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Le mie due mamme
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The speaker reflects on memories of their mother and how their perspective has changed over time. They mention that revisiting these memories can be challenging but also rewarding. The speaker recalls two special days spent with their mother and advises listeners to make time for their parents, emphasizing the importance of simple moments together. The speaker is Evaristo Tisci and they mention that the podcast is called "Perché, ma forse lo cambio" (Why, but maybe I'll change it). Capitolo otto, mamma uno, quella naturale. Quando mi capita di pensare a mia madre, spesso faccio fatica nel ricordare molti di quei momenti vissuti insieme, eppure di anni sotto lo stesso tetto ne abbiamo trascorsi molti. Nei periodi che vanno dall'infanzia alla maturità di un giovane uomo che esce di casa per vivere una nuova fase della sua vita, ci saranno migliaia, milioni di immagini incamerate nella mia memoria, ricordi influenzati dall'età e dallo stato d'animo di quel tempo. Rielaborarli con un occhio più adulto e distante può far vedere tutto con una prospettiva diversa, in grado di modificare e di far capire altri aspetti che in quel momento non si potevano certo percepire. In altre parole, è come avere una telecamera che dall'alto faccia vedere quello stesso ricordo al di fuori dell'inquadratura di quell'attimo, ossia con gli occhi del protagonista, e magari con uno scenario molto più ampio e distaccato. Tutto questo comporta un lavoro con la propria memoria nel tornare a quel punto esatto, in quel determinato contesto e luogo. Non è sempre così facile, anzi, spesso risulta molto complicato, ed è probabilmente questo il motivo che determina una difficoltà nel poter avere all'istante tanti momenti trascorsi insieme. Poi ci sono pochi ricordi, non sempre legati a giornate o contesti oltremodo straordinari, che invece si ricordano immediatamente ed in modo così nitido che sembrano vissuti da pochissimo, senza peraltro capirne il perché. E due dei ricordi più belli che ho di Mamma Uno sono legati a due giornate che definirei ordinariamente straordinarie, una via di mezzo, per così dire, principalmente perché sono state due giornate vissute insieme solo con lei, in un'età in cui un ragazzo di vent'anni tutto fa tranne che andare a vedere le partite di tennis degli internazionali d'Italia o visitare Villa d'Este a Tiboli con la propria madre, solo per il piacere di poter stare con lei e ricambiarle un po' di quell'attenzione ricevuta da sempre. Ricordo e custodisco per me quegli attimi che non potranno ovviamente più tornare, ma che sono indelebilmente tatuati nella mia mente e nel mio cuore. E consiglierei a tutti coloro che ancora possono di dedicare qualche minuto del loro prezioso tempo ai propri genitori, non solo per obbligo o per le feste comandate. Un semplice «Ciao, volevo sapere come stai? Ti va se andiamo a prenderci un gelato insieme?» Questo è l'élisir di lunga vita e il regalo più prezioso da fare loro, ma anche e soprattutto a se stessi. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama Perché, ma forse lo cambio.