Elena Dragotto welcomes listeners to her podcast where she explores personal growth and relationships. She discusses the different levels of intimacy, including physical, emotional, mental, and spiritual, and how they all play a role in relationships. Intimacy begins with oneself and involves being vulnerable and listening to one's inner truth. In relationships, intimacy can be challenging as it involves being open and showing vulnerability. The fear of being fully seen and the fear of losing the other person can hinder intimacy. Intimacy is not solely about sexual activity but also includes physical closeness and connection. Maintaining intimacy is crucial for a fulfilling and meaningful relationship.
Ciao, sono Elena Dragotto, benvenuta, benvenuto. Se oggi sei qui, vuol dire che stai scegliendo di guardare la tua vita con altri occhi e con altri obiettivi. In questi podcast ti propongo di guardare la tua quotidianità come un insegnante che ti accompagna benevolmente in un percorso evolutivo verso la scoperta della tua vera essenza di essere umano. In ogni episodio rispondo alle domande più comuni sulla crescita personale e sulle relazioni con se stessi e con gli altri, accompagnandoti in un percorso che, in tanti modi diversi, stiamo percorrendo insieme.
Buon ascolto. Buonasera a tutti e a tutti e ben ritrovati e ben tornati a chi è già stato dei nostri nelle precedenti interviste. Presentiamo Elena Dragotto per chi nelle precedenti interviste non ha avuto modo di seguirle. Le interviste in tempo dell'istante, riflessioni ondive e respirazioni sparse. Io sono Laura Sena, counselor razionale specializzata in voice dialogue. Elena è un dottoressa, dottore in psicologia, formatrice e counselor supervisor. Si è formata in dinamica di voice dialogue con i creatori del metodo, gli psicoterapeuti all'Instituto Draston.
Elena è tra le poche in Italia e in Spagna ad insegnare ad altri professionisti della creazione d'aiuto e utilizzare questo approccio nella condizione dei gruppi e anche dei gruppi per la crescita personale. La realtà energetica è parte integrante dell'approccio del voice dialogue e viene utilizzato da Elena appunto nelle facilitazioni. Altra cosa che aggiungiamo è lo studio appassionato della musicosofia, sempre più presente nella vita di Elena, che è l'ascolto cosciente della musica classica, che spesso comunque quasi costantemente affianca nelle sue formazioni e nella conduzione dei vari gruppi.
Il tema di oggi dell'intervista, della chiacchiera che faremo, è l'intimità, questa sconosciuta. Elena l'ha introdotto con il fatto che l'intimità fisica è l'elemento più conosciuto, ma in realtà esistono altri livelli di intimità con l'emotivo, mentale e spirituale e tutti e quattro giocano un ruolo estremamente importante nella relazione anche sessuale con il proprio partner. Elena, a te questa cosa interessante che uno ci aspetta che l'intimità sia soltanto fisica, invece ci sono altri livelli, quindi mi sarebbe interessante partire da questo.
Certo, certo, intanto grazie Laura per questa introduzione, buonasera a tutti a chi è qui in diretta e chi invece ci seguirà indifferita sia con i video che con i podcast. E sì, come diceva Laura, adesso mi viene da aggiungere questo, perché comunque ha che fare con l'intimità, questo rapporto intimo con la musica che sperimento attraverso questo approccio che è la musicosofia ideata dal professor George Balan e la mia fortuna è stata di poter incontrare di questi approcci a cui tengo molto, quindi come diceva prima Laura, nella dinamica dei sé ho potuto lavorare con gli ideatori e anche con il musicosofia fino a che nei primi anni in cui io l'ho incontrata era ancora vivente il professor Balan e quindi ho avuto modo di lavorare anche con lui.
Intimità, è una parola che spaventa in qualche modo, perché nell'intimità sempre quello che ci viene in mente è che ci mettiamo a nudo, cioè nell'intimità è più difficile nascondersi, è più difficile nascondere, è più difficile la protezione in qualche modo. Siamo più vicini, cioè intimità vuol dire vicinanza, quindi siamo vicini vicini vicini all'altro. Intimità è questo, ma non solo all'altro, no, perché attenzione, questa sera nello specifico mi rivolgo alle relazioni di coppia, quindi con un partner, ma l'intimità innanzitutto è con noi stessi e già questo si apre un capitolo spaventoso, perché noi passiamo molto tempo della nostra vita a scappare dall'intimità con noi stessi, perché intimità significa sentire che cosa ci abita, sentire il nostro mondo interiore, sentire le nostre emozioni, sentire quello che ci passa per la testa e quindi una volta che le sentiamo poi ne abbiamo responsabilità di tutto questo, che tradotto significa cosa faccio con questo sentimento, cosa faccio con questa emozione, cosa faccio con quello che sento quando incontro una persona, cosa ci faccio.
