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www.rediso.it E la storia continua Milano e i Palazzi Reali Dove ora sorge il Palazzo Reale? La Corte? C'era il vecchio broletto, da non confonderci col broletto grande posto fra San Nazaro e Santo Stefano. Nel broletto vecchio si tenevano i giudizi e si amministrava la giustizia e l'arcivescovo stesso in determinate ore gli spacciava alcune cause. I visconti cominciarono a risolvere quivi con le loro famiglie. Le torri nel suo ritratto di Milano lasciò scritto che Azzone Visconti aveva fatto cingere la Corte di portici sostenuti da dieci grandi archi per ciascun lato con grossi pilastri e quattro torri. Il palazzo rimase con lo Stato fino all'epoca dei governatori spagnoli ai quali, dopo l'estinzione dei Duchi di Milano nel 1535, servì poi sempre d'abitazione. Nel 1548 i governatori spagnoli riaprirono un teatro che divenne preda delle fiamme nel 1708, poco dopo che gli imperiali si erano fatti padroni della Lombardia. E gli imperiali, però, lo rifabbricarono col disegno di Gian Domenico da Parma. Fino ai tempi di Maria Teresa non si pose più mano al palazzo. Divenuta estra sposa dell'erede degli Estensi, vuole abolire la residenza della nuova corte per il proprio figlio Alcinuca Ferdinando, da lei designato governatore, capitano e generale della Lombardia. Fu quindi chiamato il celebre Van Vitelli, il quale, sebbene desiderasse costruire un nuovo palazzo, restaurò l'antico e propose a quest'uopo il suo allievo Gaspare Piermarini di Foligno. A questi si deve presente stato del palazzo, la sua facciata scoperta nel 1778 e la distribuzione degli appartamenti. Le stanze bellissime e le sali grandi e magnifiche, fra le quali primeggia quella delta della Cariatidi, delle 40 Cariatidi a sostegno di una ringhiera ondessa a mezzo e tutta recinta, lo rendono uno dei più bei palazzi reali d'Italia. È principal pregio della sala delle Cariatidi la vastità e va poi famosa l'architettura, le statue e soprattutto per il basso rilievo figurato dalla Piani che fascia l'intero salone e che svolge la storia militare napoleonica dalla battaglia di Montenotte alla vittoria di Friedland. Con il disegno dell'architetto Leopoldo Pollak, viennese, allievo e coagulatore del Piermarini, il conte generale Ludovico Belgioioso fece nel 1790 erigere la virra, ora reale, ai giardini pubblici. Testimonio a un tempo ed è la restaurazione delle arti operata sullo scorso del secolo scorso e dalla magnificenza di quel patrizio. Questa villa ha due fronti, quella sull'ingresso e quell'altra sul lato opposto che prospetta verso il giardino. Gli appartamenti addirittura regali hanno pitture della Piani fra le quali primeggia la medaglia detta del Parnaso, per cui non son molti anni fu acquistato il cartone per le gallerie dell'Accademia. Autore dei sovrapposti