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The speaker reflects on their experience of conducting interviews, both with friends and strangers, and shares that it was an interesting and insightful experience. They found it challenging at first to get the interviewees to open up, but as the interviews progressed, they were able to have more meaningful discussions. The second part of the interview was particularly interesting as the questions were more detailed. The speaker also mentions that they were pleased to find that the interviewees' opinions aligned with their own on some questions. They also discuss the importance of addressing the topic of sex and sexuality clearly, as they had to explain certain terms and concepts during the interviews. Overall, they believe they were able to obtain interesting answers and create a cohesive dialogue in their editing process. Allora, ragazze, che cosa ne pensate di questa esperienza? Come vi siete sentite a realizzare le interviste, a montarle? Insomma, un po' di considerazioni sull'attività. Per me questa è stata un'esperienza molto interessante, diciamo che l'ho presa per gradi, perché le prime interviste le ho fatte a delle persone che comunque conoscevo, dei miei amici o amici di amici, quindi persone con cui anche se in minima avevo un po' di confidenza, mentre la seconda intervista mi sono approcciata con una persona quasi estranea, quindi c'è stato molto di più quel distacco emotivo, diciamo che ho vissuto entrambe le esperienze, quindi sia di intervistare amici che estranei. Devo dire che nella seconda parte dell'intervista c'è stato un pochino di imbarazzo, perché da parte della persona intervistata l'ho sentito un po' di più rispetto alle prime interviste, però tutto sommato è stata un'esperienza molto interessante, anche perché mi interessa, ponendo io le domande riflettevo anche su come avrei potuto rispondere io, ovviamente cercando di non farlo notare, ma se le persone che rispondevano alle domande la pensavano come me o la pensavano in un modo diverso, oppure mi hanno fatto pensare delle risposte diverse, è stato molto interessante. A mio parere è stata un'esperienza molto interessante, perché è stato anche un modo per relazionarsi con altre persone e capire il loro punto di vista, ascoltarlo, è anche un modo per ragionare. A mio parere all'inizio delle interviste le persone erano molto titubanti, infatti all'inizio ho avuto un po' di difficoltà perché ho fatto molti stacchi e tagli per arrivare a una risposta concreta, perché magari stesso la vergogna si trattina. Però andando avanti ho visto che man mano riuscivano ad aprirsi sempre di più e ad argomentare sempre di più e a mio parere l'intervista più interessante è stata la seconda parte dell'intervista, perché magari erano domande più interessanti, un po' più nel dettaglio, mentre le prime magari erano un po' più tranquille come domande. Infatti mi sono piaciuto molto il risposto della seconda e poi per fortuna mi sono trovata molto in linea con il parere dei ragazzi che ho intervistato, era molto simile al mio su alcune domande, quindi sono contenta che erano in linea con il mio pensiero. Realizzando queste interviste mi sono reso conto che il tema del sesso e della sessualità nel contesto di quali si deve essere trattato in modo chiaro, questo perché in diverse situazioni e per diverse domande mi sono ritrovata a dover spiegare ciò che stavo chiedendo e specificare che cosa significassero alcuni termini. Infatti soprattutto per il primo blocco di domande è stato più difficile farmi prendere su serio e ottenere delle risposte rispetto alla seconda parte, che per gli intervistati risultava più semplice rispondere a quel tipo di domande e anzi forse erano anche più interessanti e c'era più margine di discussione su temi come il matrimonio, il figlio, i ragazzi. Sono argomenti di cui si parla più spesso nel contesto di Parigi, però diciamo che nel complesso penso di essere riuscita ad ottenere delle risposte interessanti e a fare un buon lavoro. Confrontandomi con il gruppo abbiamo cercato di realizzare un montaggio che fosse privo di risposte secche e incoraggiando di più il dialogo, in qualche modo abbiamo voluto rintracciare un confronto tra le diverse risposte che fossero un minimo collegate e quindi che ci fosse un'uniformità e dunque il nostro intento era di creare un discorso univoca e di originare un audio ovviamente dinamico, accogliendo anche le visioni discordanti che sono emerse dal confronto con i ragazzi.