Più delle volte lo mettiamo in qualche cantina, in qualche scantinato ed evitiamo di andarci a guardare, però ecco l'intimità inizia da lì, dall'intimità con noi stessi ed è proprio l'ascolto della nostra verità interiore del momento, perché la verità cambia, però come ho avuto già modo di dire altre volte, l'ascolto della nostra verità interiore è quello che ci dà poi la libertà e l'unica possibilità di essere liberi quando ci ascoltiamo fino in fondo e agiamo di conseguenza, quindi siamo liberi in quel momento perché siamo ispirati da questa verità, quindi non agiamo in automatico secondo i nostri sé primari che sono quelle parti di noi in cui siamo identificati, non agiamo in base a una ribellione, non reagiamo, ma veramente agiamo ispirati, quindi questa intimità con noi stessi ci porta a questo tipo di azione, un'azione ispirata, un'azione vera, cioè vera per quel momento perché rispecchia chi siamo in quel momento e quindi poi ecco che da questa intimità il passo successivo è l'intimità con l'altro.
Ovviamente siccome l'intimità è una vicinanza molto forte con l'altro, visto che ora abbiamo introdotto l'altro, non siamo né obbligati né costretti ad essere intimi con tutti e poi possiamo avere diverse intimità con le persone. Nella relazione di coppia è possibile, anzi auspicabile per mantenere a lungo una relazione, per mantenere a lungo non perché questo è l'obiettivo della relazione ma per poter usufruire di tutti i doni che contiene quella relazione, è importante tenere in conto queste quattro intimità di cui parleremo questa sera.
Indubbiamente l'intimità, come dicevo, è sfidante perché siamo lì, siamo aperti, siamo visibili, siamo anche con la nostra vulnerabilità, ci mostriamo e quindi mostrarsi mette in allarme per esempio il nostro critico interiore il quale pensa che se l'altro ci guarda bene bene scappa a gambe elevate. Quindi questa è una delle paure dell'essere intimi con l'altro, con l'altro che abbiamo scelto come partner, con l'altra che abbiamo scelto come partner. La paura che un giorno si accorga di chissà quale magagna dentro di noi, che possa vedere quella cosa orribile, secondo il critico interiore, che lui non vorrebbe mai che nessuno vedesse, mai proprio, perché la sua idea è che sia qualcosa di veramente horrorifico come un film dell'orrore che fa scappare le persone, a parte gli appassionati del genere.
Quindi ecco l'intimità suscita anche questa vicinanza, questo tipo di timori che sono appunto alimentati dal nostro critico interiore, cioè se l'altro scopre come sono veramente, perché il critico ha un po' quest'idea che noi siamo veramente qualcosa di appunto impresentabile, che lui fa di tutto perché non venga visto e quindi ci apre alla vulnerabilità l'intimità, perché abbiamo il timore di perdere l'altro, abbiamo il timore che nel momento in cui condividiamo qualcosa che ci riguarda l'altro possa non essere d'accordo, possa spaventarsi, possa essere ferito e quindi andarsene, perché vedremo, cioè in questo scambio, e lo scambio è totale con l'altro, più andiamo avanti in una relazione peraltro e per mantenerla viva abbiamo bisogno di aumentare l'intimità, altrimenti è una relazione che rimane in superficie e che diventa routine e che perde tutta la potenzialità e probabilmente perde anche l'altro, perché diventa vuota, diventa senza senso se non quello di mantenere un letto caldo oppure una sicurezza, sì una zona comfort che però fa morire tutto il resto, insomma, compresa la relazione stessa.
