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Cesare returns to Rome and the repressive climate caused by Sulla's dictatorship begins to soften. With the support of generals Crassus and Pompey, who have gained prestige through their victories, Cesare quickly rises in political power. He becomes a magistrate and promotes public works and gladiatorial games, gaining popularity among the plebeians. With Crassus' financial support, Cesare is elected as the high priest. He is later involved in a conspiracy but changes his mind and refuses to assist. Cesare then becomes a praetor and governor, leading military expeditions. He forms a triumvirate with Crassus and Pompey, becoming one of the most powerful men in Rome. The agreement grants Cesare a consulship and a province to govern. Cesare fulfills his promises and promotes laws for the plebeians. He is eventually assigned the province of Gaul, preparing for his greatest conquest. Il rientro a Roma di Cesare coincide con un ammorbidimento del clima repressivo causato precedentemente dalla dittatura di Silla. Nel 70 d.C. gli ex generali sillani Marco Licinio Crasso e Gneo Pompeo Magno, grazie al prestigio delle loro vittorie contro gli ultimi popolari e gli schiavi ribelli del declariatore Spartaco, assumono il consolato e smantellano le leggi sillane dando un maggiore spazio politico alla plebe. Grazie al sostegno finanziario di Crasso e alla sua popolarità presso la plebe, Cesare compie una fulminea carriera politica. Nel 69 d.C. diviene questore e si reca nella provincia della Spagna superiore dove svolge un'intensa attività giudiziaria e militare contro alcune tribù basche e ribelli. Poco dopo torna a Roma assumendo la carica di magistrato edile e gli promuove numerose opere pubbliche e giochi gladiatori attirandosi ancora di più le simpatie della plebe. Nel 63 d.C. viene eletto, sempre grazie al sostegno di Crasso, il pontefice massimo. Quella del pontefice massimo è una delle cariche religiose più importanti della Repubblica romana avendo il potere di nominare le vestali e i flamini e la responsabilità dei sacrifici animali e della consacrazione dei telchi. Tra il 63 e il 61 d.C. viene coinvolto nella congiura del nobile decaduto Lucio Sergio Caterina che puntava a rovesciare il senato. Cesare probabilmente cambia idea poco prima che avvenga l'assalto al senato e si rifiuta di aiutare Caterina. Quest'ultimo viene scoperto da Marco Tullio Cicerone che lo sconfigge nella battaglia di Fiesole, luogo dal quale Caterina pensava di poter radunare l'esercito e marciare verso Roma. I sospetti di un'iniziale addusione di Cesare alla congiura sono avvalorati dalla difesa del senato da parte di costoi, di alcuni congiurati sopravvissuti. Negli anni successivi Cesare ricopre la carica di praetore e in seguito quella di governatore dove conduce diverse spedizioni militari contro i popoli inusitani. Tornato a Roma nel 60 d.C. Cesare si allena con Crasso e Pompeo in un accordo destinato a sconvolgere le fondamenta della Repubblica Romana. L'accordo paese il nome di triumvirato. I tre sono nei fatti gli uomini più potenti di Roma, Crasso per le sue enormi disponibilità finanziarie, Pompeo per il prestigio delle sue vittorie militari contro i popolari, i pirati del Mediterraneo e le conquiste in Oriente, oltre che per la sedeltà delle sue legioni, e Cesare per l'enorme popolarità che gode presso la plebe. L'accordo è volto a far salire al Consolato nel 59 d.C. Cesare in modo da concedere a Crasso delle agevolazioni finanziarie sulla riscossione dei tributi in Asia, a Pompeo terre per i suoi veterani tornati dalla guerra in Oriente e a Cesare una provincia da governare alla fine del Consolato. Il patto funzionò e Cesare una volta eletto mantiene le promesse fatte triumviri, promuovendo anche una serie di leggi a favore della plebe. Alla fine del Consolato Cesare si fece assegnare come provincia da governare la Gallia Cisalpina. Cesare era pronto per la sua più grande impresa, la conquista della Gallia.