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pcto diritti salute da finire

pcto diritti salute da finire

Eleonora Bruno

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La Salpêtrière is a place where people who disrupt the established order, whose sensitivity doesn't meet expectations, and women with opinions are imprisoned. The right to mental health includes access to quality psychological and psychiatric care without discrimination, social support, prevention of mental illnesses, and promoting mental well-being. Inclusion means eliminating discrimination and creating a society where everyone feels welcomed and enjoys equal rights and opportunities. Mental disorders involve significant problems in thinking, regulating emotions, and behavior, often accompanied by suffering and difficulties in social and occupational skills. Valeria Battaini, founder of Teatro 19, works closely with mental health services to offer theater workshops and training, aiming to eliminate stigma and promote inclusion. The benefits include legitimization for participants and enrichment of the company through diversity. The theater activities involve professional actors, trai La Salpêtrière è un deposito per tutte quelle che disturbano l'ordine costituito, un manicomio per tutte quelle la cui sensibilità non corrisponde alle aspettative, una prigione per donne colpevole di avere un'opinione. La salute è la componente fondamentale della nostra vita. L'Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice senza di malattia. Siete d'accordo con questa definizione? Il diritto alla salute mentale comprende diverse sfaccettature. Significa garantire che ogni persona abbia accesso a cure psicologiche e psichiatriche di qualità, senza discriminazioni. Include anche il sostegno sociale, la prevenzione delle malattie mentali e la promozione del benessere mentale, attraverso politiche e programmi che riducano lo stigma e favoriscano la consapevolezza e l'educazione sulla salute mentale. In sostanza, si tratta di garantire che tutti possano godere di una buona salute mentale in un ambiente che supporti e rispetti il loro benessere psicologico. L'inclusione sociale indica letteralmente l'atto di includere, cioè di inserire un elemento in un gruppo. In ambito sociale, essere inclusi significa soprattutto sentirsi accolti. Si tratta di godere pienamente di tutti i diritti e le opportunità che questa appartenenza comporta. Una società inclusiva deve eliminare ogni forma di discriminazione. Tra gli individui, infatti, ci sono differenze che possono portare all'esclusione sociale. L'etnia, il stile di vita, la presenza di famiglie, l'etnia, il sesso, la cultura, la religione, la disabilità. La discriminazione per uno di questi motivi può avvenire in ambito lavorativo, in ambito politico o in ambito sociale, se l'accesso a servizi fondamentali non viene garantito alle persone disabili. Su questo aspetto influisce anche la mancanza di risorse economiche adeguate, procurando uno stato di disagio alla persona che si dovrebbe aiutare a integrarsi. Questo comporta anche delle conseguenze mentali e come dice Clare Staples Lewis, un famoso scrittore, il dolore mentale è meno drammatico del dolore fisico, ma è più difficile da sopportare. Il disturbo mentale, inteso così come una sindrome, è caratterizzata da significativi problemi nel pensiero, nella regolazione delle emozioni e nel comportamento di una persona, che riflettono una disfunzione dei processi psicologici e biologici ed è generalmente accompagnato da sofferenza o difficoltà nelle abilità sociali ed occupazionali. L'inclusione aiuta a facilitare la comunicazione e la conoscenza reciproca, a stabilire un clima di classe favorevole, riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, stimolare l'assunzione di responsabilità, valorizzare le risorse e le differenze individuali ed educare all'uguaglianza, per cui è necessaria una disposizione e un'educazione durante tutta la crescita personale affinché ogni persona si senta accolta nel mondo che noi tutti condividiamo. Oggi intervistiamo Valeria Battaini, la fondatrice del Teatro 19. Di cosa ti occupi in ambito lavorativo? Mi occupo di teatro nella sua totalità. Sono attrice, formatrice, all'occorrenza regista, utrice teatrale. Con la mia compagnia fondata insieme al Teatro 19, con la mia compagnia fondata insieme a due soci e colleghi ormai 20 anni fa, proponiamo laboratori, corsi di formazione, progetti sul territorio e in particolare negli ultimi anni abbiamo lavorato in stretta relazione con i servizi per la salute mentale, in particolare quelli di