L'elemento poi che quando c'è la fase dell'innamoramento, no? Quello di una volta l'intimità si crea automaticamente perché è come se tutte quelle nostre paure, preoccupazioni, critiche, è come se se ne fosse andata a fare una passeggiata e quindi siamo lì con le nostre vulnerabilità molto più alte e questo crea automaticamente l'intimità, poi a un certo punto le cose cambiano un pochino con l'andare avanti delle relazioni ed è lì che cerca di andare più in profondità rispetto a quello che dicevi tu e che adesso andremo ad approfondire.
Certo perché in quel momento il critico non c'è nella fase dell'innamoramento e quindi ci apriamo volentieri perché l'altro ci vede meravigliosi quindi non scoprirà mai nulla di orribile in noi perché ha questi occhi a forma di cuore e quindi vede solo cuori e amore dappertutto, ma più si va avanti con la relazione e più siamo vulnerabili. La vulnerabilità più evidente è che se stiamo bene con l'altro abbiamo paura di perderlo, quindi entrano in campo dei sé che vogliono congelare la relazione, che vogliono certezze, sicurezze, la nostra bambina interiore, il nostro bambino interiore ha bisogno di queste certezze e quindi si possono mettere in campo delle dinamiche, ne abbiamo parlato la scorsa settimana e potete andare a rivedere eventualmente l'altra intervista, delle dinamiche che piano piano uccidono la relazione così come possono uccidere la sessualità, cioè si perde la vitalità, la relazione muore, questo è, quando la congeliamo la relazione muore, è inevitabile.
Quindi una delle prime intimità di cui parliamo è proprio l'intimità fisica. L'intimità fisica è l'intimità fisica che può essere o non essere sessualità. Cosa vuol dire? L'intimità fisica spesso la confondiamo proprio soltanto con la sessualità, cioè con l'atto sessuale, l'atto sessuale, l'atto genitale, quando in realtà parliamo di fisica, una intimità fisica. Quindi l'atto sessuale è una delle espressioni, non è l'unica e tante volte confondere i momenti porta a delle incomprensioni, perché ad esempio non ho voglia di fare sesso ma ho voglia di stare abbracciato, ho voglia di stare in questa intimità fisica semplicemente dove c'è silenzio e c'è contatto fisico.
E allora se alla fine ci sentiamo obbligati ad andare, perché sembra naturale tra virgolette andare a un atto sessuale, se non è così poi si rimane dell'amare in bocca, cioè rimane una insoddisfazione e si perde quel momento di intimità. Noi con l'altro possiamo prenderci anche del tempo solo per respirare insieme, in un contatto fisico ad esempio, e questo crea intimità, crea uno spazio, uno spazio dove ci scambiamo qualcosa che non è però le parole, ma è attraverso il contatto fisico, è attraverso il respiro e quindi questo è molto importante, molto importante distinguere ad esempio la sessualità dalla sensualità, abbiamo accennato appunto la scorsa intervista che qui entra in campo il nostro sé afrodite.
Afrodite ha una grande capacità di intimità fisica che è giocata sui cinque sensi, quindi non è per forza atto sessuale, non è questo afrodite, afrodite è sensualità, sensualità a parte del corpo che ha a che fare con il corpo ed ha a che fare con questa intimità fisica, quindi io posso anche solo toccare con le mani il partner e sentire grande piacere, e sentire che lì c'è un contatto che va al di là del contatto puramente fisico, perché è questa l'intimità, vado oltre la superficie, un contatto fisico intimo mi fa percepire l'altro ogni volta diversamente, sia perché sono diversa io in quel momento, sia perché anche l'altro è diverso in quel momento, quindi posso percepire con una presenza fisica, anche stando seduti vicini, sentire quella presenza ogni volta diversa, ma questo è possibile solo se mi permetto di scendere in intimità, di andare oltre il contatto superficiale fisico e di andare in un contatto fisico profondo, che non ha bisogno necessariamente di un rapporto sessuale attraverso i genitali, non è detto questo.
Questa fisicità che parte in qualche modo è anche per la presenza proprio di altri livelli di intimità, perché scattano altre cose, altri elementi, che sono i livelli di cui parlavi tu, perché alla fine lavorano insieme tutti questi livelli. Assolutamente, però appunto diamo spessore anche al contatto fisico, perché se no si pensa che sia solo intimità sessuale, assolutamente. Io posso stare in profonda intimità con il mio partner semplicemente in un abbraccio e magari più in intimità che quando ho un rapporto sessuale.
