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redigio.it/dati2512/QGLN1197-Lago-Varese-06.mp3 - Il Lago di varese - 8,07 -
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www.redigio.it e la storia continua Il lago di Varese Il lago di Varese Il lago di Varese con la bozza possò così nel 1865 il cavaliere dottore Andrea Ponti di Milano che ricevette anche il diritto di pescare e far pescare e proibire di far pescare di tagliare canne ed erbe parustri, di abbassare il livello del lago eccetera e dopo una lunghissima avvertenza con lo Stato la demanialità delle acque la cui proprietà era invece rivendicata dai Ponti sulla base di una documentazione risalente al 1652 anche il lago di Varese nel 1901 fu inserito nell'elenco delle acque pubbliche I Ponti mantennero i diritti esclusivi di pesca che successivamente passarono alla cooperativa pescatori mentre solo nel 1962 l'isolino Virginia fu donato dal Marchese Gian Felice Ponti al Comune di Varese il Comune ha cercato di valorizzare non solo l'isolino ma anche la Schiranna che oggi è la località prediletta dei turisti insieme con il litorale di Gavirate oltre al Lido che la gente torna a frequentare nei mesi estivi anche per la presenza di una piscina è stata sistemata una vasta area denominata Parco Zanzi che si spinge fino Pizzo Palù de Lunga qui sotto i pioppi e i salici nelle domeniche estive si celebrano i riti del picnic anche se talvolta a destinazioni sociali di questo tipo si dimostrano delle terie nei confronti dell'ambiente in corrispondenza del piccolo promontorio di Pizzo Palù de Lunga troviamo la località Fontanin dell'Acqua Ciala sulla sponda del lago fino al porto di Capolago prevalgono i canneti e le zone paludose mentre più all'esterno si alternano prati e filari di pioppi e platani con qualche ontano superato il fosso del mongo si entra in territorio di Capolago una frazione di Varese che ha avuto un passato religioso di notevole interesse Capolago fu così chiamata sia per il fatto di trovarsi all'estremità orientale del lago sia perché il suo porto se così vogliamo chiamarlo si trova all'inizio del bacino per chi veniva da Varese e percorrendo la strada un tempo più facile cioè attraverso la frazione di Cartabia e la prima notizia scritta su Capolago si legge su una pergamena del 1116 che era in Cabeni appartenente alla chiesa di Santa Maria del Monte Sacromonte e il paese è citato perché come altri nel Varesotto inviava offerte al santuario il contributo annuale di Capolago era di carra tre, feno e lisca cioè tre carri di feno e di lisca che sarebbe la carre xeriparia e scirpus elvaticus spesso nei documenti successivi il paese è chiamato in latino caput laci e si afferma molto chiaramente che era una frazione di bubugiate sulle origini e sulle vicende riguardanti il monastero di Capolago gli storici devono ancora fare piena luce tanto che su diversi punti vi sono voti o discordanze si può presumere che la fondazione fosse avvenuta addirittura a cavallo tra il decimo e l'undicesimo secolo sotto legge del monte Rudolfo del Seprio ma è solo nel 1126 che si ha notizia assicura delle attività del monasterium sante trinitas ed è in un altro documento del 1132 che l'abate del monastero Alberto con i suoi sei monaci assicura all'arciprete del sacro monte la consegna annuale di sedici moggia di frumento tre anfore di vino e tre carri di fieno un documento del 1189 fa ancora oggi discutere uno storico non sempre preciso Filippo da Castelseprio afferma che il primo aprile di quell'anno l'arcivescovo di Milano Milone da Cardano fondò la chiesa di Santa Trinità di Capolago mettendovi a capo con quattro monaci Arnolfo di Calabria questa notizia secondo alcuni è di pura fantasia perché è contratta con quella precedente è un fatto che la condotta dei monaci non dovrebbe essere del tutto irreprensibile se si pensa che nel 1235 Papa Gregorio Nuomo IX ordinò l'arcivescovo di Milano di mettere mano a una riforma del monastero l'operazione è difficile perché ancora dieci anni dopo Papa Innocenzo IV ribadiva ai monaci l'imposizione di non ritornare nel monastero per ciò che riguarda l'ordine o gli ordini a cui appartenevano i monaci prima e dopo il 1235 nulla è certo forse i fondatori furono dei Benedettini mentre sappiamo con sicurezza che nel 1700 vi erano i Cistercensi oggi anche un occhi esperto arrivando in piazza della Santa Trinità di Capolago comprende che l'impianto urbanisco attuale è un adattamento al recinto dell'antica mazzia due belli archi di mattoni tracce di pitture costiche elementi architettonici di vario genere soprattutto sarcofagi medievali uno dei quali è stato utilizzato come vasca per la fontana della piazza secondo un antico costume contadino al centro sulla sommità di una collinetta la chiesa della Santa Trinità anticamente romanica è ora assai rimaneggiata ma la storia del lago non finisce qui perché continua con la prossima puntata www.redi.it e la storia continua