ASST Spedali Civili di Brescia e ASST Francia Corta. Si può partecipare all'attività che proponi? Sì, in Culture Care e in tutti i nostri progetti legati ai servizi per la salute mentale possono partecipare a livello di spettatori tutta la cittadinanza, perché ovviamente ci interessa lavorare molto sullo sgretolamento di quello che potrebbe essere lo stigma nei confronti della malattia mentale, ma se in particolare parliamo di un progetto che per noi è fulcro di tutto il nostro lavoro in quest'ambito e quindi parliamo della compagnia Laboratorio Metamorfosi che è una compagnia costituita da alcuni attori professionisti e alcuni attori che sono anche utenti dei servizi per la salute mentale e che fanno un percorso piuttosto impegnativo. E quindi riassumendo, di questa compagnia ibrida possono far parte attori e attrici professioniste, attrici e attori in formazione, studenti e studentesse universitarie in ambiti delle discipline sanitarie o in ambito psicologico e utenti dei servizi per la salute mentale che però abbiano già affrontato un percorso, un laboratorio diciamo di base. Che benefici porta alla persona coinvolta e all'attività? Premesso che il teatro non fa bene a tutti, non è detto che faccia bene a chiunque. Comunque diciamo che gli attori, le attrici professioniste e gli attori che sono anche utenti dei servizi per la salute mentale in questo caso sono accomunati da una stessa necessità, da una stessa urgenza di fare teatro perché in quello possono trovare una legittimazione e quindi alla persona che sceglie di fare questo tipo di percorso porta il beneficio di una legittimazione e all'attività e quindi alla compagnia in sé consente di arricchirsi delle diversità che la compongono. Le persone partecipanti all'attività del teatro che percorso svolgono? Come dicevo le persone che fanno parte di questa compagnia sono persone che in qualche modo si sono autoselezionate perché gli attori utenti dei servizi per la salute mentale che fanno parte della compagnia sono persone che magari hanno fatto un altro laboratorio nell'ambito dei servizi, uno dei laboratori che normalmente si fanno quindi un laboratorio base con una finalità soprattutto risocializzante però una volta esperita questa situazione di base trovano nel teatro un motivo in più per lavorare su se stessi sulla propria consapevolezza quindi scelgono di far parte della compagnia che significa partecipare ad un percorso piuttosto impegnativo. Alla fine del percorso che cambiamenti noti? La compagnia metamorfosi visto che stiamo parlando di quella non è un percorso che si conclude una volta che è iniziato ormai qualche anno fa è sempre stato un procedere nel corso degli anni si sono aggiunte delle persone, qualcuna ha scelto di non far più parte della compagnia ma è un continuo divenire quindi non è ancora finito e non so trarre le conclusioni però posso vedere che cosa succede ad alcune persone ad esempio c'è Daniele Gatti che è uno degli attori che sono anche utenti dei servizi per la salute mentale che in particolare nell'ultima produzione che ha debuttato lo scorso novembre ha interpretato il protagonista dello spettacolo Mac Bellum che è una riduzione dal Macbeth di Giovanni Testori a sua volta riscrittura del Macbeth di Shakespeare lui fa il protagonista una parte molto molto consistente e se penso al suo percorso non posso che essere colpita tanto che ad esempio il suo psichiatra quando l'ha visto in scena è rimasto a bocca aperta perché mai avrebbe pensato che quella stessa persona, suo paziente con una serie di difficoltà nella vita comune lì avesse una grande consapevolezza di sé, di sé sulla scena e che fosse padrone di quello che stava facendo, è padrone di quello che sta facendo questo per parlare di una singola persona se poi devo parlare dell'attività, di quello che la compagnia ne ricava è uno scambio sicuramente molto arricchente e capace ogni volta di stupire perché appunto accumunati dalla stessa necessità di essere lì, di essere lì insieme ci nutriamo reciprocamente della parte sana della follia che è anche un po' l'essenza del teatro Ciao ragazze, ciao ragazzi, io sono Giuse Zanini Ciao, sono Francesca Mainetti, sono la regista della compagnia Laboratorio Metamorfosi Ciao ragazze, ciao ragazzi, io sono Roberta, faccio parte della compagnia Laboratorio Metamorfosi da tanti anni Ciao a tutti ragazze e ragazzi, io sono Giampaolo Corti, faccio parte della compagnia Metamorfosi e nello spettacolo Mac Bellum interpreto il capocomico e la parte del coro Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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