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PODCAST N.44 LE VACANZE INTELLIGENTI

PODCAST N.44 LE VACANZE INTELLIGENTI

00:00-04:55

...e che vacanza sia!

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It's vacation time, a period to relax and recharge. Vacations are a break from work or study and should be enjoyable, filled with activities we love. However, vacations often require compromise with partners, family, and friends who may join us. It is a lengthy and complicated process to find a suitable time, destination, and accommodation that satisfies everyone. Vacations with others can strain relationships and there is a high risk of conflicts arising. The more people involved, the greater the risk. It is fortunate to have a partner with similar interests and the ability to find common ground. It's important to be prepared for potential problems and have a backup plan. The speaker wishes everyone a great vacation that doesn't end with the phrase "thankfully, tomorrow we go back to work." This is Evaristo Tisci's podcast called "Why?" but he might change the name. E' tempo di vacanze, è tempo di staccare la spina, di ricaricare le batterie, di ritentrarsi dalle fatiche di un anno, e così via con tutta una serie di frasi fatte ai luoghi comuni. In ogni caso le tanto agognate vacanze stanno per arrivare, o sono già arrivate chissà. La parola vacanza significa fondamentalmente assenza o sospensione più o meno prolungata dal lavoro o dallo studio, per esempio. Ecco, la vacanza è, o dovrebbe essere, il periodo più bello dell'anno e che si associa automaticamente al tempo dedicato agli agi o al riposo, al fare tutte quelle attività che tanto ci piacciono e che, durante gli altri mesi, sono molto difficili se non impossibili da svolgere. Ma le vacanze sono spesso sinonimo di compromesso, il compromesso da raggiungere con chi le condividerà con noi, partner, figli, amici con o senza famiglia, parenti, conoscenti, insomma con tutta quella gente che, volente o nolente, potrebbe aggregarsi a noi per ralietare ed arricchire con la loro presenza i nostri sacrosanti giorni di ferie. Ed è in queste circostanze che inizia il lungo e complicato lavoro per arrivare alla soluzione che accontenti tutti, o meglio, che rovini il meno possibile il sogno di una vacanza perfetta. Sono trattative lunghe, delicate ed estenuanti, lavoro che anche un diplomatico internazionale di lunga esperienza eviterebbe sicuramente come la peste. Trovare anzitutto il periodo giusto dove le ferie da lavoro possano essere prese da tutti e che sia il migliore possibile anche da un punto di vista meteorologico. Poi scegliere una meta che sappia soddisfare le esigenze più disparate, dall'ozioso nulla facente all'iperattivo senza tregua, al frequentatore della movida, al visitatore seriale di tutti i siti che anche il più instancabile dei divulgatori scientifici alzerebbe bandiera bianca. Ultimo, ma non ultimo, l'alloggio migliore che coniughi comodità e prezzo, privacy e convivialità. Insomma, un lavoraccio. Se poi si va a considerare l'enorme rischio che la vacanza condivisa con amici o parenti comporti, sappiamo quanto sia ben diverso il frequentare, magari anche assiduamente, dal vivere insieme con altre persone, anche se solo per pochi giorni. La possibilità che amicizie di vecchia data o frequentazioni con parenti possano rompersi per una vacanza realizzata insieme è veramente alta. Non sono un matematico, ma l'esperienza, parola elegante che spesso sostituisce il sostantivo vecchiaia, mi induce ad enunciare che il numero crescente dei partecipanti e le infinite variabili legate ai singoli desiderata aumenta esponenzialmente il rischio di una catastrofe totale. Per quel che mi riguarda ho la fortuna di condividere la mia vita con una persona molto affine ai miei gusti ed interessi, e laddove questi non coincidano riusciamo comunque a trovare un punto d'incontro. In fondo può essere comunque piacevole o appagante fare qualcosa che non rientri appieno nei nostri interessi, ma che invece faccia felice il nostro o la nostra partner. Anche se non amiamo programmare tutto, l'esperienza di cui sopra ci porta a cercare di prevedere situazioni problematiche e di avere in tasca un piano B sempre pronto in caso di emergenza. Non mi resta che augurare a chi si invatterà in queste mie parole una buona vacanza, fatta di tutto quello che sia il meglio per voi, ma soprattutto che sia un periodo che non si concluda con la frase «e anche quest'anno le vacanze sono finite, per fortuna domani si torna al lavoro». Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama «Perché?» Ma forse lo cambio!

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