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Il commercio nel  XVIII secolo

Il commercio nel XVIII secolo

MAURIZIO MAURIZIMAURIZIO MAURIZI

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Il commercio triangolare e la tratta degli schiavi; il commercio nell'oceano Indiano

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In the 18th century, Europe experienced a significant increase in commercial trade, making it the wealthiest and most influential continent. European powers competed for control of markets, resulting in a redefinition of power and a decline for countries like the Netherlands, Spain, and Portugal. France and England emerged as the dominant commercial powers, utilizing raw materials from their colonies to manufacture goods and sell them across Europe. The slave trade was the most profitable business, with millions of Africans being captured and sold as slaves. This trade caused depopulation and impoverishment in Africa. The conflict between England and France extended to the Americas and Asia, with England ultimately emerging victorious. England became the world's major colonial power until the First World War. The competition extended to Asia as well, with the Dutch, English, and French companies monopolizing trade routes and establishing colonies. In India, the French and English compa L'economia del Settecento è caratterizzata dall'enorme incremento degli scambi commerciali. L'Europa nel Settecento diventa il continente più ricco del pianeta, il centro politico ed economico più rilevante. Alcune potenze europee entrano in competizione, altre invece prendono il loro posto. Le potenze europee entrano quindi in competizione tra loro per il controllo dei mercati. La competizione causò una ridefinizione della gerarchia delle varie potenze. Se affermavano paesi come l'Inghilterra e la Francia, entrarono in crisi invece altri paesi come l'Olanda, la Spagna e il Portogallo. L'Olanda non avesse il confronto con la più dinamica Inghilterra. La Spagna e il Portogallo bruciarono tutte le enormi ricchezze in materie prime e metalli preziosi delle loro colonie in spese militarie per pagare le importazioni di manufatti. La Francia e l'Inghilterra utilizzavano le materie prime delle colonie per le loro manifatture per poi vendere i prodotti di queste ultime in tutta Europa. Dopo la guerra di successione spagnola, l'Inghilterra ottenne dalla Spagna l'asienzo, cioè il monopodio della vendita degli schiavi. La Francia e l'Inghilterra si affermarono come le principali potenze commerciali europee del Settecento, dominando le rosse dell'Atlanta. Il commercio più redditizio nel Settecento era quello degli schiavi, che venivano rapiti, prelevati, acquistati dalle navi negrie provenienti dall'Europa in Africa, nel golfo degli schiavi, nel golfo di Guinea, e poi portati nelle Americhe, in Sud America, in Brasile, oppure nei Caraibi, e anche nelle piantagioni delle colonie inglesi in Nord America. In tre secoli vennero rapiti dai loro villaggi per essere venduti come schiavi non meno di dieci milioni di uomini. La tratta degli schiavi provocò lo spopolamento e l'impoverimento di intere aree dell'Africa, anche se determinò il parallelo arrestimento di alcuni sovrani africani che gestivano la tratta stessa in collegamento con le compagnie commerciali europee. Non fa solo molto tempo che le due principali potenze commerciali del Settecento, l'Inghilterra e la Francia, arrivassero a scontrarsi sia nelle Americhe che in Asia. Il conflitto avrebbe visto la netta vittoria dell'Inghilterra sulla sua rivale, la Francia. La guerra dei Setteanni, combattuta tra il 1756 e il 1763, non avvenne soltanto in Europa, ma anche in India e nel Nord America. Si può parlare della prima guerra mondiale combattuta dagli europei. Nella pace di Parigi nel 1773, gli inglesi strapparono la Francia, il Canava e la Louisiana mentre dagli spagnoli ottennero la Proiba. Per più di un secolo e mezzo, almeno fino alla prima guerra mondiale, l'Inghilterra sarebbe stata la maggiore potenza coloniale del mondo. L'Inghilterra Oltre che l'Africa e le Americhe, anche l'Asia faceva parte dei circolti commerciali europei. Se nel Seicento gli europei si erano limitati a controllare alcune basi commerciali, con il Settecento si arrivò alla conquista vera e propria di vasti territori e alla creazione di colonie. Nel Seicento la compagnia delle indie orientali olandese aveva tolto ai portoghesi il monopolio delle russe dell'oceano indiano. Il secolo successivo, gli olandesi a loro volta dovrebbero fronteggiare le compagnie commerciali di Inghilterra e Francia. Le compagnie commerciali di questi tre paesi, tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, arrivarono a monopolizzare i flussi commerciali sia in direzione dell'Europa, vendendo tessuti, tè, pepe, tinture, spezie che provenivano proprio dall'Oriente, ma anche gestendo in gran parte il commercio interasiatico che collegava il Mar Rosso e il Golfo Persico con l'India, l'Indonesia e la Cina. LA COMPETIZIONE La competizione tra inglesi e francesi in Oriente ebbe come posto soprattutto l'India. In India, la morte dell'ultimo imperatore Mogul aveva gettato il paese nell'anarchia. Approfittando di ciò, le compagnie francesi e inglesi si accaparavano il controllo di diversi territori indiani. Nel 1757, il generale inglese Robert Cleave, che lavorava per conto della East India Company, sconfisse il Principe del Bengala nella battaglia di Plas. Dopo la guerra dei Setteanni, la Francia dovette rinunciare anche al controllo della maggior parte dei suoi territori indiani, mantenendo solo il controllo della base commerciale di Pondiferdi.

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