Quindi l'intimità fisica è quella che mi fa percepire l'altro attraverso il contatto fisico, quindi gli do una tridimensionalità, uno spessore in profondità. Poi altra intimità fondamentale, importante, è quella emotiva. E qui cominciano i dolori, tra virgolette, perché l'intimità emotiva significa condividere con il partner come sto, come mi sento, chiedere al partner come sta, come si sente, come sto in questa relazione. E qui cominciano davvero le sfide per la relazione, perché quante volte non diciamo al nostro partner come stiamo per un fieto vivere, per la paura di cambiare il fieto vivere, di cambiare lo status quo.
Di perdere, di perdere quell'amore perché dirlo può portare a una separazione, per dire un timore comunque. È una grande vulnerabilità che potrei dover comunicare all'altro che sono attratta da un'altra persona. Quello che ci può aiutare in queste situazioni è questa riflessione. Intanto, se non dico, comunque questo si percepisce, anche se non a livello consapevole. Si percepisce, quindi c'è un ritiro da parte dell'altro, così come da parte mia, che si percepisce con quella sensazione di freddezza. Mi sento freddo.
Quindi vuol dire che ho ritirato un certo tipo di intimità che ha a che fare con la nostra parte bambina vulnerabile. Ritirata, perché si sente che c'è qualcosa che non torna. Se non comunico, altro rischio grande è che veramente la relazione muore, perché la relazione è viva, anche se noi cerchiamo in tutti i modi di congelarla, di ingabbiarla, di impacchettarla. No, la relazione è viva e vuole rimanere viva per rimanere viva. Se no muore. E' elementare Watson.
Detta così è super chiaro. Quindi se in quel momento ci può aiutare, in questi momenti di grande difficoltà, perché comunicare che sono attratta da qualcun altro non è certo una passeggiata, perché per le nostre paure, per quello che può comportare, per l'altro, eccetera, ma quello che ci può, come dire, sostenere, ispirare, è che qualunque cosa sta accadendo nella relazione, quindi anche un'attrazione esterna, ci parla della nostra relazione. Quindi io posso usare quello che sta accadendo per domandarci, uno con l'altro, cosa sta accadendo nella nostra relazione? Perché sono attratta là fuori? Cosa c'è là fuori che non trovo qui? Quindi perlomeno facciamo questo atto di fede, cioè che tutto quello che sta accadendo nella relazione a livello emotivo, a livello di sentimenti, ha a che fare con la nostra relazione e ci dimostra che la nostra relazione è vitale e che la nostra relazione ci vuole aiutare a fare il passo successivo, come esseri umani che sono in questo momento in questa forma di partnership.
Quindi la relazione ci vuole aiutare a passare da una relazione di coppia a una relazione di partnership dove cresciamo grazie alla relazione, grazie a quello che succede nella relazione. E questa è la quarta intimità, adesso la accenno soltanto, poi ci arriveremo passando per la terza, la quarta che è quella dell'intimità spirituale, che ha a che fare con questo. Cioè io scelgo che la relazione sia la nostra maestra e lo faccio attraverso questa intimità emotiva, cioè ti comunico dove sto, ti comunico la mia verità interiore, fiduciosa che questo è la lezione che insieme abbiamo bisogno di apprendere.
Questo ci può aiutare in quel momento di grande difficoltà, perché veramente io posso anche comunicare, sai, non mi sento più attratto da te, ti abbono. Non è una passeggiata, ma se io con fiducia, con fede nella relazione che mi sta portando a questo, ma perché mi ci porta? Perché è una cosa che abbiamo bisogno di apprendere insieme. Poi, staremo ancora insieme? Non staremo ancora insieme? Non è quello l'obiettivo, diciamo così. Non è quello l'obiettivo, l'obiettivo è apprendere questa lezione.
Perché se non la prendiamo, se non la cogliamo, comunque la relazione morirà. Morirà la relazione, rimarrà la forma. Quindi possiamo rimanere a vivere insieme, possiamo rimanere nella nostra routine, ma la relazione è morta. C'è solo la scatola, diciamo così. Dentro è vuota, totalmente vuota. È morta la relazione e quindi non ha più da offrire. E noi siamo lì per questa forma, ma non certo per il contenuto. Certo. Il tempo non gioca al nostro favore. No, vado veloce.
