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Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, diciottesimo giorno, dall'Avvangelo secondo Giovanni, in quel tempo disse Gesù ai Suoi discepoli, un poco e non mi vedrete più, un poco ancora e mi vedrete. Allora alcuni dei Suoi discepoli dissero tra loro, che cos'è questo che ci dice, un poco e non mi vedrete, un poco ancora e mi vedrete, e io me ne vado al Padre? Dicevano perciò, che cos'è questo un poco di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire. In verità, in verità io vi dico, voi piangete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà, voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia. E questa è la frase conclusiva dell'Avvangelo di questa mattina. Certamente ognuno di noi può dare la propria interpretazione a questa frase, ma sappiamo che Gesù dice questa frase per un motivo particolare. Egli si riferisce infatti al fatto che lascerà per sempre fisicamente i Suoi Apostoli. Se ci avete fatto caso, è da più di una settimana che ogni giorno assistiamo a questa preparazione che Gesù fa nei confronti degli Apostoli. Lui ascende al Padre e vuole che i Suoi discepoli siano preparati al distacco terreno. Vi rattristerete, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia, perché il Signore ci manderà lo Spirito Santo. Dirichiamo, nella nostra vita ci sono alcune situazioni nelle quali noi siamo tristi, siamo rattristati, e ognuno di noi le conosce bene, ognuno di noi sa che cosa c'è nel proprio cuore. Quindi questa mattina dobbiamo porci alla luce di questa frase due domande fondamentali. La prima, abbiamo mai sperimentato la tristezza per il fatto stesso che Gesù ci manca? Questo dovrebbe succedere quando non partecipiamo alla celebrazione eucaristica, quando non celebriamo il sacramento della penitenza, quando non partecipiamo attivamente alla preghiera. Ci abbiamo mai pensato? Abbiamo mai provato tristezza per questo? Non sentiamo quel vuoto dentro che non ci permette di essere nella gioia? Questa è la prima domanda. La seconda, quando siamo nella tristezza, come riusciamo a trasformare quella tristezza in gioia? Sembrano domande scontate, ma non lo sono. Di fatti la lettura ci ricordava che Gesù Cristo è il Signore. Ecco il segreto della felicità, mettere sempre Lui al centro della nostra vita, anche quando ci sono problemi che ci rastrizzano, anche quando la vita sembra andare a rotoli, quando tutto sembra essere contro di noi. Ricordate giorni fa che abbiamo detto, facciamo spazio nel nostro cuore a Gesù. Più facciamo spazio, più siamo sereni. La nostra tristezza, lasciando spazio nel nostro cuore a Gesù, ci permetterà di essere nella gioia. Lui porterà quella gioia. Lui cambierà la nostra afflizione in gioia. E quella gioia noi l'abbiamo, come diceva Giovanni Paolo II, grazie all'Eucaristia. È l'Eucaristia il centro, la fonte e il culmine della nostra gioia, quell'Eucaristia che solitamente ci nutriamo. Perché non approfittare di questo mese mariano per vivere a pieno i sacramenti? Se lui è con noi, chi sarà contro di noi? Vedete, alla fine non serve vivere una vita in modo triste. Serve vivere una vita in pienezza, senza vuoti, senza dimorsi e senza impianti. Il peccato e il male creano in noi questi vuoti. Ripariamo il tutto, cibandoci del suo corpo e del suo sangue, per vivere già un pezzo di cielo qui in terra. Anche l'Azzurro della Madonna ci ricorda questo, che noi siamo fatti per il cielo e non dobbiamo dare spazio in noi alla tristezza. Lo stesso beato Pier Giorgio Sassati ha fatto di questa frase il suo motto. Lui diceva, verso l'alto, protendere il nostro essere verso l'alto. E ancora ricordiamoci, far emergere la divinità che è in noi al di sopra della nostra umanità. Protendere il nostro essere verso l'alto. Non possiamo e non abbiamo tempo per dare spazio alla spazzatura che il mondo ogni giorno ci offre. Alziamo lo sguardo verso l'alto per capire quale grande dono il Signore ci ha fatto. Non