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PODCAST N.4 TEMPO DI BILANCI

PODCAST N.4 TEMPO DI BILANCI

Evaristo TisciEvaristo Tisci

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Buoni propositi e vecchi vizi

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Transcription

The speaker reflects on the beginning of a new year and the need to assess and take accountability for one's actions. They discuss the difficulty of self-analysis and the tendency to make excuses. The speaker acknowledges their own shortcomings and the need to improve. They mention the importance of setting real goals and prioritizing important tasks. The speaker expresses satisfaction in being able to express love to the important people in their life and themselves. The speaker is Evaristo Tisci and this is their podcast titled "Perché, ma forse lo cambio" (Why, but maybe I'll change it). Ed eccoci qui, a cavallo di un anno appena concluso e il nuovo da poco iniziato, e come di consuetudine si fa un bilancio del passato e ci si prepara a fare i conti con quello nuovo. Ovviamente non mi riferisco solo al bilancio economico, che comunque già da alcuni mesi è diventato per molti di noi un pensiero ricorrente e decisamente preoccupante. I conti da fare, quelli più pesanti e complicati, sono proprio quelli con noi stessi. È senza dubbio molto difficile analizzarci con mente lucida e distaccata, perché la natura umana ci porta ad essere auto-accondiscendenti. Il mancato obiettivo che c'eravamo posti è dovuto a tanti fattori per lo più esterni e non gestibili. La colpa non è una colpa, ma una inevitabile fatalità. Poco importa se magari il nostro impegno sia stato insufficiente, se non ci siamo preoccupati di migliorare le nostre competenze o abilità, o se, deludendo le persone a noi più care, non ci siamo minimamente sforzati di considerare anche, anzi, soprattutto il loro punto di vista. Per nostra natura siamo abilissimi generatori di alibi. In fondo l'alibi è l'arma più comoda e potente per chiudere ogni questione con se stessi, e avanti così, con nuovi propositi e progetti per il nuovo anno. Personalmente mi sono accorto che negli ultimi tempi sto navigando a vista, e questo può sembrare positivo se interpretato come un vivere il presente passo dopo passo, vedere solo i miei piedi per non sentire il peso della salita e non avere lo sguardo fisso verso la cima, verso il futuro. D'altro canto, così facendo, mi accorgo che sto perdendo di vista gli obiettivi che mi ero riproposto, scivolando spesso nella monotonia di giornate apparentemente vuote sempre uguali, con una sensazione di spreco verso il mio tempo, sempre più scarso e sempre più prezioso. Sconfiggere i propri alibi e ricercare nell'autocritica la fonte per migliorarsi è forse l'unico vero proposito, o dovrei definirlo metodo, che mi sono posto. E come spesso accade nei cambiamenti, l'inizio è difficile, non tanto per l'analisi e nella critica verso me stesso. Credo di averlo sempre fatto fin da ragazzo, aiutato dagli sport individuali che ho praticato e dai lavori svolti, spesso con ruoli manageriali. Mi sono però accorto che devo assolutamente migliorare nell'ascoltare me stesso nel profondo, analizzare le vere criticità, domandarmi quali siano i reali obiettivi, le cose veramente importanti o urgenti da fare, le aspettative proprie o altrui da non deludere. Nel frattempo sono contento di aver realizzato un piccolo grande proposito, quello di poter dire alle persone che veramente contano nella mia vita, ti voglio bene, ma posso dirglielo sicuramente più spesso, e magari ogni tanto anche a me stesso. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast dal titolo Perché, ma forse lo cambio.

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