La terza intimità è quella mentale, l'intimità mentale. L'intimità mentale significa prendersi il tempo con il partner di discutere delle decisioni, di contarsi su delle scelte che dobbiamo fare insieme, che possiamo fare insieme, oppure che uno dei due si trova di fronte a una scelta, quindi si confronta con il partner, per esempio, sulla decisione da prendere. Quindi questa è più cognitiva, è più mentale, più un aspetto mentale che però è importante, perché qui dov'è che scappiamo molto spesso? Andiamo a chiedere agli amici, andiamo a chiedere a mamma e papà.
Cosa ne pensi tu? Invece di rimanere nella relazione, invece di chiedere, di condividere con l'altro se dobbiamo prendere una decisione, se dobbiamo fare delle scelte insieme, vanno condivise insieme. Ma anche sull'aspetto organizzativo e gestionare, diciamo, questo c'è lì. Assolutamente, perché altrimenti questo intralcia la relazione, l'intrancia all'aspetto romantico, tra virgolette, della relazione, perché rimane lì, ronza nella testa, non ne parliamo e questo impedisce altre intimità. L'impettativa che l'altro faccia qualcosa anche, semplicemente, senza chiederlo appunto. Chiederlo, senza parlarne, siamo lì, persi in questa attesa infinita come il deserto dei tartari ci insegna il romanzo.
L'ultima intimità che non deve mancare, in qualunque forma si esprime, è quella l'intimità spirituale. L'intimità spirituale non ha niente a che vedere con la religiosità, che comunque può essere condivisa anche quella. Ma soprattutto per spiritualità, in questo caso, intendiamo sia questo arrendersi al processo della relazione. La relazione mi sta indicando qualcosa? Bene, io raccolgo questa lezione, questa sfida, insieme a te, perché ci vuole insegnare qualcosa. Quindi mi viene eligo, ma eligo è spagnolo, quindi eleggo la relazione come maestra.
Mi affido alla relazione, che è la terza presente, il terzo componente della partnership. Siamo io, te e la relazione. L'altra parte alchimica, abbiamo detto in altre occasioni, è la parte che trasforma. Certo, la relazione mi indica la strada che devo percorrere. Quindi questo è l'aspetto spirituale, dell'intimità spirituale nella relazione, oltre a condividere momenti di spiritualità insieme al partner. E non deve essere per forza, appunto, andare a messa insieme, che può essere, ma può essere andare a camminare in silenzio nella natura, guardare un tramonto insieme in silenzio, ascoltare in maniera cosciente un brano musicale, andare a un concerto insieme dopo essersi preparati insieme all'ascolto.
Questa intimità è necessaria, perché questa intimità alla fine è quella che nutre tutta la relazione. E' interessante che probabilmente, cioè così mi darebbe da dire, che è una di quelle che ci dimentichiamo più, cioè che proprio non prendiamo neanche in considerazione. Per niente, per niente. Difficilmente le abbiamo tutte e quattro, queste intimità, cioè le consideriamo con lo stesso valore. Quella fisica, come abbiamo detto, facendo discernimento tra la sessualità, la sensualità, il contatto fisico profondo. Quella emotiva, figuriamoci, quella la mettiamo proprio sotto al tappeto.
Emotiva. Io solo quando sono incavolato con te mi faccio sentire, ma se ti devo dire altro me ne guardo bene. Quella mentale, questo scambio comunque di riflessioni. E anche qui c'è tra Afrodite, non vi pensate, perché Afrodite è la dea alchemica e anche in questo scambio mentale può esserci lei, a darci questo piacere di questo scambio mentale. E poi l'intimità spirituale in cui condivido con te e mi abbevero con te a questa fonte che permette alla relazione di diventare sacra.
Io chiuderei. Grazie, Elena. Molto molto chiaro, davvero tanto. È stato molto utile anche a me, diciamo, per avere anche altri spunti rispetto a un percorso personale che è fatto e su cui si è lavorato anche tanto. Ogni volta c'è sempre qualcosa di nuovo. Certo. Ti chiederei di rincarcere un pochino quali sono le prossime attività, i prossimi appuntamenti. Pieni di attività. Trovate tutte le informazioni sul mio sito www.elenadragotto.com. Però, allora, intanto proprio sulla relazione abbiamo un incontro adesso l'8 e il 9 giugno a Roma.