ci spettano soltanto le macerie di questo mondo, ma cose che noi nemmeno conosciamo. E allora, quando ricevo l'Eucaristia, Sua reale presenza, Lui viene dentro di me, e io chi sono per non godere di così tale grandezza? Chi sono io per lasciarlo lì sull'altare e non dirgli Vieni, Signore, vieni e cambia la storia della mia vita. Vieni, Vergine Maria, e cambia la mia tristezza in gioia. Amen. Coroncina per il mese di maggio. Oh, aurora bellissima del mese di maggio, meravigliosa opera di Dio, innanzi a cui si arrestano gli incanti e le bellezze tutte della primavera. Steve in mattina, monunzia delle pure delizie del paradiso. Misericordiosa dispensatrice di grazie, Maria. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Oh sole raggiante di divina luce, che al vivo fuoco del tuo santo amore, fecondi gli miserili e vitrosi moti dell'anima nostra, stella che brilli negli oscuri notti dell'umanità. A te, Fidenti, noi solleviamo la voce. Oh, gloria dei figli di Eva, di Don Patrice Maria. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Giardino di virtù, donna celeste, su cui si possò lo Spirito del Signore. E pure Santa, su di tutte le creature, apparisti predilezza Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Maggio, che fai scordare le pene del tempestoso inverno. Aura soave, che accarezzi le pianticelle inchinate dalle bufere. Te preghiamo, Maggio, che i nostri palli fai scordare all'eterno, la nostra povertà compatire, sì, noi ti preghiamo. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Ruggiada celeste, che i languidi steli dalle invocate vampe del sole rinfranchi. L'anima nostra, abilita dalle terrene misere, solleva e destra la virtù robusta dell'Evangelo. Unclementissima Maria. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Primavera, feconda di ogni buontà, che deprivazioni sostenute dai poverelli nel rigido inverno, ora consoli con la lietezza dei campioni dei gianti di sfighi e granosa. Assidichi alla mezza dei bisognosi, moltiplica allo scasso il loro pane. O benedica Maria. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Rosa bellissima dei campi di Engadri, che in tua modesta innamorassi il tuo fattore. Sì che non dubitò di farti il tuo fattore. L'anima nostra, povera e fiorita di virtù, da te ti ha decorata, o regina del paradiso. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Giglio elibato e candido, innanzi a cui si arresta l'alito delle terreni passioni, e immacolato germogli nell'osso dell'eternità. L'anima nostra, che più non si gloria della penitenza, mondata nell'avaco della penitenza, custodisci. Eppuro il nostro cuore, innamorato di te sola, conserva, o immacolata Vergine Maria. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. O violetta, gentil, fragrante e timida, che nell'umile cella di Nazareth ogni tuo affetto consacrasti a Dio. Dall'altezza dei cieli, ove ti ha collocata il Figlio, educaci all'umiltà, ispiraci prudente e consiglio. O dolce madre Maria. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Cedro maestoso, che spieghi sublime dalle vette dell'Ibano la verdeggiante chioma. A te noi misere e grame pianticelle, leviamo la fronte umile e vile, e ti imploriamo potente Maria. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Olivo specioso, che nei campi ti innalzi maestoso e bello. Sotto il potente tuo patrocinio, noi ci ripariamo, ed aspettiamo le copiose grazie tue. O protettice e Signora del mondo, Maria. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Maria, coronata dal figlio del certo di ogni eletta virtù, a te consacriamo gli affetti e sensi nostri. Benedici le nostre allegrezze, conforta i nostri dolori. Si compagna nella vita nostra, avvocata nella nostra morte. Per te questa vita si cangi nell'eterno omaggio, nel giardino dei santi in cielo, o solo all'edizia delle anime nostre, o rifugio dei peccatori in Maria. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te. Ave Maria, piena di grazie, il Signore è con te.