Details
Antiche provinciali: - Isolino - Virginia - S.P.18 - Bardello - Vergiate - 7,01 -
Antiche provinciali: - Isolino - Virginia - S.P.18 - Bardello - Vergiate - 7,01 -
The transcription talks about the history and significance of Isolino Virginia, located near the Bardello Vergiate provincial road in Varesotto, Italy. It was originally known as the Island of San Biagio, then renamed Isola Camilla, and finally Isola Virginia in 1868. The island is an important prehistoric site, with the first remains of pile-dwelling civilization discovered in 1863. Excavations and studies conducted over the years have provided valuable information about the prehistoric settlement, indicating its continuity and evolution from the Neolithic period to the Bronze Age. The research also highlights interesting connections between Isolino Virginia and other ancient settlements in the Padanian, Ligurian, Emiliano, and central Italian regions. The island was donated to the city of Varese in 1962 for charitable, educational, and cultural purposes, and the collected materials are now stored in the city's civic museums. www.redigio.it e la storia continua Antiche e provinciali del Varesotto la Bardello Vergiate che è la strada provinciale A18 intitolata Isolino Virginia www.redigio.it La strada provinciale Bardello Vergiate costeggia nel suo primo tratto il lago di Varese nei pressi della costa occidentale dello specchio lacustre In territorio del comune di Biandronno sorge un isolato di forma triangolare a cui superficie di ben 2900 metri quadrati Noto un tempo come l'isola di San Biagio e poi come Isola Camilla in onore della duchessa Camilla Litta Visconti Arese fu ribattezzato il 26 settembre 1868 Isola Virginia dal nome della Marchesa Virginia Ponti Pina moglie dell'allora proprietario Andrea Ponti L'isola, che dista circa una ventina di metri dalla terraferma è un'importante stazione preistorica Fu l'abate Antonio Stupani che nel 1863 nel corso di una ricognizione attraverso i laghi varesini assieme a due archeologi svizzeri Lesorre e De Mortillet scoprì i primi resti di civiltà palafitticole intorno all'isola specialmente lungo il lato sud orientale Le ricerche si estesero negli anni successivi a tutta la zona la quale le prime campagne vennero organizzate nel 1878 a opera del Foster con lo scavo di cinque pozzetti cui seguirono quelle del Ranquet e del Regazzino Quest'ultimo proseguì le ricerche per tutto il 1879 riprendendole nel 1885 con lo scavo di altri sedici pozzetti furono trovati resti di palafitte vasi, osso mani e animali oggetti di bronzo e ferro e ossa lavorate reperti che accrebbero l'interesse degli archeologi per questa stazione preistorica Agli scavi si dedicò anche Castelfranco che effettuò un saggio in una località apposta al centro dell'isola a lui si deve un'importante pubblicazione riguardante il materiale raccolto custodito e ordinato in un piccolo museo presso la villa Ponti sull'isola stessa Tanto gli scavi che gli studi condotti a quell'epoca costituirono ancora oggi una preziosa fonte di informazioni per ulteriori approfondimenti e sebbene le ricerche siano state eseguite senza il supporto delle cognizioni moderne di stratigrafia che divennero fondamentali per l'interpretazione culturale dei reperti archeologici e ricerche su basi scientifiche ebbero inizio nel 1949 a opera del Massari sotto la direzione di Maviglia e il patrocinio del Museo di Parise che continuarono nel 1952-53 seguirono le campagne di scavo di Mario Bertolone dal 1955-59 che oltre a recuperare numerosi reperti indicò per ognuno un dato importantissimo il livello di rinvenimento Bertolone scelse una zona al centro dell'isola posta nella parte più elevata ed eseguì saggi in sei diverse zone rettangolari adiacenti lette ai riquadri con l'aiuto di pochi collaboratori e con l'ausilio di scarsi mezzi scandaliò separatamente ogni riquadro raccogliendo il materiale in apposite cassette munite di cartellini con l'indicazione del livello di provenienza e la data del ritrovamento tutto questo materiale viene numerato e ordinato da Fusco e Guerreschi gli studi eseguiti su reperti indicano chiaramente che l'isolino Virginia fu sede di un importante insediamento preistorico per circa 3000 anni gli oggetti più antichi risalgono al Neolitico 3500 a.C. ma esiste documentazione materiale della continuità e dell'evoluzione dell'insediamento fino alla e Neolitico e all'età del Bronzo l'insediamento umano occupava probabilmente tutta l'isola come dimostrano alcuni reperti rinvenuti in polsetti scavate in zone diverse ciò sta a indicare l'esistenza in epoca preistorica di più nuclei di capanne in rapporto fra loro e con gli abitanti delle zone continentali le quali dipendevano attraverso una fitta rete di scambi le ricerche condotte all'isolino Virginia mettono chiaramente in evidenza interessanti relazioni tra questa stazione varesina e gli insediamenti Padani, Liguri Emiliani e centro di Italia più o meno marcate a secondo del periodo storico di riferimento nel 1962 l'isolino Virginia fu donato a comune varese dal suo ultimo proprietario Gian Felice Ponti a scopo di beneficenza, istruzione ed educazione il materiale fino ad ora raccolto è custodito nelle sale dei musei civici di Varese Sottotitoli e revisione a cura di QTSS