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redigio.it/dati2511/QGLN1002-Niguarda-fontanin.mp3 - Niguarda: storie, personaggi e luoghi di Niguarda - el Fontanin del Seves, centro balneare di Niguarda -

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Transcription

The transcription discusses the history and development of Niguarda, a town incorporated into Milan in 1903. It mentions the Fontanin del Seves, a popular bathing center in Niguarda. The area was previously supplied with water by the Fontanino Gelato canal, which served the irrigation and water supply needs of the surrounding farms. However, the canal was discontinued in 1882 when the Villoresi canal was constructed. Sand mining and the construction of the Maggiore hospital led to the destruction of the Fontanin area. It later became a popular spot for lovers and also attracted clandestine prostitution. The author recalls visiting the Fontanin during the summer of 1942 and learning to swim there. The area became heavily polluted in later years and was eventually replaced by housing developments and the covering of the Seveso river. This resulted in the disappearance of the Fontanin and its historical significance. www.redigio.it e la storia continua Niguarda, comune inglobato in Milano nel 1903 storie, personaggi, luoghi di Niguarda e il Fontanin del Seves che è un centro balneare di Niguarda Nell'area oggi compresa tra le vie Santiae e Cirie nel secolo XVIII e forse anche prima esisteva il fontanile che alimentava la roggia chiamata Fontanino Gelato origine del nome Fontanino dato alla zona con un percorso parallelo e nella stessa direzione del Seveso la roggia serviva al rifornimento idrico dei casali abitati e per l'irrigazione e poi si esauriva dividendosi in quattro rivoli tra le cascine Mantellina e Mirabella oggi via Mirabella in una zona confinante con Niguarda dove la presenza di acqua sorgiva era notevole si sviluppò un'attività molto remunerativa quella del lavandé nelle lavanderie di Segnano, Segnanino e Greco si lavava fin dall'Ottocento la biancheria di alberghi e ristoranti di mezza Milano per l'irrigazione la fine delle rogge Fontanino fu decretata nel 1882 anno in cui iniziò la costruzione del canale Villoresi che ha origine dal Ticino e conclude la sua corsa nell'Ada o in alternativa nel Naviglio Martesana razionalmente distribuita attraverso una fitta rete di canari ben congegnati l'acqua del Ticino poteva così arrivare anche a Niguarda e il secolare sistema idrico dei fontanili per l'agricoltura finì per sempre nei primissimi anni del Novecento nell'area dove esisteva il Fontanino si scoprirono delle vene di sabbia per l'edilizia, di buona qualità e così si avviarono alcune cave quando poi ebbe inizio la costruzione dell'ospedale Maggiore gli scavi si moltiplicarono devastando l'area della zona si estrasse sabbia anche dal letto del Seveso per un tratto lungo una cinquantina di metri allargando gli algini e aumentando sensibilmente la profondità tanto da attivare soligenti d'acqua creando così un fontanile nelle acque del torrente quello battezzato Fontanin del Seveso poi solamente Fontanin in ricordo di quello scomparso l'aspetto era quello di un piccolo laghetto che negli anni Quaranta diventerà il centro balneare niguardise esaurita la sabbia verso la metà degli anni Trenta il disastrato territorio del Fontanin fu abbandonato e in poco tempo una vegetazione spontanea in prevalenza rovinia coprì tutto con una fitta boscaglia verde dando protezione e sicura all'intimità degli innamorati in Camporella particolarmente negli affratti lungo i pendii scocesi delle rive dove si potevano facilmente improvvisare comode alcove all'aperto in breve la zona del Fontanin diventò molto trafficata e famosa tanto da attirare l'attenzione della prostituzione clandestina e nell'estate del 1942 con gli amici cominciai a frequentare il centro balneare del Fontanin del Seveso dove imparai a nuotare dice l'autore la presenza di alcune donne dall'aspetto un po' strano inizialmente non ci incuriosì più di tanto l'anno successivo i bagni estivi li fece nel fiume Adige diventando un buon nuotatore per non correre il rischio de fa la fin del rat come usava a dire la mia madre sotto le macerie a causa dei bombardamenti ero infatti stato sfollato in un paesino a confine con la provincia di Trento e dopo aver assistito all'invasione tedesca seguita ai fatti dell'8 settembre il 16 dello stesso mese fece ritorno in riguarda felice con i ritrovati amici con la fregola di essere informato sulla situazione quando chiesi in notizia il Fontanin la risposta che incassai fu e il Fontanin presse in parcoello però intorno le piene di vacca e che no dì si distrà che dorme nel casinotto ha presi così la notizia di un'altra invasione sopravvissuti a quattro terribili anni di guerra nell'estate del 44 tranne qualche sporadica puntata al naviglio martesana lo passammo al Fontanin del Seves familiarizzando con il nuovo invasore erano veramente tante con alcune si stabilì una timida confidenza con tre in particolare sempre appostate sul sentiero principale e la più estrosa si chiamava Savina una formidabile tettona con un lato B prorompente e famoso a tal punto che nei trani e bar di Niguarda quando durante le partite di carta a voce o qualche giocatore capitava di avere particolare fortuna veniva apostrofato con la frase ti teghe un cu come quel della Savina le altre due si chiamavano entrambe Maria ma con diverso soprannome una era la Maria Scavai Catecce e l'altra era la Maria Trifirla il primo derivava dalle gambe eccessivamente lunghe il secondo da una storiera secondo la quale questa Maria sapeva soddisfare contemporaneamente tre clienti con l'esistenza di rinfrescarsi di tanto in tanto la sole o in coppia entrava nel fontanino in un punto appartato dove l'acqua era bassa ormai smaliziati noi sapevamo che era per lavarsi dopo una prestazione professionale una lavada e una asciugata alleancamo quella è un'antica filosofia neguardese infatti di corna e quando apparivano in cima al sentiero che portava giù verso la fine del torrente con un piano prestabilito in tre o quattro a turno si appostavamo ben nascosti tra le rubine della sponda opposta sicure di non essere osservate le madame si arrotolavano la sottana oltre l'omberico erano col fondo schiena nudo rivolto proprio verso la sponda dove noi eravamo in agguato erano queste esibizioni che si ripetevano più volte nell'arco del pomeriggio a trattenerci al fontanino il nuoto infatti ci andava un po' stretto nel 1945 fu l'ultimo anno anche perché dopo l'estate le scariche industriali in un tempo fecero del Seveso una fogna a cielo aperto e malgrado il tragico fatto di sangue una prostituta venne uccisa a colpi di baionetta l'attività clandestina incrementò i suoi affari e continuò fino agli oltre anni 40 poi la costruzione delle prime case popolari e la copertura del Seveso negli anni 50 tutto questo cancellò per sempre ogni traccia e anche dal fontanino del Seveso Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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