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cover of POESIA SICILIANA:  "A CASSATA E U CANNOLU"
POESIA SICILIANA:  "A CASSATA E U CANNOLU"

POESIA SICILIANA: "A CASSATA E U CANNOLU"

Laura

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Mi appena vittano i bò e manca falla apposta, c'avì su tuori lato. Era bieda e frisca, con un vestitino a strisce bianco e verde, arricchito di frutta tutta colorata, e per dargli un po' di classe in più, un filo di perline argentate. Era uno spettacolo. Arricchitosi dallo sciocco e si avvicinò al bichetta, e con molto tasso e discrezione, gli domandò «Scusi signorina, ma loro ci conosciamo? Mi sembra di averla già vista da qualche parte». E lei, guardandolo con diffidenza, gli rispose con un'aria un po' infaffidita «No, non mi sembra proprio». A questo punto lui gli presentò «Mi chiamo Cannolo e sono un siciliano. Posso chiedere il suo nome?» E Izzo gli rispose con aria aristocratica «Mi chiamo Cassata e anche io sono siciliana. Sa, le mie origini sono molto antiche. I miei antenati erano dei sultani arabi e sono conosciuti in tutto il mondo. E Izzo, pure io sono famoso. Lo sapi, mi conoscono pure all'estero e a gente quando mi vede mi ben carisci. Mi che volo su Cannolo siciliano, e proprio mi piglia pure a mozzicomi». E dall'ora «Scusalo mio Izzo» gli disse e effettivamente anche lui non era niente male. Aveva un vestito marrò con una cravatta color arancia, e per cappellino una ciliegina. E sempre con aria da slob mi fa. A me invece prima mi affezzano e poi mi mangiano con un cucchiaino dolcemente. E il piacere che la gente prova è indiscrivibile. A questo punto Izzo, per fare i suoi grani, ci dice «Signorina, ma lo sapete che noi due abbiamo lo stesso gruppo sanguigno?» Izza lo tagliò un po' stranita e ci rispondì un primo «Allora Izzo, per fare ancora i suoi grani che ci fa?» E il reptipositivo «E Izza» «E che mi sta a significare?» «E Izzo, che ti sentivo professore» Ricorta il reptipositivo. E così a Izza ci cominciò a piacere il suo camion siciliano, e così il suo ito. E quasi quasi si stava cominciando a sfogliarsi. Fatto sta. E la sera si interrussò i rumori dentro il frigorifero, e domani mattina la gente raggiunnò. Cina, cina di cassatelle, tutti vestiti con una ciliegina e una chiesta. Ed erano una stampa al suo macin. E una casettata ricca di ulitti, tutti vestiti con un appetino marrone, senza travassa e senza cappellina, ed erano una stampa precisa al suo pacin. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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