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redigio.it/dati2511/QGLN1007-Settembre-Milano.mp3 - Il mese di Settembre a Milano - AUDIO - 4,41 -

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In September in Milan, there is a proverb that says when the cicada sings, there is nothing to sell. If the cicada sings in September, don't buy goods to resell. In September, if it's a good year, people in Milan eat mushrooms, usually cooked in risotto. The famous risotto alla milanese originated in the 16th century when a young assistant at the Duomo cathedral added saffron to the dish. There is also a story about a special vehicle called Sguisciatram, which was nicknamed "foca barbisa" because it looked like a seal. In September, people can visit the Campo dei Fiori village, a neighborhood in the northwestern outskirts of Milan. It was built in 1919 to meet the housing needs of the growing population. The streets in the village are named after different trees. Despite being close to the industrial area and railway, the village was eventually replaced by condominiums. Today, there is the Il mese di settembre, a Milano, attraverso un calendario, vi racconterò del proverbio del mese, come si mangiava, come si diceva e dove si andava. Il proverbio del mese, quando canta la cicada di settembre non c'è roba da vendere, se la cicada canta in settembre non prendere merce da rivendere, le cicade smettono infatti di cantare in agosto e se lo facessero anche nel mese successivo sarebbe un cattivo auspicio. E a Milano si mangiava così, a settembre, se è l'annata buona, funghi a volontà, generalmente fatti trifolati oppure savarsansvir, nel risotto. Approfittiamone dunque per ricordare un'altra specialità meneghina vera gloria di Milano, il risotto, quello alla milanese, naturalmente, è il risotto jalb, la cui origine risale è alla metà del Cinquecento, quando presso la veneranda fabbrica del Duomo lavorava un giovane aiutante del noto mastro vetrario Valerio di Fiandra, talmente abituato a utilizzare lo zafferano per illuminare i colori che provò anche ad aggiungerlo nel risotto. La foca barbisa Essa diceva inci, la foca barbisa. Un tempo a Milano nella pulizia delle strade era affidata alla rete tramviaria, vi provvedeva un particolare veicolo che grazie all'abilità con cui il suo manovratore lo inseriva tra la vettura e vettura era chiamato Sguisciatram, ma dato che era grigio e i suoi baffi d'acqua lo rendevano somigliante a un tricheco, si era procurato anche il bufonome di foca barbisa. Il villaggio giardino Campo dei Fiori E dove andiamo a settembre? Nel villaggio giardino Campo dei Fiori. La Milano di ieri e di oggi non è solo quella del centro, facciamo dunque una capatina nella periferia nord-occidentale della città dove, fino al secolo dopo guerra, c'era un villaggio di villette monofamiliari costruito nel 1919 dall'Istituto Autonomo Case Popolari per rispondere alla necessità abitativa della crescente popolazione del capoluogo Lombardo. Le vie che lo attraversavano portavano ciascuna il nome diverso di un albero, che corrispondeva alla specie che ne caratterizzava l'arredo floreale, in gran parte risparmiato dai bombardamenti del 1943. E nonostante la vicinanza alla zona industriale e alle ferrovie nord, non sopravvisse al nuovo piano urbanistico, che privilegiò qui come altrove, la costruzione di condomini destinati alla vendita privata. Oggi, ricordo, c'è il Parco Giovanni Testori, con viali dedicate ai pioppi e ai platani. E la storia continua.

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