Dal bisogno alla saggezza, appunto, la via delle relazioni. La relazione è la grande maestra della nostra vita. Proprio non ce n'è altro. La relazione è la grande maestra. Poi a luglio, luglio e dunque abbiamo detto luglio, dimini. Luglio è sempre l'incontro di quali sulla relazione a luglio e a settembre. Sì. 31 agosto, 6-7 luglio a Giaveno in provincia di Torino e dal 31 agosto a 1 settembre sempre a Giaveno. Questi due incontri sulla relazione. Nel nord Italia.
Per cui approfittate voi nordici di questa opportunità, veramente. Perché lavorare sulla relazione è un dono. Un dono che vi fate. Non solo a voi, ma anche agli altri poi nel tempo. Quindi veramente prendetevi questo spazio. Poi uno dei miei preferiti, il Just Stay, che è questa settimana metà di lavoro, metà di vacanza. Quindi questa è quella estiva che si fa in montagna. Abbiamo fatto a febbraio quella Fuerteventura e questa invece l'edizione estiva, al fresco, che è dal 29 luglio al 3 agosto.
Quindi dal lunedì al sabato. Si lavora la mattina, il pomeriggio è libero. Per andare a fare delle bellissime camminate saremo a Perrero, in Val Germanasca, che è un posto meraviglioso, pieno di camminate. Confermo. L'aura è stata al Just Stay sia a Fuerteventura che in montagna. Il Just Stay è un incontro alchemico, veramente magico, perché non si sa che cosa emergerà. Io lavorerò con quello che emerge dal gruppo e in questa occasione avrete l'opportunità di conoscere anche la musica perché è uno degli strumenti che utilizzo per il lavoro nel gruppo.
Poi andiamo a settembre. Anche qui, ecco, questo è un seminario che non dovete farvi scappare perché non ce ne sono. E' la dimensione istintuale. Lavoreremo sul nostro mondo istintuale. Per conoscerlo, per ripulirlo e per poterlo gestire senza soffocare. E anche qua è un seminario veramente molto potente, molto bello. E questo è dal 25 al 29 settembre. Il 25 al 29 settembre è un residenziale e quindi ancora non so dove, però più o meno centro-nord Italia. Saremo in un agriturismo dove staremo tutto il periodo.
Poi andiamo al grande inizio, a ottobre, del corso di specializzazione in dinamica dei Save Voice Dialogues. Questo si rivolge ai professionisti e a chi ha un background di lavoro su di sé profondo e anche un'attività che contempla la relazione con l'altro e alla fine del percorso può intraprendere un ulteriore percorso di accreditamento con la EMCC che è un'associazione di coaching e mentoring per cui può diventare coach grazie anche al percorso che ha fatto in questo anno.
Saranno nove incontri, iniziano ottobre, finiscono a luglio, c'è la sospensione in febbraio e in contemporanea i Five Steps Inside You che è rivolto invece a chiunque voglia fare un percorso di crescita personale attraverso la dinamica dei Save Voice Dialogues. E si parte l'11 ottobre. Quindi veramente un sacco di roba. Tanta, tanta roba. E spero di vedervi in queste occasioni. Io invece ricordo il prossimo appuntamento per le interviste, il 29 maggio, titolo surprise. Elena aspetta spunti e riflessioni sul suo canale Instagram, come sempre, e quindi scrivete.
Instagram e su Telegram. Su Telegram lasciate messaggi, cosa volete, di che cosa volete che parliamo. Sono a disposizione. Quindi è surprise. Quale sorpresa volete per la prossima intervista? Io ringrazio di nuovo Elena. Prima di passare alla domanda finale con cui ci saluterà anche lei. Ringrazio tutti coloro che ci hanno seguito e ci vediamo sicuramente il 29 maggio. Bene, grazie Laura. Ma la domanda è questa. Avete sentito questi quattro tipi di intimità. Quindi se siete in una relazione, se siete stati in una relazione, se state entrando in una relazione.
Quale di queste intimità conoscete di più, praticate di più nella relazione e quale invece praticate di meno. E perché? Cosa c'è lì? O che vi spaventa, o che non consideravate? E questo. Bene. Grazie Laura, grazie molte. A non pensare. Grazie a tutti e alla prossima. Adios. Ciao ciao.