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Le cento cose da fare
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Le cento cose da fare
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Le cento cose da fare
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The speaker reflects on the need to organize project ideas with greater precision and prioritize them due to limited time. They mention the famous "hundred things to do before you die" and acknowledge that not all tasks are equally important. Distractions and daily obligations often prevent them from focusing on their goals. They express a desire to achieve personal growth, self-improvement, and meaningful experiences. They mention the importance of traveling, creating a comfortable living space, and taking care of their physical and mental well-being. They realize that their list of goals is not as long as they initially thought, especially when considering spending more time with loved ones. Mi accorgo che con l'avanzare del tempo ho bisogno di organizzare le idee di progetti con maggiore meticolosità e dando loro il giusto ordine di importanza, forse perché sono sempre più consapevole che il tempo stimato per realizzarli è di giorno in giorno più scarso, e non è nemmeno detto che sia quello che io spero di avere a disposizione. Le famose cento cose da fare prima di morire, in altre parole. In tutta sincerità non ho idea se le mie siano più o meno di cento, ma sicuramente quelle realmente importanti non sono così tante. La difficoltà, come dicevo, sta nel metterle in ordine di importanza e successivamente programmarle in modo che possano essere realizzate, magari nel più breve tempo possibile. Troppo spesso gli impegni, i problemi e tutte quelle piccole o grandi incombenze quotidiane ci distraggono, ci portano via quel tempo che servirebbe proprio per focalizzare quella meta da raggiungere, quell'obiettivo da fissare e centrare. Così si tralascia e si rimanda ad un futuro più o meno indefinito, rischiando che quel famoso sogno da realizzare finisca nel cassetto delle tante occasioni perdute. E fra questi non ci sono solo sogni per così dire esteriori, fare quel famoso viaggio in quella tanto agognata località o comprare quell'oggetto a cui teniamo così tanto. Ciò che vorrei realizzare, malgrado la paura di non riuscire per la deconcentrazione della quale accennavo poco fa, sono più le cose interiori, quei traguardi da raggiungere con se stessi, quei cambiamenti che vorremmo sperimentare sulla nostra pelle e che aumenterebbero quel senso di autostima e soddisfazione per aver impiegato bene il proprio tempo e le proprie energie. Al pari di un allenamento che porta alla forma fisica desiderata o allo studio di una lingua che ci permetterà di comunicare con persone di altri paesi. E se per il primo gruppo di obiettivi, cioè quelli che ho definito esteriori, si possono creare a loro volta dei sottogruppi che rendano più semplice la collocazione, come una sorta di cassettiera dove riporre per ogni cassetto i vestiti della stessa specie, per il secondo, quelli interiori, il raggruppamento e le priorità sono più difficili da ordinare perché, almeno nel mio caso, ritengo siano i più importanti ed appaganti. È comunque tempo di fare una prima classifica di quelle sei cose da fare, tre per ogni gruppo, che mi sono prefissato. Al primo posto il desiderio di viaggiare, di vedere posti nuovi o rivedere luoghi che fanno parte di un passato da rivivere anche nel presente. Ci sono alcune mete ben precise ed altre che potrebbero seguire appena un gradino sotto ed in quanto tali meno definite. In ogni caso i viaggi sono da condividere con le persone del cuore, vivendo quei brevi momenti che, come l'infa vitale, rimarranno sempre vivi per il resto dei propri giorni. Al secondo posto rendere i luoghi dove vivo più accoglienti e funzionali, rinnovarli nell'aspetto e nell'efficienza, in quanto al rinnovamento esteriore è sempre collegato un rigeneramento interiore. Infine, ma non per ordine di importanza, tenere cura del proprio fisico, della propria salute, del concedersi qualche momento tutto per sé, nella cura del proprio aspetto. Stare bene con il proprio corpo è stare bene con la propria mente, dicevano i nostri antenati che ben più di 2000 anni fa avevano ben chiara l'importanza di questi concetti, di questa filosofia di vita. E in fondo mi rendo conto che, aggiungendo la volontà e il desiderio di spendere più tempo con le persone che amo, le mie cento cose da fare non sono poi così tante. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama Perché, ma forse lo cambio.