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RadioFornace 290 - giochi dei ragazzini

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The speaker introduces themselves as a radio host and mentions that they have been broadcasting for 14 months. They emphasize that the radio station is independent and not affiliated with any group. They mention that Radio Fornace can be found on WhatsApp and that they have a website with all their episodes, including photos and videos. The speaker expresses their willingness to dedicate a segment to information provided by listeners. They clarify that their opinions are separate from the information they present. They also mention the importance of being informed without fueling fears. The speaker suggests starting a segment for listener contributions and recalls childhood games involving candy wrappers and shooting coins with stones. They conclude by referencing a poem by Leonardo Sinisgalli. Milleggianti e residenti, buongiorno. Anche oggi informazione, informative, opinioni, proposte, amenità, curiosità e passatempo, proposti da Radio Fornace, la numero 290. 290 puntate da primo di luglio dell'anno scorso, quindi sono in 14 mesi, qualcosa avrò raccontato. Affortunatamente tutto quello che racconto viene fuori dal mio sacco, perché Radio Fornace non ha mai appartenuto a nessun gruppo, gruppuscolo, fazione, etc. Sono sempre andato per conto mio e in seguito, in futuro, sarò sempre per conto mio. Preferisco seguire me stesso piuttosto che come una pecora chissà cosa e chissà perché. Se ho fortuna di rimanere ancora su WhatsApp, questo WhatsApp benissimo, altrimenti non è un problema. Tanto Radio Fornace è già migrato altrove. Non vi dico dove perché lo troverete, l'avete sentito, 290 volte, in fondo alle puntate c'è un indirizzo e c'è una pagina specificata sull'argomento e lì ci sono tutte le puntate dalla 1 fino alla 290, comprensivo di tutte le fotografie, filmati e tutto quello. Non ho buttato via nulla, non ho parlato per niente, è scritto ed è indelebile. Vengono informati in questo caso prima che i soci, chi non vuole sentire, prima lo sapranno dall'altra parte del mondo e dopo forse banalmente da queste parti. Non siamo abituati a dare colpi di martello sui propri piedi proprio per dire sono vivo, hai visto? Comunque sia, sono anche disponibile in Radio Fornace di dedicare qualche rubrica specifica per informazioni che mi vengono passate, potrebbe essere la voce popolare o ufficiale, non lo so. Se qualcuno ha qualche suggerimento lo posso portare anche qua, senza alimentare gruppi e gruppuscoli e polemiche, questo è da dire, ma se è solo per informazioni, cose da mettere al valido di tutti, affinché si sappia piuttosto che no, ma senza alimentare fobie, perché di questo ne rifiuto, non è il mio argomento e non ne voglio entrare, non voglio obbedire a nessuno, ma far sapere è giusto. Chi mi dà queste informazioni, le metto in una rubrica apposta, dove non c'è il mio parere, sembra quasi che faccia un monologo, anzi sono sempre monologhi i miei, servono per dare da pensare, non sono verità assolute, è il mio modo di pensare. Qualcuno ascolta, magari si fa proprio, non solo fa proprio, ha poca importanza. Comunque aprirei volentieri una rubrica degli ascoltatori, che vuol dire qualcosa, posso ripetere anche parola per parola, non c'è problema, posso leggere anche qualche scritto, senza la mia responsabilità, ma le cose è meglio sapere piuttosto che no. E' una voce, provate a pensarci. L'importante è poi che non si dica, io non lo sapevo, a me non me l'ha mai detto nessuno e nessuno mi informa. No, questa roba, abbiamo tutto per poterlo fare, bene, adoperiamo tutti gli strumenti necessari, sono disponibile per questo tipo di rubrica, al di fuori della mia responsabilità. Naturalmente va detto, non insisto più di tanto, che chi non gli piace il radiofornaceo, non gli piace la pasta giunta o quello che gli pare, può farne volentieri e benissimo a meno. Non fa del male a nessuno, se non vuole sentire. Dovete pensare che per ascoltare bisogna entrarci per forza, non viene tirata dietro. Quindi, liberissimi. I giochi dei ragazzini quando eravamo poveri. I ragazzini erano golosi di caramelle, non solo perché le mangiavano, ma perché anche l'involucro serviva per gli indovinelli. Tenendo teso con ambo le mani il foglietto di carta e coprendo coi pollici il nome scritto ai lati, lo sfidante invitava i compagni ad indovinarlo, offrendo come unico indizio il disegno di un frutto o di un arbusto scampato nel mezzo. Erano nomi esotici orari che proiettavano le loro fantasie dal breve cortile dell'oratorio, veste misteriosi orizzonti geografici, ananas, banana, tamarindo, e fiocavano numerose scommesse. Uno azzardava, lampone, quante carte di caramelle scommetti? Tre, bagliato, menta, gragiale, artica, e il pensiero volava al generale Umberto Nobile, in viaggio col dirigibile verso il polo. Un altro modo di passare il tempo libero, vale a dire la metà della giornata, consisteva nel colpire a terra con un sasso, da 4 o 5 centimetri, una cartuccia di fucile che sorreggeva una moneta di rame, quella da 10 centesimi, raffigurante un ape oppure quella da 5 con la spiga. Chi abbatteva la cartuccia si portava a casa la posta, se sbagliava per tre volte consecutive pagava l'equivalente. Oppure si ricorreva alla variante del battimuro, lanciare la moneta contro una parete in modo che cadesse a una determinata distanza da quella dell'avversario, posata a terra, e viene in mente Leonardo Sinisgalli. La sera incendia le fronti in furie e capelli, sulle selce calda come sangue, il piazzale torna calmo, una moneta battuta si posa vicina all'altra nella misura di un palmo, il franciullo preme sulla terra la mano vittoriosa. E la storia continua.

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