavoravano i braccianti con contratti di enfiteusi diede modo al Cenobio di vivere senza troppi pensieri di natura economica anche perché i monasteri godevano di particolari esenzioni e privilegi In un documento del 1457 definendo una causa insorta fra i Voltori e i Daciari si stabilì che il monastero restasse esente ad imbotaturis vini e bradorum Molto importante per la tranquillità del Cenobio era la presenza di una vate priore che godesse la fiducia di tutti i monaci al punto che la Fruttuaria dovette intervenire con l'autorità quando questi decisero di nominare autonomamente superiore Con il Quattrocento anche per Voltore come per gli altri monasteri si iniziò il periodo del tramonto economico e spirituale e queste istituzioni religiosi tennero concesse in commenda cioè praticamente in beneficio che spesso badava più che altro ai propri interessi personali